roberto fiore

L’ONDA NERA ARRIVA DA LONTANO - SECONDO GLI 007 LE VIOLENZE NO PASS E NO VAX NON HANNO AVUTO SOLO UNA REGIA ITALIANA ATTRAVERSO FORZA NUOVA: DALL’AUDIZIONE AL COPASIR DEL DIRETTORE DELL’AISI MARIO PARENTE EMERGE UNA PISTA CHE PORTA IN SERBIA, A BELGRADO, DOVE IL 26 SETTEMBRE C'E' STATA LA RIUNIONE DEI MOVIMENTI DI ESTREMA DESTRA - LA GALASSIA NERA EUROPEA HA LANCIATO UN’OPA SUI MOVIMENTI ANTI-VACCINO - A ROMA LA SEDE DELLA CGIL ERA SOLO IL PIANO B: I VERI OBIETTIVI ERANO IL PARLAMENTO E PALAZZO CHIGI...

Francesco Bechis per www.formiche.net

 

giuliano castellino e roberto fiore assalto alla cgil

Altro che caos e tumulti. C’è un ordine quasi scientifico dietro alla preparazione della sommossa della piazza no-pass e no-vax aizzata da Forza Nuova. In audizione al Copasir, il comitato di controllo dell’intelligence, il direttore dell’Aisi Mario Parente conferma il quadro tracciato da un rapporto della Digos agli inquirenti. L’assalto alla sede della Cgil, liberata dopo un blitz della Polizia, non è mai stato il piano A.

 

ROBERTO FIORE

Giuliano Castellino, Roberto Fiore e l’ex Nar Luigi Aronica, i tre leader di Forza Nuova indagati con l’accusa di istigazione a delinquere, devastazione e saccheggio, puntavano al Parlamento e a Palazzo Chigi, i palazzi del potere. A Piazza Colonna, sabato, l’Italia poteva vivere un nuovo 6 gennaio, data dell’assalto dei manifestanti pro-Trump al Congresso Usa a Washington.

 

Questo il bilancio emerso dall’audizione del comitato bipartisan presieduto da senatore di Fdi Adolfo Urso, che sui fatti di sabato ha chiesto un’informativa al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e ha avviato un’indagine ad hoc. Due le ragioni che hanno portato i tre indagati a prendere le redini della protesta violenta in piazza e a puntare alle sedi istituzionali.

 

ROBERTO FIORE

La prima riguarda una resa dei conti tutta interna a Forza Nuova, il partito di cui ora il Parlamento potrebbe chiedere lo scioglimento. Un’affermazione dell’ala radicale del movimento, che trova in Castellino il primo riferimento, e un messaggio per le altre realtà dell’estrema destra romana in conflitto.

 

La seconda rientra invece in un piano più ambizioso: un’opa sul movimento no-pass e no-vax orfano ad oggi di una vera guida politica. Un disegno, questo, che ha riflessi internazionali non banali. Gli 007 italiani infatti non escludono che la strategia di lungo termine – rivendicare un patrocinio sulle proteste di piazza contro le misure anti-Covid – abbia una regia europea.

 

giuliano castellino

Sotto i riflettori c’è la riunione dei movimenti di estrema destra europea, riuniti sotto la sigla dell’”Alleanza per la pace e la libertà” presieduta proprio da Fiore, andata in scena a Belgrado lo scorso 26 settembre.

 

Presenti tutti i big della “famiglia” nera: fra gli altri l’ex presidente del British National Party Nick Griffin, Yvan Benedetti del Partito nazionale francese (l’ex Ouvre Francaise), Claus Cremer del Partito nazionaldemocratico tedesco, Manuel Andrino per la Falange Spagnola, Yannis Zografos del partito greco Elasyn. Per la Romania Cristi Grigoras di Noua Dreapta, con lui anche il leader dell’ultradestra serba Misha Vacic.

 

giuliano castellino manifestazione no green pass

Lì, nel cuore della Serbia di Aleksandar Vucic, ha preso forma il piano per mettere il cappello sull’ondata di dissenso no-vax che sta agitando le capitali europee e farne un mezzo di pressione politico.

 

In attesa che le indagini giudiziarie facciano il loro corso, l’intelligence italiana ha già tratto le prime conclusioni: le scene da guerriglia urbana di sabato scorso non sono un caso isolato. E soprattutto non sono un caso.

 

giuliano castellino manifestazione no green pass

Di certo non sono state una sorpresa: un’informativa dell’Aisi aveva infatti già avvisato le autorità della possibilità che la manifestazione di sabato sfociasse in violenza. Sulle responsabilità per la gestione dei tumulti da parte delle forze dell’ordine si è già aperto un confronto interno (eufemismo) fra prefettura, questura e Viminale.

 

ROMA MANIFESTAZIONE NO VAX SCONTRI CASTELLINO

Hanno fatto discutere le parole di Lamorgese in Parlamento, che ha spiegato la decisione di non arrestare Castellino a Piazza del Popolo con la necessità di non “provocare reazioni violente”.

 

Una scelta che è stata frutto di una valutazione sul campo e risponde di un approccio delle forze di polizia italiane maturato negli anni a partire dall’esperienza del G8 di Genova del 2000. Ovvero dare precedenza al “contenimento” e non alla repressione delle violenze per evitare un’escalation e soprattutto possibili vittime.

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO