giorgia meloni soldi manovra euro

PER LA DUCETTA LA PACCHIA STA PER FINIRE – IN AUTUNNO, LA COMMISSIONE EUROPEA CHIEDERÀ ALL’ITALIA UN AGGIUSTAMENTO DEI CONTI DI ALMENO OTTO MILIARDI – IL GOVERNO NON HA I SOLDI PER FARE NULLA, E A QUASI DUE ANNI DALLE ELEZIONI LA PREMIER DOVRÀ SMETTERLA DI ACCUSARE IL PASSATO – L’AGENDA HORROR PER LA “SÒLA GIORGIA”: IL 19 GIUGNO L’ITALIA ENTRERÀ IN PROCEDURA PER DEFICIT ECCESSIVO. A QUEL PUNTO ANDRÀ DISCUSSA LA “TRAIETTORIA PLURIENNALE” PREVISTA DAL NUOVO PATTO DI STABILITÀ: IL GOVERNO AVRÀ DIFFICOLTÀ A TROVARE SOLDI ANCHE PER IL RINNOVO DEL TAGLIO AL CUNEO E LA RIFORMA FISCALE..

Estratto dell’articolo di Alessandro Barbera per “La Stampa”

 

GIANCARLO GIORGETTI - GIORGIA MELONI

[…] A Bruxelles hanno iniziato a fare i conti, in autunno la Commissione chiederà all'Italia un aggiustamento dei conti non inferiore agli otto miliardi di euro, più di quanto Giorgia Meloni e il ministro del Tesoro sperassero.

 

Manca poco più di un mese alle Europee, e per ora il governo può permettersi di fare finta di nulla. Tutti gli indicatori gli sorridono: anche quest'anno la crescita va meglio del previsto, l'occupazione sale, il differenziale coi titoli di Stato tedeschi resta basso, il Paese ha a disposizione duecento miliardi di investimenti per il Pnrr.

 

giorgia meloni ursula von der leyen kiev

Siamo in enorme ritardo, ma lentamente la macchina degli appalti ha preso a girare. A giugno la Banca centrale europea inizierà a tagliare il costo del denaro. Per paradosso, quanto meglio vanno le cose, tanto più stride il dettaglio taciuto in campagna elettorale: il governo non ha i soldi per fare nulla.

 

[…] Ormai un mese fa il governo ha presentato il Documento di economia e finanza senza indicazioni sul deficit programmatico per il 2025, ovvero senza indicazioni sui vincoli futuri di bilancio. Non era mai accaduto ad un governo nel pieno dei poteri in tempi normali.

 

IL PACCO DI STABILITA - MEME SU GIORGIA MELONI BY DAGOSPIA

Che il disastro sia da attribuire in massima parte ad una misura (i bonus edilizi) voluti da un governo dal quale la destra era fuori (il Conte due), è cosa arcinota. Si parla meno del fatto che Giorgetti a febbraio dell'anno scorso andò in conferenza stampa per dire basta, e da allora sono stati spesi più di novanta miliardi dei duecentodieci fin qui conteggiati per ristrutturare il quattro per cento degli immobili italiani.

 

Dieci giorni dopo i risultati delle Europee Giorgia Meloni dovrà smettere di accusare il passato e iniziare a occuparsi dell'autunno. Il 19 giugno l'Italia entrerà in procedura per deficit eccessivo. Fin qui nulla di drammatico, perché saremo in compagnia di almeno altri dieci Paesi. Né la Commissione uscente avrà la forza politica di chiedere alcuna correzione estiva dei conti.

 

PAOLO GENTILONI GIANCARLO GIORGETTI

I problemi arriveranno dopo, quando si inizierà a discutere le cosiddette «traiettorie pluriennali» previste dal nuovo patto di Stabilità. Sulla carta regole gestibili, visto che consentono fino a sette anni di tempo per rimettere in ordine i conti. Meno gestibili alla luce del più grande sperpero di denaro pubblico dal Dopoguerra.

 

Il velo sulla situazione dei conti sarà definitivamente strappato il 20 settembre, la data entro la quale gli Stati dovranno presentare i «piani pluriennali di spesa». Detta più semplicemente, per allora il governo dovrà aver spiegato a Paolo Gentiloni (resterà commissario all'Economia realisticamente fino a Natale) come intende rispettare gli impegni chiesti da Bruxelles.

 

giorgia meloni ursula von der leyen vertice italia africa

Secondo le stime che ormai circolano fra i tecnici all'Italia verrà chiesto un aggiustamento dei conti non inferiore a quattro decimali di Pil, non meno di otto miliardi. […] Un costo gestibile se non fosse che oggi il governo non ha dove prendere gli (almeno) venti necessari a confermare le misure una tantum che fin qui hanno dato sostegno ai redditi erosi dall'inflazione: la decontribuzione per i redditi fino a 35mila euro e l'accorpamento delle prime due aliquote Irpef.

 

Non potrà finanziarle in deficit, perché questa volta […] quel numero dovrà iniziare a scendere in maniera sensibile. A quel punto la premier e Giorgetti saranno costretti a scegliere fra due strade: ridurre quel sollievo alla classe media e tagliare ancora la spesa per pensioni e welfare, o chiedere un sacrificio importante ai più ricchi, quei lavoratori autonomi a cui è stata concessa una generosa flat tax e che nel frattempo hanno magari usufruito del Superbonus per la seconda casa. Un bivio politico non irrilevante.

GIORGIA MELONI - VIGNETTA DI ALTANGIORGIA MELONI NO EURO

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO