trump clinton

PRESIDENZIALI FATTE A MAGLIE - UN PAESE IN TILT DIVISO TRA UNO 'PSICOLABILE DISTURBATO E MOLESTATORE' E UNA 'BUGIARDA CRONICA, CORROTTA E A RISCHIO DI IMPEACHMENT'. COSÌ I DUE AVVERSARI SE LA BATTONO A 3 GIORNI DAL VOTO - LA CLINTON IN PICCHIATA NEI SONDAGGI, IL GURU NATE SILVER PASSA DAL 90% DI CHANCE DI VITTORIA A 65%: 'TRUMP È DIETRO A CLINTON, MA NEL MARGINE DI ERRORE'. OVVERO TUTTO PUÒ SUCCEDERE, E LEI È MESSA PEGGIO DI OBAMA NEL 2012

Maria Giovanna Maglie per Dagospia

 

Uno psicolabile, disturbato, incapace di tenere a freno la lingua, non in grado di incontrare leader mondiali, uno che ha fatto i soldi con gli imbrogli, truffatore, uno che mortifica e molesta le donne. Una bugiarda cronica, una psicopatica con la mania del potere, ossessionata dall'ambizione, corrotta, una che dal giorno dopo l'elezione sarebbe sotto impeachment. I due avversari se la battono così a 3 giorni dal voto, furiosamente lei più allegramente lui visti gli ultimi eventi, sui limiti personali e politici dell'intera campagna elettorale. Che stress!

perry clinton  e orlando bloom come trumpperry clinton e orlando bloom come trump

 

Il Los Angeles Times prende sul serio il clima incasinato e suggerisce rimedi contro lo stress da elezioni ,sintomi inequivocabili palpitazioni, respiro corto, palmo sudato delle mani, insonnia, senso crescente di ansia e oppressione. Vai con lo xanax, anche perché i giornali e le tv, come se non bastasse il terrore fornito dall'incertezza fra i due candidati, lanciano l'allarme di attentati di al Qaeda per lunedì prossimo, obiettivi possibili New York ,al solito, ma anche il Texas e la Virginia, o magari tutti e tre.

 

Barack Obama invece, non pago di aver evocato il caos mondiale nel caso di una vittoria di Trump, di aver fatto comizi ovunque nominando se stesso almeno cento volte in un discorso di 20 minuti, quando si trattava di sponsorizzare la Clinton, lancia un altro allarme, un possibile attacco di hacker naturalmente telecomandati dalla Russia, naturalmente in grado di far saltare l'intero processo elettorale della prima nazione del mondo. Che stress!

al smith dinner donald trump hillary clinton  15al smith dinner donald trump hillary clinton 15

 

Sotto attacco abbastanza sgangherato da parte di Casa Bianca, governo e campagna Clinton, il Federal Bureau of investigation, diventato improvvisamente il grande nemico di Hillary Clinton, manda a dire che ha trovato mail nuove sul periodo in cui la candidata era segretario di Stato nel famoso laptop sequestrato all'ex marito di Huma Abedin, Anthony Weiner.

 

Queste email non sono duplicati di quelle trovate sul server privato del segretario Clinton, anche se non c'è stato il tempo di verificare se siano rilevanti o significative per l'inchiesta dell'agenzia e se fra loro ce ne siano di riservate o addirittura top secret. Certo, quanto si scriveva questa gente su server non protetti che chiunque con quattro nozioni di informatica avrebbe potuto rubare, e lo ha fatto! La Abedin, che è rimasta in carica, essendo della Clinton la principale collaboratrice e confidente, avrebbe dichiarato di non sapere niente di queste mail finite sul computer dell’ ex marito,  ma non si capisce come allora Weiner,che prima di cadere in disgrazia per le sue esibizioni di parti intime a signorine varie online era sì un esponente democratico ma senza alcun rapporto con la Clinton, ne sia entrato in possesso.

 

HILLARY CLINTON TRUMPHILLARY CLINTON TRUMP

 Certamente all'interno del Federal Bureau investigation c'è stato un gran movimento e un grande scompiglio sulla vicenda Clinton in generale, sulle mail e anche sulle possibili malefatte della Fondazione. La Cbs News sostiene che ci furono pesanti scontri tra gli agenti  che indagavano sulla Fondazione Clinton, i loro superiori e I boss del Dipartimento di Giustizia. Certo è che l'inchiesta è stata bloccata.

 

 Tra le novità di quest'anno forse si potrà anche iscrivere la sfiducia degli americani nei confronti della giustizia delle istituzioni, se corrisponde al vero l'ultimo sondaggio di Rasmussen reports che dice che il 60% degli elettori americani considera probabile che la Clinton abbia infranto la legge mandando e ricevendo le mail che contenevano informazioni riservate attraverso un server privato di posta mentre era segretario di Stato, con il 48% che dice che è altamente probabile; ma lo stesso alto numero di persone pensa che non sarà punita per questo reato.

 

D'altra parte il 64% degli stessi intervistati pensa che il Paese si stia dirigendo su un cammino sbagliato verso un approccio sbagliato: non gli piace la riforma della Salute tanto strombazzata da Barack Obama, non gli piace il progetto di amnistia per gli immigrati illegali,non hanno fiducia nel futuro dell'economia. Lo scrittore Carson McCullers chiama questa categoria di classe di lavoratori, culturalmente molto conservatori economicamente e politicamente molto disillusi, i left over people, gente messa da parte, che si sente un avanzo della società.

 

donald trumpdonald trump

Non stanno soltanto nella rustbelt o al sud, sono ovunque nel Paese, pensano che quest'anno i ricchi voteranno per Hillary Clinton e non gli sta bene, perché vorrebbero vincere loro, i deplorables, i miserabili, come la Clinton ebbe a definirli nella sua gaffe peggiore dell’anno. Lei lo pensa davvero, si sente regina di una elite politica ed economica, ma in democrazia si reagisce, anche malamente.

 

Ai left over piace quello che sentono dire da Donald Trump, gli piace l'idea che se sarà presidente aumentera’ le tariffe del 35% sulle macchine importate dalle fabbriche che se ne sono andate in Messico, e al diavolo le corporazioni. Questi erano il cuore dell'elettorato Democratico e  sono andati perduti, ma la Clinton non si è tenuta ne’ ha recuperato tutti i neri fans di Obama e nemmeno gli ispanici.

 

Gli strateghi democratici sono ancora convinti di essere inaffondabili, anzi che affonderanno Trump martedì prossimo, perché hanno cominciato un anno prima una campagna senza rivali interni con una quantità di denaro micidiale e una organizzazione sul campo senza precedenti. E certamente vero, si tratta di un vantaggio difficile da sormontare, anche perché Donald Trump ha fatto l'intera campagna presidenziale, dall'annuncio della candidatura, con il suo partito contro.

 

OBAMA JOE BIDEN E HILLARY CLINTONOBAMA JOE BIDEN E HILLARY CLINTON

 Ma se avessero sovrastimato e sopravvalutato proprio la capacità di tenuta della candidata democratica negli Stati centrali per la sua strategia? Per capirci, la Clinton si è concentrata soprattutto sugli Stati altalenanti, gli swing, e su quelli che tendono a simpatie repubblicane, e non si è occupata di quelli saldamente a simpatia democratica, come il Colorado, Il Michigan o il Wisconsin, il blue wall, il muro blu, dove invece con grande coraggio con la solita faccia tosta ma anche seguendo le indicazioni dei suoi campaign manager, Donald Trump sta insistendo in questi ultimi giorni alla ricerca di una breccia.

 

Sempre in questi giorni i democratici sono tornati sui loro passi dopo aver visto dei sondaggi che la danno sempre vincitrice ma con margini molto più bassi in questi Stati.Pronti spot tv, a Detroit è andata la Clinton personalmente, altrove ha mandato il candidato vice e gli altri che le stanno facendo la campagna. I democratici continuano a sentirsi sicuri che il cammino per la vittoria sia al solito nei 18 stati che formano il blue wall. Nelle ultime elezioni è andata così, insieme al Distretto di Columbia fanno 242 voti elettorali, ma ancora una volta che hanno fatto di nuovo con la classe di lavoratori bianchi se non quello di dare il loro voto per scontato?

 

clinton trump secondo nate silver 23 settembreclinton trump secondo nate silver 23 settembre

 Scopre all'improvviso le molte incognite difficoltà dell'ultima ora anche il guru delle previsioni, Nate Silver, che sul suo sito fivethirtyeight fino a qualche giorno fa dava la Clinton sicura di vincere praticamente al 90%. E ora invece scrive che la sua posizione è peggiore di quella di Obama nel 2012 perché la possibile breccia nel suo muro elettorale viene dal New Hampshire che è un ottimo indicatore della rimonta di Donald Trump e dov'è ora sono testa a testa; ma anche dal secondo distretto elettorale del Maine, dalla Florida, dal NorthCarolina, insomma rispetto al 2012 ci sono molti più indecisi e ancora numerosi elettori di un terzo partito, il  libertario per intenderci.

