CPL PER TUTTI- AL TELEFONO DE SIANO, COORDINATORE REGIONALE DI FARSA ITALIA E AMICO DELLA PASCALE, DICE: “POSSO PORTARE IL METANO A ISCHIA, MA IL LAVORO LO FACCIAMO NOI" – UNO DEGLI INTERCETTATI SI VANTA DI CONOSCERE L’EX PATRON DELLA SAMP GARRONE E ROBERTO MANCINI

Fulvio Bufi e Fiorenza Sarzanini per “Il Corriere della Sera

 

guerini  ferrandinoguerini ferrandino

Ischitano come il sindaco Giuseppe Ferrandino, suo amico di vecchia data, nonché suo compagno di partito quando Ferrandino militava nel centrodestra, prima di cambiare più volte casacca fino all’approdo nel Pd, anche il senatore di Forza Italia Domenico De Siano compare nelle carte dell’inchiesta sugli appalti per la metanizzazione dei principali comuni di Ischia, concessi alla cooperativa modenese Cpl Concordia. De Siano non risulta coinvolto in provvedimenti della Procura, ma su di lui si soffermano i magistrati in una richiesta al gip di proroga delle intercettazioni con le quali stanno monitorando le attività degli indagati. 


Coincidenza di interessi
In un colloquio acquisito dai carabinieri mentre intercettano alcuni degli indagati, si sente De Siano dire: «Abbiamo la possibilità noi di potere, come forza politica, di lavorare per fare inserire l’emendamento per la metanizzazione anche per l’isola di Ischia perché a noi ci interessa più di qualsiasi altra cosa... Ma il problema di fondo è che noi dobbiamo farlo noi il lavoro». 


Il senatore, scrivono i pm , «si sta adoperando per far ottenere il finanziamento pubblico necessario per tale opera (la metanizzazione dell’isola, ndr ). Appare emblematica l’espressione che usa il menzionato parlamentare che, appunto, facendo riferimento a tale “lavoro”, utilizza il pronome “noi” mostrando in tal modo un anomalo interesse o meglio una coincidenza di interesse con chi il lavoro lo deve fare». 

Giosi Ferrandino Giosi Ferrandino


Erogazioni e contributi
Basata sull’ipotesi del pagamento di tangenti da parte di Cpl per ottenere lavori, l’indagine della Procura di Napoli mira anche a capire come la cooperativa si regoli nell’erogare contributi a soggetti politici e non politici. I magistrati lo chiedono a Fabrizio Tondelli, dirigente della Concordia, che spiega: «Tutte le erogazioni a politici devono necessariamente essere autorizzate dal Cda, pertanto, a mero titolo esemplificativo, ricordo che nel Cda di ottobre è stata valutata positivamente la contribuzione alla partecipazione alla cena organizzata da Renzi. Per quanto attiene le altre donazioni, non destinate a politici, non vi è alcun obbligo di essere autorizzati dal Cda». 


Il giallo della bonifica
L’inchiesta di Napoli è ricca di intercettazioni (ce n’è pure una in cui uno degli arrestati, Bruno Santorelli, probabilmente millantando, dice di conoscere l’ex presidente della Sampdoria Garrone e l’allenatore dell’Inter Mancini), e proprio ascoltando gli indagati, gli inquirenti cominciano a sospettare che Cpl Concordia sia stata messa a conoscenza dell’esistenza di una indagine nei suoi confronti. Lo deducono quando scoprono che i dirigenti della coop si stanno organizzando per fare una «bonifica» dei loro uffici, far cercare e neutralizzare, cioè, le microspie.

FRANCESCO SIMONEFRANCESCO SIMONE

 

Ne chiedono conto a Francesco Simone, consulente per le relazioni istituzionali della cooperativa, che durante una telefonata aveva prospettato la necessità di una bonifica al responsabile commerciale Nicola Verrini, dicendogli di potersi rivolgere, per farla eseguire dietro compenso economico, al generale della Guardia di Finanza Michele Adinolfi. Ma Simone nega: «Non ho mai conosciuto il generale Adinolfi e non ci ho mai parlato. Escludo di aver corrisposto alcunché all’Adinolfi in relazione alla bonifica».

 

DOMENICO DE SIANODOMENICO DE SIANO

D’altra parte ammette: «Immaginando che ci fosse un’operazione di spionaggio industriale ai danni della Cpl mi rivolsi al mio amico Matteo Lopez, titolare di una società che si occupa, tra l’altro, di sicurezza aziendale... Non avrei mai fatto fare la bonifica se avessi immaginato di essere oggetto di indagine; tale iniziativa fu, dunque, determinata dal timore che la Cpl fosse destinataria di spionaggio industriale, e ciò anche perché il presidente Casari era già stato spiato abusivamente da Tavaroli (l’ex carabiniere coinvolto nella vicenda Telecom-Sismi, ndr )». 
 

 

 

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