A TEHERAN E’ GIA’ ARRIVATA LA BEFANA - IL MINISTRO BONINO INCONTRA ROUHANI: ‘SUL NUCLEARE ATTENZIONE A POSSIBILI SABOTAGGI’ – AVVISATE ISRAELE! IL PRESIDENTE IRANIANO APRE ALL’ITALIA: SARETE LA NOSTRA PORTA PER L’EUROPA…


Vincenzo Nigro per ‘La Repubblica'

Mangiare il panettone a Teheran. Sabato, nella residenza dell'ambasciatore d'Italia, una delle ultime ville della città con giardino in stile fine Ottocento. Emma Bonino fa offrire dall'ambasciatore Luca Giansanti una cena di Natale per incontrare gli iraniani amici dell'Italia e prepararsi agli incontri con il presidente Hassan Rouhani e con il ministro degli Esteri Zarif.

Gli invitati di Giansanti sono architetti, giornalisti, registi, sceneggiatori, i tanti che negli anni hanno mantenuto saldo un filo comune col paese di Dante e Machiavelli. Tutti parlano con libertà e sincerità di cosa avviene nel loro paese. E il messaggio conferma: il negoziato sul nucleare è molto fragile, anche in Iran c'è chi lavora contro.

Il ministro ripete che «c'è poco tempo, ma c'è bisogno ancora di tempo per negoziare i dettagli. Bisogna essere tutti molto responsabili di fronte a possibili sabotaggi».
Una impressione che la Bonino si vedrà confermata nei due incontri con il presidente della Repubblica Hassan Rouhani e col ministro degli Esteri Zarif.

Il collega iraniano lo dice apertamente: «Non sabotate il nostro lavoro, mi rivolgo alla comunità internazionale», che a Ginevra sta lavorando agli aspetti tecnici dell'accordo nucleare firmato il 24 novembre e che entro 6 mesi deve essere confermato dall'intesa finale. A Ginevra al tavolo tecnico ci sono stati molti intoppi, tanto che ieri sera Zarif ha parlato al telefono con Catherine Ashton, il ministro degli Esteri della Ue.

Zarif parla di possibile sabotaggio: «Ci vogliono serietà, attenzione e buon senso per arrivare a una soluzione che eviti equivoci. Non è un negoziato facile e neanche veloce: ma bisogna rispettare le decisioni politiche prese ai più alti livelli per non sabotare il nostro lavoro».

Più tardi anche Rouhani evoca alla Bonino lo spettro di chi "lavora contro", ma lo fa con maggiore discrezione. E invece il presidente apre all'Italia in ogni settore, politico economico e culturale. Dice «voi siete stati e sarete la porta per tutta l'Unione europea, e nei rapporti economici bilaterali dovremo tornare ai livelli dell'interscambio di 7 miliardi di dollari che avevamo prima delle sanzioni, vi sosterremo nel vostro sforzo di trovare risorse energetiche».

Torniamo al negoziato nucleare: in queste ore i timori dei riformatori al governo sono rivolti innanzitutto all'America per la battaglia in corso al Congresso, dove i repubblicani e alcuni democratici vorrebbero nuove sanzioni contro l'Iran se il negoziato tecnico fallirà. Obama minaccia il veto, chiede di non sabotare il tavolo aperto a Ginevra, ma si sa che il presidente da mesi è in difficoltà.

C'è un'altra faccia della medaglia iraniana che contribuisce a mettere pressione su Rouhani e sul suo ministro degli Esteri. La raccontano iraniani che analizzano il comportamento della guida suprema Alì Khamenei e dei fondamentalisti della destra che dopo la sconfitta elettorale di giugno sembrano scomparsi. «Khamenei ha permesso che Rouhani vincesse le elezioni e formasse un governo perché aveva capito che la pressione del popolo iraniano spingeva in direzione del cambiamento, dopo gli 8 anni di Ahmadinejad».

Uno degli ospiti della cena di Natale ricordava comunque che i conservatori non sono affatto scomparsi, «il venerdì alla preghiera all'Università lo slogan è ancora "morte all'America"». Tra gli Ayatollah i seguaci della "rivoluzione permanente" sono sempre appostati, pronti ad approfittare di ogni errore di Rouhani e Zarif. La Bonino lo sa: «Il ruolo dell'Europa può essere importante per favorire comprensione e evitare equivoci: sulle differenze si può negoziare e trovare accordi, gli equivoci invece possono essere gonfiati ad arte da chi vuol far saltare tutto».