 

Seguono grafici  e prospetti, le solite considerazioni sul numero di elettori bianchi senza laurea e alla fine Nate Silver si attesta su una probabilità di vittoria del 65 al 35%. Che è quanto Donald Trump ad inizio della sua avventura non avrebbe mai immaginato di poter ottenere. O forse sì.

nate silver nate silver

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni times musk sunak edi rama

COME AL SOLITO, I GIORNALISTI ITALIANI SI FERMANO AI TITOLI: L’ARTICOLONE DEL “TIMES” SUI LEADER INTERNAZIONALI “TUTTI PAZZI PER LA MELONI” NON È PROPRIO UNA CAREZZA SUL FACCINO DELLA SORA GIORGIA, COME CI VOGLIONO FAR CREDERE “CORRIERE”, “LIBERO” E GLI ALTRI MEGAFONI DELLA FIAMMA MAGICA. ANZI, È PIENO DI FRECCIATONE ALLA THATCHER DE’ NOANTRI, TIPO “L’UMILTÀ BEN PREPARATA” DI FRONTE AL PREMIER ALBANESE EDI RAMA. O LA CHIOSA SULL’INCONTRO CON JD VANCE: “IL FLIRT DELLA 48ENNE ERA SOLO NATURALMENTE SIMPATICO O SI È RESA CONTO CHE RIDENDO DELLE BATTUTE DEGLI UOMINI DI POTERE OTTERRÀ L'ACCORDO COMMERCIALE CHE DESIDERA?” – RICORDA I “THREESOME” E IL PACCO DI GIAMBRUNO, SMONTA LE ORIGINI PROLETARIE DELLA DUCETTA E CHIUDE CITANDO BERLUSCONI: “È UNA PERSONA CON CUI NON SI PUÒ ANDARE D'ACCORDO”. VI SEMBRANO COMPLIMENTI?

giampaolo rossi giorgia meloni silvia calandrelli felice ventura matteo salvini gianfranco zinzilli giancarlo giorgetti

C'È UN NUOVO CAPITOLO NELL'ETERNO SCAZZO MELONI-SALVINI E RIGUARDA LA RAI - NEL CDA DI DOMANI FELICE VENTURA, DIRETTORE DELLE RISORSE UMANE, SARÀ NOMINATO PRESIDENTE DI RAI PUBBLICITÀ - SULLA POLTRONA DELLA CASSAFORTE DEL SERVIZIO PUBBLICO SI È CONSUMATO L'ENNESIMO SCAZZO: L'AD, GIAMPAOLO ROSSI, VOLEVA ISSARE SILVIA CALANDRELLI (NONOSTANTE LA VICINANZA AL PD), OSTEGGIATA PERÒ DALLA LEGA CHE VOLEVA GIANFRANCO ZANZILLI - IL MINISTRO GIORGETTI HA CONVOCATO ROSSI AL MEF (AZIONISTA DELLA RAI) PER IMPORRE IL NOME, MA QUELLO, DI FRONTE AL DIKTAT, HA OPPOSTO UN "ME NE FREGO". E ALLA FINE È STATO TIRATO FUORI DAL CILINDRO IL NOME DI VENTURA...

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - LE MANOVRE DA "DOTTOR STRANAMORE" DI ELLY SCHLEIN: SFANGARLA AI REFERENDUM, VINCERE IN AUTUNNO IN TUTTE E 6 LE REGIONI CHE ANDRANNO AL VOTO, QUINDI ANDARE AL CONGRESSO ANTICIPATO DEL PD A GENNAIO 2026 PER POI FARSI INCORONARE LEADER DEL CENTROSINISTRA ALLE POLITICHE DEL 2027 (CONTE PERMETTENDO) – A FAVORE DI ELLY GIOCA IL FATTO CHE LA MINORANZA DEM E' FRANTUMATA CON BONACCINI E LO RUSSO TRATTATI DA TRADITORI DELLA CAUSA DEI RIFORMISTI E PICIERNO E GORI GIUDICATI TROPPO EX RENZIANI – NEL CENTRODESTRA GIRA GIÀ LA BATTUTA: “LUNGA VITA AD ELLY SCHLEIN”, CHE RESTA PER "LA STATISTA DELLA GARBATELLA" LA SUA MIGLIORE POLIZZA PER FARSI ALTRI 5 ANNI A PALAZZO CHIGI...

