MARCIO SU ROMA (A TUTTO GAS) – ADESSO NON MANCA NULLA: FRODE SUL GASOLIO DA 8 MILIONI, ARRESTATI TRE MILITARI DELLA MARINA – LA NAVE CHE DOVEVA TRASPORTARE IL GASOLIO IN SICILIA ERA NAUFRAGATA NEL 2013 NELL’ATLANTICO

1. MAFIA CAPITALE, FRODE SUL GASOLIO - ARRESTATI 3 MILITARI DELLA MARINA

Grazia Longo per “la Stampa

 

MASSIMO CARMINATI MASSIMO CARMINATI

La notizia in superficie è l’arresto di 6 persone, più quattro indagati, per una truffa da 8 milioni, con il coinvolgimento di 6 ufficiali e sottufficiali della Marina militare e un imprenditore legato al clan di Mafia Capitale.


Ma ciò che emerge tra le righe dell’ordinanza del gip Alessandro Arturi è ancora più allarmante: l’imbroglio è stato così enorme da scatenare «diversi interrogativi e un diffuso atteggiamento di prudenza e quasi iniziale scetticismo nella valutazione degli elementi». 
Anche nei confronti dei «centri di poteri istituzionali». È quindi probabile che le indagini del Nucleo tributario della guardia di finanza avranno presto nuovi sviluppi e nuovi arresti. Il sistema scoperto dalle Fiamme Gialle, sull’onda dell’inchiesta dei carabinieri del Ros, era più che collaudato e ha causato una frode all’erario di quasi 8 milioni di euro. 

 

massimo carminati massimo carminati

Con la complicità della catena di comando - 6 ufficiali e sottufficiali della Marina, di cui 3 in manette, gli altri denunciati - sono stati falsamente fatturati 11 milioni di gasolio destinato al porto siciliano di Augusta attraverso la nave cisterna Victor I. Un’imbarcazione fantasma, considerato che è naufragata nell’oceano Atlantico nel 2013.

 

Il gip di Roma evidenzia che le verifiche avvenivano con un’«inammissibile superficialità e sciatteria (nella migliore delle ipotesi) di un meccanismo generale di regolamentazione del rapporto tra l’amministrazione militare e la ditta fornitrice… contrassegnato da sorprendenti accenti di approssimazione e indeterminatezza nella quantificazione del fabbisogno energetico…». Il carburante veniva fornito - solo sulla carta - da una ditta danese che si avvaleva della collaborazione di due società italiane. 
 

Sulle possibili responsabilità di altre persone il gip precisa: «Si intravede una realtà assai più articolata e complessa perché appare chiaro che la concreta praticabilità del programma criminale ideato… sottende l’ineludibile realizzazione di passaggi preliminari involgenti responsabilità, quantomeno sotto il profilo contabile, di altri soggetti e centri di potere istituzionali, allo stato non attinti dalla presente indagine». 

GIAN MARCO CHIOCCIGIAN MARCO CHIOCCI

 

La Marina Militare intende costituirsi parte civile. E il ministro dell’Interno, Angelino Alfano annuncia che il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, ha nominato la Commissione d’indagine incaricata dell’attività di accesso e accertamento al Comune di Roma Capitale, composta dal prefetto Marilisa Magno, dal viceprefetto Enza Caporale e da Massimiliano Bardani, dirigente del Ministero dell’Economia.

 

Nel frattempo Gianmarco Chiocci, direttore de «Il Tempo» è stato indagato per favoreggiamento. In un’intercettazione Salvatore Buzzi, braccio operativo di Carminati, lo avverte «di aver ricevuto notizie in merito alle indagini in corso su di lui dal direttore Chiocci». Il quale replica: «Sono tranquillissimo, un giornalista perbene, a disposizione degli inquirenti».

 

 

2. SLITTA LA FRIZIONE GIUSTIZIALISTA

Da “il Foglio

 

MARINA MILITAREMARINA MILITARE

Ora che nel gran fascicolo su “er Cecato”, “Diabolik”, “Spezzapollici” e “Marione” entra un altro classico delle mandrakate, cioè le false fatturazioni di gasolio, a Mafia Capitale non manca più nulla: per il circo mediatico sono assicurate settimane di intercettazioni atte a collegare tutti i misteri nazionali (“E Carminati parlava di Ustica”); all’opinione pubblica forgiata dal Giornalista Unico in base alle dritte del Procuratore Unico, l’idea che unico sia pure il magna magna nel quale tutto si tiene. Si tiene che perfino il premier Matteo Renzi si pieghi al pacchetto anticorruzione, un altro evergreen, che rimette nelle mani della magistratura gli strumenti che si dovevano ricondurre alla responsabilità della politica e dell’amministrazione.

 

Superprocuratori, supercommissari, giudici al posto degli assessori, prefetti al posto dei sindaci, misure emergenziali (“colpiremo gli eredi!”), come ovvio già criticate dai magistrati stessi, quando già c’erano lo zar anticorruzione e l’assessore capitolino alla Trasparenza: il tutto per giustificare l’assioma di un Cupolone mafioso che fa rivoltare nelle tombe le vittime della mafia vera, che uccideva e metteva bombe dalla latitanza, mentre questi si scambiano sms dai Parioli e Ponte Milvio.

marina militaremarina militare

 

Insistiamo: non può dirsi mafia muovere bustarelle e occuparsi delle primarie del Partito democratico, a fronte di un giro d’affari romano che, per la sola Metro C, vale cinque miliardi. Il tutto per evitare di mettere le mani là dove si dovrebbe, cioè privatizzare le municipalizzate, sostituire sindaci e funzionari inetti – negli Stati Uniti si lasciano fallire Detroit e il Missouri – e piantarla con l’eterna favola dell’emergenza.

 

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?