Alla giornalista iraniana che le chiede se sia già in atto una "corsa all'Iran" fra i paesi europei, la Bonino risponde che «se in Iran si apriranno nuove prospettive ci saranno altri partecipanti, ma l'Italia vuole vincere la gara di amicizia e collaborazione».

 

C articolo upiImagepp bonino rohani BONINO ROUHANI BONINO ROUHANI f f eb ce db edfa a kEYH U CD x LaStampa it BONINO ROUHANI ee a d a ec f d bde

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte goffredo bettini gaetano manfredi piero vincenzo de luca roberto gualtieri silvi salis vincenzo decaro michele emiliano

DAGOREPORT - IL PD GUIDATO DA ELLY SCHLEIN? E' COME "'A PAZZIELLA 'MMAN 'E CRIATURE". IL GIOCATTOLO STA IN MANO AI BAMBINI. E LORO CHE FANNO? CI GIOCANO, SO' BAMBINI. E LO FANNO A PEZZI - CONFONDENDO LA LEADERSHIP CON L'AMBIZIONE, LA SEGRETARIA DEL PD SI E’ RINTANATA IN UN BUNKER: DIFFIDA DI TUTTI E SI CIRCONDA SOLO DEI SUOI “PASDARAN”: BONAFONI, ALIVERNINI E TARUFFI - NON SOPPORTA L’ASSE TRA CONTE E BETTINI; VIVE CON LA PAURA CHE BONACCINI VOGLIA SOSTITUIRLA AL PRIMO PASSO FALSO E CHE SILVIA SALIS LE FREGHI LA SEGRETERIA – SOSPETTI VERSO IL SINDACO DI NAPOLI GAETANO MANFREDI, POSSIBILE “PAPA STRANIERO” DEL “CAMPO LARGO” – ELLY DIFFIDA (EUFEMISMO) DI PRODI, CHE NON LA VEDE CANDIDATA PREMIER, E DI FRANCESCHINI, CHE LA PENSA ALLO STESSO MODO MA NON LO DICE - IL FASTIDIO VERSO MISIANI, GUALTIERI, MANCINI E ONORATO - VOLEVA ELIMINARE I ''CACICCHI'' MA HA RINCULATO CON DE LUCA E SOFFRE LE SMANIE DI EMILIANO IN PUGLIA - QUALCHE ANIMA PIA SPIEGHI ALLA GRUPPETTARA DI BOLOGNA CHE NON SIAMO ALL’OCCUPAZIONE DEL LICEO, NÉ TANTOMENO SUL CARRO DEL PRIDE DOVE SI È ESIBITA IN MODALITÀ “CUBISTA” SULLE NOTE DI “MARACAIBO” (VIDEO)

beppe grillo marco travaglio giuseppe conte elly schlein eugenio giani

DAGOREPORT: IL CONTE TRAVAGLIATO - DI BOTTO, SIAMO RITORNATI AI TEMPI DI BEPPE GRILLO: SULL’OK ALLA CANDIDATURA IN TOSCANA DEL DEM EUGENIO GIANI, CONTE NON TROVA IL CORAGGIO DI METTERCI LA FACCIA E RICICCIA IL ''REFERENDUM'' ONLINE TRA GLI ISCRITTI, L’UNO VALE UNO, LA “BASE” DA ASCOLTARE - MA L'EX "AVVOCATO DEL POPOLO" NON DOVEVA ESSERE IL LEADER CHE I 5STELLE NON HANNO MAI AVUTO, QUELLO CHE SI IMPONE E TRACCIA LA VIA AL SUO PARTITO? - DATO CHE GIANI, PER VINCERE, PUO' FARE A MENO DEI VOTI 5STELLE, NEL PD S'INCAZZANO CON LA SUBALTERNITÀ A CONTE DI ELLY SCHLEIN CHE HA ACCETTATO E PROMOSSO LA CANDIDATURA DEL 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA: "QUESTI INGRATI È MEGLIO LASCIARLI CHE PRENDERLI" - MA TRA ELLY E PEPPINIELLO, C’È DI MEZZO LA COLONNA DI PIOMBO DI MARCO TRAVAGLIO, CHE DETTA OGNI MATTINA I DIECI COMANDAMENTI DELL'IDEOLOGIA M5S, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" PD-M5S SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL''ARMATA BRANCA-MELONI...

