big errani davigo

ES UN SENTIMIENTO NUEVO - L’ASSOLUZIONE DI VASCO ERRANI SCATENA LA RABBIA ANTI-TOGHE DEL PD - IL SINDACO DI BOLOGNA, MEROLA: “ERRANI NON LO DIRÀ MAI, ALLORA LO DICO IO: C’È UN TEMA GRANDE COME UNA CASA CHE RIGUARDA I RAPPORTI FRA LA POLITICA E I PM”

Michele Smargiassi per “la Repubblica

 

VASCO ERRANIVASCO ERRANI

Era la reazione automatica agli avvisi di garanzia: “Piena fiducia nella magistratura”. Ma a Bologna, con l’assoluzione finale (dopo quattro processi) di Vasco Errani, ex governatore, da ieri ha lasciato il posto a uno scontro fra Pd e magistratura, soprattutto fra il sindaco Virginio Merola, che invoca un «risarcimento», e l’Anm che ha replicato: «parole irrispettose».

 

Ci volevano i quattro anni di inutile calvario di un leader storico come Errani (che è ex perché si dimise dopo la prima condanna) per rompere il tabù. Il riflesso condizionato, stare con i magistrati comunque, non vale più: dopo le irreparabili conseguenze politiche di quella vicenda nel Pd è saltato il tappo a una crescente insofferenza per il fiato dei pm sul collo della politica.

 

alf pecoraro scanio vasco errani linguaalf pecoraro scanio vasco errani lingua

Galvanizzato dalla rielezione, Merola ha deciso di «non fare più il Tartufo». Ha invocato un «risarcimento collettivo» per quell’inchiesta, lo ha detto lo stesso misuratissimo Errani, «che forse non si doveva aprire», e che invece deviò il corso della politica emiliana.

 

Dimissioni, elezioni anticipate, crollo drammatico dell’affluenza al voto anche per reazione a un’altra inchiesta clamorosa: “Spese pazze”, gli scontrini ritenuti anomali di 41 consiglieri regionali, una “viaggiopoli” che riempì i giornali e svuotò la fiducia dei cittadini: ma anche quella si risolse quasi in nulla (ad oggi solo quattro condanne e una dozzina di assoluzioni).

 

Virginio MerolaVirginio Merola

Eppure, qui si era vaccinati. Ai tempi del sindaco Dozza, quelli dei conflitti tra Pci municipale e potere centrale Dc, si diceva: «da noi i sindaci si svegliano la mattina in libertà vigilata». Paradossalmente è diventato vero molti anni dopo i crolli dei muri. A Bologna un sindaco, Flavio Delbono, Pd, si dimise per un’inchiesta (ma patteggiando).

 

Indagato fu il civico Giorgio Guazzaloca per un appalto di tramvie: archiviato dopo molti anni. Lo stesso Merola finì in un fascicolo per aver dato l’acqua corrente a un’occupazione abusiva di famiglie con bambini: chiesto il proscioglimento (ma è ancora indagato per una vicenda di sgomberi).

 

RENZI 
BONACCINI 
RENZI BONACCINI

La sua assessora Amelia Frascaroli, accusata d’aver celebrato un matrimonio “di convenienza”: assolta. Il successore di Errani, Stefano Bonaccini, non volle rinunciare alle primarie Pd quando fu indagato per le note spese: fece bene perché fu prosciolto in tempo. Ma il suo rivale Matteo Richetti fu tenuto sulla griglia fino a che scelse di ritirarsi, per poi essere anche lui, troppo tardi, assolto. Tante inchieste che si sgonfiano in un «non sussiste», ma l’effetto politico è irreversibile.

 

Giorgio GuazzalocaGiorgio Guazzaloca

E se Bonaccini è prudente, («non commento le sentenze ma chiedo ai giudici di fare presto per evitare che si paghino prezzi troppo elevati »), in una città che da un anno non ha un procuratore capo in carica Merola mette i piedi nel piatto: «Errani non lo dirà mai, allora lo dico io: c’è un tema grande come una casa che riguarda i rapporti fra la politica e i pm».

 

Gli risponde seccamente l’Anm: «Affermazioni irrispettose, quel processo non poteva non essere fatto, e nella Procura di Bologna non c’è alcun vuoto di potere».

Gelo nel Pd bolognese. Dove la corrente dei “procurini” è forte. Ma dove un’altra parte mal sopporta quelle che ritiene invasioni di campo.

 

C’è chi non scorda una dichiarazione del pm Valter Giovannini quando sfumò l’inchiesta sul tram Civis: «Da cittadino mi chiedo se, senza l’inchiesta penale, ci si sarebbe accorti di quei problemi tecnici che hanno poi indotto l’amministrazione ad abbandonare il progetto». Un’indagine penale, ci si chiede, deve accertare reati o mettere in discussione scelte amministrative?

SANDRA ZAMPA SANDRA ZAMPA

 

Tra la gioia per la “riabilitazione” dell’ex governatore si parla di «danno rilevante arrecato alla Regione», per la deputata Sandra Zampa «l’elenco delle persone che dovrebbero scusarsi con Errani è molto lungo», l’ex vice Simonetta Saliera pensa «che il sistema giudiziario italiano si debba porre qualche domanda». La questione magistratura-politica si apre anche a sinistra.