friedrich merz donald trump starmer macron meloni von der leyen jd vance

DAGOREPORT - L’INCONTRO DI GIORGIA MELONI CON VANCE E VON DER LEYEN È STATO SOLO ''ACCIDENTALE'': È STATO POSSIBILE IN VIRTU' DELL’INSEDIAMENTO DI PAPA LEONE XIV (NON È STATA LA DUCETTA A CONVOCARE I LEADER, BENSI' SANTA ROMANA CHIESA) – LA "COMPASSIONE" DI TRUMP, CHE HA COINVOLTO LAST MINUTE "COSETTA" MELONI NELLA CHIAMATA CON MACRON, STARMER E MERZ – LE FAKE NEWS DI PALAZZO CHIGI PROPALATE DALLA STAMPA E MEDIA DI DESTRA COL SUPPORTO DEL “CORRIERE DELLA SERA”:  ALL’ORIZZONTE NON C’È MAI STATO ALCUN INVIO DI TRUPPE EUROPEE AL FIANCO DI KIEV CONTRO MOSCA. SOLO DOPO LA FIRMA DI UNA TREGUA, GRAN BRETAGNA E FRANCIA SONO A FAVORE DI UN INVIO DI TRUPPE, MA UNICAMENTE AL FINE DELLA SALVAGUARDIA DEI CONFINI UCRAINI, E COL FONDAMENTALE SUPPORTO INTELLIGENCE DELLA CIA - ALTRA MINCHIATA DELLA PROPAGANDA ALLA FIAMMA: NON E' MAI ESISTITA LA VOLONTÀ DI ESCLUDERE L’ITALIA DAL GRUPPO DEI ''VOLENTEROSI''. È LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" STESSA A ESSERSI CHIAMATA FUORI, IN PREDA ALL'AMBIZIONE SBAGLIATA DI DIVENTARE LA "PONTIERA'' TRA STATI UNITI ED EUROPA, E PER EVITARE GUAI IN CASA CON IL SUO NEMICO PIU' INTIMO, MATTEO SALVINI...

giuliano amato

AMOR CH’A NULLO AMATO – IL RITRATTONE BY PIROSO DEL DOTTOR SOTTILE: “UN TIPO COERENTE E TUTTO D’UN PEZZO, UN HOMBRE VERTICAL? O UN SUPER-VISSUTO ALLA VASCO ROSSI, ABILE A PASSARE INDENNE TRA LE TURBOLENZE DELLA PRIMA REPUBBLICA, UOMO-OMBRA DI CRAXI, MA ANCHE DELLA SECONDA?” – ALCUNI PASSAGGI STORICI DA PRECISARE: AMATO NON SI CANDIDÒ NEL 2001 A CAUSA DI ALCUNI SONDAGGI-PATACCA SVENTOLATIGLI DA VELTRONI, CHE DAVANO RUTELLI IN VANTAGGIO SU BERLUSCONI – A FERMARE LA CORSA AL QUIRINALE DEL 1999 FU MASSIMO D’ALEMA, CHE LO SCARICÒ PER IL “NEUTRO” CIAMPI  - IL MANCATO VIAGGIO AD HAMMAMET E IL RAPPORTO CON GIANNI DE GENNARO...

ernesto galli della loggia giorgia meloni

DAGOREPORT - FAZZOLARI E' PER CASO IL NUOVO DIRETTORE DEL "CORRIERE"? - IN UNA PRIMA PAGINA CHE NASCONDE LE MENZOGNE DI GIORGIA MELONI, SPUTTANATA DA MACRON, BRILLA UN EDITORIALE VERGOGNOSO DI GALLI DELLA LOGGIA CHE SI DOMANDA: "SE LA GERMANIA (DI AFD) HA DAVVERO FATTO I CONTI CON IL SUO PASSATO NAZISTA. IN ITALIA, INVECE, UN PARTITO CHE PURE HA LE SUE LONTANE ORIGINI NEL FASCISMO GOVERNA DA TRE ANNI IN UN MODO CHE SOLO I COMICI (DUNQUE PER FAR RIDERE…) GIUDICANO UNA MINACCIA PER LA DEMOCRAZIA" - L’EX MAOISTA, POI TERZISTA, QUINDI BERLUSCONIANO, 5STELLE, INFINE MELONIANO  DEVE STUDIARE UN PO’, INVECE DI CAMBIARE PARTITO A OGNI CAMBIO DI GOVERNO. NEL DOPOGUERRA IN GERMANIA, GLI EX NAZISTI RIENTRARONO NEL CONTESTO SOCIALE E OTTENNERO POSTI DI POTERE NELLE INDUSTRIE PIÙ AVANZATE FINO ALLA CONTESTAZIONE DEL '68, SIMBOLEGGIATA DALLO SCHIAFFONE RIFILATO DALLA STUDENTESSA BEATE KLARSFELD AL CANCELLIERE (EX NAZISTA) KURT KIESINGER – IN ITALIA LA DESTRA ALLA FIAMMA DI FINI FU SDOGANATA DAL GOVERNO BERLUSCONI, DOVE IL MINISTRO DELLA GIOVENTU' ERA GIORGIA MELONI. COSA CHE IL GALLI OMETTE ESSENDO ORA COLLABORATORE DEL GOVERNO DUCIONI PER IL SETTORE SCUOLA...