netflix disney plus streaming

DAGOREPORT - “TOPOLINO” HA FAME - DISNEY SCUCE 3 MILIARDI DI DOLLARI PER COMPRARSI LE ATTIVITÀ MEDIA DELLA NFL, LA LEGA DEL FOOTBALL AMERICANO. QUALE SARÀ IL PROSSIMO PASSO? UN CONSOLIDAMENTO NELLO STREAMING È INEVITABILE (IL MERCATO È SATURO DI SERVIZI E CONTENUTI) E C’È CHI SI SPINGE A UN’ACQUISIZIONE DI PESO, COME NETFLIX - LA PIATTAFORMA CAPITALIZZA IL DOPPIO MA FATTURA UN TERZO DELLA DISNEY  – RUMORS ANCHE SU UN INTERESSE DI AMAZON PER SPOTIFY: LÌ I SOLDI NON SAREBBERO UN PROBLEMA (IL SERVIZIO DI E-COMMERCE DI BEZOS CAPITALIZZA 2MILA MILIARDI CONTRO I 130 DELLO STREAMING MUSICALE)...

matteo piantedosi giorgia meloni carlo nordio giusi bartolozzi alfredo mantovano almasri

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI RISCHIA DI BRUTTO SUL CASO ALMASRI: PRENDERSI LA RESPONSABILITÀ DELLA SCARCERAZIONE E DEL RIMPATRIO (CON VOLO DI STATO) DEL TORTURATORE LIBICO EQUIVALE A UNA PUBBLICA SCONFESSIONE DEI MINISTRI NORDIO E PIANTEDOSI, CHE IN AULA HANNO MINIMIZZATO CON BUGIE LA QUESTIONE ATTACCANDO I GIUDICI – IL TRIBUNALE DEI MINISTRI, SCAGIONANDO LA STATISTA DELLA GARBATELLA E RINVIANDO A GIUDIZIO I DUE MINISTRI E IL SOTTOSEGRETARIO ADDETTO AI SERVIZI SEGRETI, HA APERTO UNA BOTOLA DOVE, DALL'ALTO DEL SUO DILENTATTISMO, MELONI È CLAMOROSAMENTE CADUTA - LO "SCUDO" PER SALVARE GIUSI BARTOLOZZI NON ESISTE: NON ESSENDO STATA RINVIATA A GIUDIZIO, IL GOVERNO NON PUÒ  ESTENDERE "IL CONCORSO" NEL REATO COL MINISTRO NORDIO. COSI', IL PARLAMENTO PUO' NEGARE L'AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE CONTRO PIANTEDOSI, NORDIO E MANTOVANO, MA LA PROCURA DI ROMA NON AVRÀ ALCUNO OSTACOLO A RINVIARE A GIUDIZIO LA BARTOLOZZI, CON CONSEGUENTI ''RICADUTE POLITICHE'' SU MELONI - PERCHE' NON HANNO MESSO IL SEGRETO DI STATO...

donald trump volodymyr zelensky steve witkoff vladimir putin

DAGOREPORT - È FINALMENTE LA VOLTA BUONA PER LA PACE TRA RUSSIA E UCRAINA? – L’INVIATO SPECIALE DI TRUMP A MOSCA, STEVE WITKOFF, DOPO TRE ORE DI FACCIA A FACCIA, HA CONVINTO PUTIN A INCONTRARE IL TYCOON, CONSIGLIANDOGLI DI PRESENTARSI CON UN “REGALINO” DI BUONA VOLONTA': COME LA FINE DEGLI ATTACCHI DI DRONI E AEREI – IL FACCIA A FACCIA, CHE SI TERRÀ DOPO FERRAGOSTO NELLA TURCHIA DI ERDOGAN, HA OTTENUTO IL VIA LIBERA DA ZELENSKY, MERZ, STARMER E RUTTE (NON COINVOLTI IL GALLETTO MACRON E LA "PONTIERA SENZA PONTE'' MELONI) - MA PER FARLA FINITA, PUTIN DEVE PORTARE A MOSCA IL BOTTINO DEL VINCITORE: NON VUOLE E NON PUO' PERDERE LA FACCIA DOPO TRE ANNI DI GUERRA - TRUMP HA RASSICURATO ZELENSKY CHE L'UCRAINA NON VERRA' UMILIATA DALLA RUSSIA - IN VISTA DEL VOTO DI MID-TERM 2026, PER IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA LA PACE VALE COME UN GOL IN ROVESCIATA...