Ultimi Dagoreport

tommaso labate mario giordano

DAGOREPORT - VA AVANTI IL PROGETTO DI PIER SILVIO BERLUSCONI DI “RIEQUILIBRARE” POLITICAMENTE LE RETI MEDIASET (TROPPO SOVRANISMO FA MALE ALL'AUDIENCE): L'ULTIMO ARRIVATO E' L’ACERBO TOMMASO LABATE, IN ODORE DI SINISTRA DEM, A CUI È STATO AFFIDATA LA PRIMA SERATA DEL MERCOLEDÌ - LA SUA SCELTA HA FATTO INVIPERIRE MARIO GIORDANO, SBATTUTO ALLA DOMENICA SERA CON IL SUO “FUORI DAL CORO”. E, GUARDA CASO, GIORDANO È DIVENTATO IMPROVVISAMENTE OSTILE AL GOVERNO MELONI: “NON STA DANDO LE RISPOSTE CHE SI ASPETTAVANO GLI ITALIANI, SEMBRA UN GOVERNO MELONI-FORLANI”

antonio tajani pier silvio marina berlusconi forza italia

DAGOREPORT: CHE CE FAMO CON FORZA ITALIA? È IL DUBBIO CHE ASSILLA I FRATELLI BERLUSCONI: MOLLARE AL SUO DESTINO IL PARTITO FONDATO DA "PAPI" O NE CAMBIAMO I CONNOTATI, A PARTIRE DAL "MAGGIORDOMO" DI CASA MELONI, ANTONIO TAJANI? -CON PIER SILVIO CHE SCALPITA PER SCENDERE IN POLITICA ALLE POLITICHE 2027, I DUE FRATELLI HANNO COMMISSIONATO UN SONDAGGIO SUL BRAND BERLUSCONI IN CHIAVE ELETTORALE. RISULTATO: L’8% DEI CONSENSI DI CUI È ACCREDITATO IL PARTITO, LA METÀ, CIOÈ IL 4%, È RICONDUCIBILE AL RICORDO DI SILVIO BERLUSCONI - ALTRO DATO: SE SCENDESSE IN CAMPO “UN” BERLUSCONI, I CONSENSI DI FORZA ITALIA CRESCEREBBERO FINO QUASI A RADDOPPIARSI - QUEL CHE COLPISCE È CHE IL PARTITO RACCOGLIEREBBE PIÙ VOTI CON PIER SILVIO LEADER DI QUANTI NE CONQUISTEREBBE CON MARINA - (SE SCENDE IN CAMPO, O PIER SILVIO PRENDERA' PIU' VOTI DI MELONI, STRAPPANDOLI A FDI E LEGA, E FARA' IL PREMIER OPPURE LO VEDREMO CHE PRENDERA' ORDINI DALLA DUCETTA...)

orazio schillaci gemmato meloni ministero salute

DAGOREPORT – ALLA SALUTE DI GIORGIA! IL FEDELISSIMO DELLA MELONI, IL SOTTOSEGRETARIO MARCELLO GEMMATO, È DESTINATO A ESSERE PROMOSSO A VICEMINISTRO DELLA SALUTE – MA A FRENARE LA SUA NOMINA È IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI, CHE NUTRE DUBBI SUL POSSIBILE CONFLITTO D’INTERESSI DEL SOTTOSEGRETARIO, TITOLARE DI UNA FARMACIA IN PUGLIA – BASTA VEDERE IL PROVVEDIMENTO CHE HA FATTO FELICI I FARMACISTI: ORA POSSONO VENDERE CON RICCHI MARGINI DI GUADAGNO UNA SERIE DI FARMACI CHE PRIMA ERANO NELLA CATEGORIA “ASSISTENZA DIRETTA” ED ERANO DISTRIBUITI DAGLI OSPEDALI – LA DUCETTA HA CAPITO CHE ANCHE MATTARELLA POTREBBE STORCERE IL NASO DAVANTI ALLA NOMINA DI GEMMATO, E PER ORA PRENDE TEMPO…

beppe sala manfredi catella giancarlo tancredi stefano boeri

MILANO TREMA: L’INCHIESTA SU “PALAZZOPOLI” POTREBBE INGROSSARSI – NELLA CAPITALE A-MORALE DEL PAESE, IMPRENDITORI, POLITICI E BUSINESSMAN SONO AMMUTOLITI E TERRORIZZATI DALLE POSSIBILI INDAGINI – SE IL GIP, DOPO GLI INTERROGATORI DI OGGI, DOVESSE CONFERMARE LE MISURE CAUTELARI RICHIESTE DALLA PROCURA, L’INCHIESTA TROVEREBBE NUOVO VIGORE, E LO SCANDALO ESPLODEREBBE IN MODO ANCORA PIÙ DECISO. A QUEL PUNTO IN TANTI, DI FRONTE AL RISCHIO DI FINIRE INDAGATI E INGUAIATI, POTREBBERO INIZIARE A PARLARE…

luigi lovaglio giorgia meloni giancarlo giorgetti alberto nagel milleri caltagirone

FLASH! – ENTRO LA FINE DI LUGLIO, AL MASSIMO ENTRO L’8 SETTEMBRE, ARRIVERÀ IL VERDETTO DELLA PROCURA DI MILANO SULL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO BPM, ANIMA SGR, LA DELFIN DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO E CALTAGIRONE AD ACQUISTARE IL 15% DI AZIONI MPS ATTRAVERSO BANCA AKROS, MERCHANT BANK DEL BPM SU SPECIFICO MANDATO DEL MINISTERO DEL TESORO DI GIORGETTI – UN VERDETTO CONTRO L’OPERAZIONE MPS È RIMASTO L’ULTIMA SPERANZA PER MEDIOBANCA E GENERALI DI NON FINIRE NELLE FAUCI DI CALTARICCONE…