zawahiri

I TALEBANI HANNO NASCOSTO AL ZAWAHIRI? – CON GLI ACCORDI DI DOHA, I TALEBANI AVEVANO ASSICURATO AGLI USA LA PIENA COLLABORAZIONE CONTRO I GRUPPI TERRORISTICI E INVECE IL CAPO DI AL QAEDA SI NASCONDEVA A KABUL. DIFFICILE CHE LO ABBIA FATTO SENZA L'APPOGGIO DEI POTENTATI LOCALI – CON AL ZAWAHIRI SAREBBE STATO UCCISO ANCHE IL FIGLIO DI SIRAJUDDIN HAQQANI, MINISTRO DEGLI INTERNI AFGHANO, IN PASSATO RICERCATO DAGLI AMERICANI...

Daniele Raineri per www.repubblica.it

 

osama bin laden ayman al zawahiri

A quindici giorni esatti dal primo anniversario della caduta della capitale afghana Kabul in mano ai talebani, un drone americano ha ucciso a Sharpur - un quartiere nel centro della città - l'egiziano Ayman al Zawahiri, 71 anni, leader dell'organizzazione terroristica Al Qaeda. Nella notte ha parlato il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, in diretta dalla Casa Bianca.

 

Al Zawahiri è il successore di Osama Bin Laden, ucciso dalle forze speciali americane durante un raid a Abbottabad in Pakistan il 2 maggio 2011. E come allora ci si chiedeva come facesse Bin Laden a vivere indisturbato a poche centinaia di metri da un'accademia militare pachistana, oggi ci si chiede: quale livello di protezione avevano assicurato i talebani afghani al capo di Al Qaeda per consentirgli di nascondersi proprio a Kabul?

 

la casa di kabul dove e' stato ucciso ayman al zawahiri

Secondo le prime indiscrezioni con Al Zawahiri sarebbe stato ucciso anche il figlio di Sirajuddin Haqqani, ministro degli interni afghano, in passato ricercato per terrorismo dagli Usa. In teoria i talebani negli accordi di Doha avevano garantito agli americani la piena collaborazione contro i gruppi terroristici in cambio del ritiro delle truppe, quindi adesso i casi sono due.

 

O al Zawahiri è arrivato a Kabul grazie alla protezione dei talebani oppure lo ha fatto di nascosto. La prima ipotesi è la più probabile perché i talebani hanno rapporti di lunga data con Al Qaeda e negli ultimi anni moltissimi capi di medio e alto livello sono stati trovati e uccisi in Afghanistan, prima che il paese cadesse sotto il controllo dei guerriglieri islamisti.

 

L'attacco con i droni

La risposta potrebbe essere anche un misto della prima e della seconda ipotesi, perché i talebani non sono un blocco singolo e ci sono diverse fazioni in lotta tra loro - una fazione potrebbe aver portato al Zawahiri a Kabul contro il volere di altre fazioni.

 

AL ZAWAHIRI

Da un anno i talebani sono impegnati in una campagna di pubbliche relazioni per far accettare alla comunità internazionale il proprio governo come legittimo, ma questa pretesa si scontra con la realtà: le ragazze non possono frequentare le scuole e adesso il capo di un'organizzazione terroristica è stato trovato dagli americani a Kabul.

 

Il fatto che gli americani abbiano scelto di bombardare con un drone rende improbabile l'idea di un possibile accordo sottobanco tra americani e talebani per tradire Zawahiri, altrimenti gli americani avrebbero fatto intervenire le truppe speciali come nei raid per uccidere Bin Laden oppure il capo dello Stato islamico, Abu Bakr al Baghdadi.

 

SIRAJUDDIN HAQQANI

Il drone ha colpito, secondo le prime testimonianze, alle sei del mattino di sabato e avrebbe ucciso due persone. Si tratta di un raro esempio di operazione antiterrorismo cosiddetta "over the horizon", nel senso che gli americani non sono più in Afghanistan e quindi devono colpire "da oltre l'orizzonte", quindi dalle basi nel Golfo lontane molte ore di volo, con tutti gli svantaggi che ne derivano. Al Zawahiri era la guida senza più carisma di un'organizzazione che era ormai debole al centro e più forte in alcune sue divisioni all'estero, come nel Mali, in Somalia e in Siria.

 

Adesso in linea di successione c'è Saif al Adel, sessant'anni, ex colonnello delle forze speciali egiziane diventato veterano di Al Qaeda.

 

L'ultima cosa che si sa di lui è che era agli arresti domiciliari in Iran, ma il regime iraniano potrebbe averlo lasciato libero da tempo - perché al Adel potrebbe essere più dannoso agli interessi americani se lasciato in grado di riorganizzare il suo gruppo. Ma la catena di comando di Al Qaeda è opaca e qualcun altro potrebbe essere già stato designato come successore, senza che la notizia sia filtrata - per ora - fino al pubblico.

Sirajuddin HaqqaniSIRAJUDDIN HAQQANIjoe biden discorso dopo la morte di ayman al zawahiri ayman al zawahiri

Ultimi Dagoreport

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – OH, NO: VUOI VEDERE CHE ABBIAMO DI NUOVO SOPRAVVALUTATO TAJANI? PENSAVAMO CHE IL SUSSULTO SULLO IUS SCHOLAE FOSSE LO SLANCIO DI UN LEADER, PER QUANTO AL SEMOLINO, PRONTO A METTERCI LA FACCIA PER UNA BATTAGLIA DEL SUO PARTITO. E INVECE NO: NEI PALAZZI ROMANI SI MORMORA CHE DIETRO LE SUE DICHIARAZIONI (OSTILI ALLA LEGA) CI FOSSE LA ZAMPETTA DI GIORGIA MELONI, IMPEGNATA A SEMINARE ZIZZANIA NELLA LEGA DI SALVINI, ORMAI VANNACCIZZATA, CHE VEDE LO IUS SCHOLAE COME LA KRYPTONITE – UN "PIZZINO" PER GLI SCOMODI ALLEATI DEL CARROCCIO: NON TIRATE TROPPO LA CORDA - E IL "MAGO OTELMA" DI FROSINONE, TRAVESTITO DA MINISTRO, HA LANCIATO IL SASSO E POI NASCOSTO LA MANO...

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...