alfano tiziana miceli

L’INVASIONE DEGLI ALFANOIDI - IL FRATELLO CHE FA CARRIERA ALLE POSTE NON E’ L’UNICO PARENTE “FORTUNATO” DEL MINISTRO DELL’INTERNO: LA MOGLIE, TIZIANA MICELI, HA INCASSATO LA BELLEZZA DI 358 CONSULENZE DALL’AGENZIA DI RISCOSSIONE SICILIANA. E POI CUGINI, COGNATI, AMICI: TUTTI SISTEMATI!

Filippo Ceccarelli e  Emanuele Lauria per “la Repubblica

 

ALFANO TIZIANA MICELIALFANO TIZIANA MICELI

Ah, la famiglia, la famiglia… Vuoi mettere il cerchio magico, il giglio magico e adesso addirittura il raggio magico a cinque stelle con la vecchia e cara famiglia democristiana?

Nella Sicilia di Alfano «’a famigghia». In questo senso ritrovarsi come figlio, fratello, marito, cognato e cugino, pure acquisito, niente meno che il ministro dell’Interno restituisce ai vincoli del sangue un’importanza che la post-politica sembrava aver messo in secondo piano. Errore.

 

ALESSANDRO ALFANO 1ALESSANDRO ALFANO 1

Oltre al fratello scavezzacollo che fa carriera alle Poste (e non solo) con straordinaria facilità e anche per questo va a buscare ragguardevolissimi stipendi in un comparto dove migliaia di poveracci per lo più precari vivono mille difficoltà; oltre a un anziano padre che da Agrigento spinge e spinge una inaudita quantità di persone verso posti di lavoro con un’autorità da deus ex machina;

 

ecco che grazie agli odierni impicci per forza di eventi viene fuori, o meglio si ritorna a parlare anche della moglie del ministro-capopartito, Tiziana Miceli, avvocata civilista davvero di enorme successo presso varie pubbliche amministrazioni che con prolungata intensità si avvalgono del lavoro del suo studio, Rm-Associati, se è vero che dal 2008 al 2012 la Serit, agenzia di riscossione tasse dell’isola, ha affidato alla cura del suo ufficio la bellezza di 358 incarichi.

 

ALESSANDRO ALFANOALESSANDRO ALFANO

Con il che, come tutti i fenomeni di rilievo sociale e politico che riguardano il potere, la famiglia Alfano merita uno sguardo più attento. Per cui ci sono anche due bravi e fortunati cugini di Angelino, anzi tre. Antonio e Giuseppe Sciumè sono nel ramo ferroviario, l’uno dirigente della Rfi, Rete ferroviaria italiana e l’altro alla Blue ferries; mentre un’altra cugina, già insegnante, Viviana Buscaglia, ha proiettato i suoi interessi nella protezione ambientale e adesso lavora all’Arpa regionale.

 

angelino alfano e la moglieangelino alfano e la moglie

Nella ricostruzione della rete parentale, nella capitale come in Sicilia, gli alfanologi inseriscono anche il capo della segreteria del ministro, Roberto Rametta; e se l’attuale capo dell’ufficio statistiche del ministero della Giustizia, Fabio Bartolomei, è amico d’infanzia di Angelino, che proprio a via Arenula ha lavorato in era berlusconiana, un altro storico collaboratore di cui si legge anche in questi giorni, Aldo Piazza, è stato sindaco di Agrigento.

 

RENZI ALFANO CASINI IN SENATO FOTO LAPRESSE RENZI ALFANO CASINI IN SENATO FOTO LAPRESSE

D’altra parte, l’attuale presidente del consiglio comunale, Daniela Catalano, è sposata con un cugino della moglie di Angelino, l’avvocato Giancarlo Noto. Così come un altro che figura nelle carte della Procura che stanno procurando dei guai al ministro, e cioè Davide Tedesco, è anche lui parente, per l’esattezza cognato, ti spiegano con la dovuta sottigliezza, ma del deputato regionale alfaniano Enzo Fontana.

 

Sembra dunque di essere ritornati ai tempi in cui, alla metà degli anni 70, fiorì una particolare pubblicistica a base di mappe, relazioni e intrecci parentali che in teoria dovevano documentare l’occupazione del potere, ma che in pratica, specie nel Mezzogiorno, gli stessi democristiani accoglievano con serena soddisfazione, essendo semmai il loro più serio cruccio quello di non poter accontentare o sistemare «nemmeno» i parenti.

ALFANO NUOVO SIMBOLO NCDALFANO NUOVO SIMBOLO NCD

 

Residuale o meno che sia, questa concezione del comando che dalla dinastia dei Gava — studiati anche da sociologi inglesi in cerca di conferme del «familismo amorale» — arriva fino ai nostri giorni con il «partito-famiglia » di Mastella, sembra rivivere nell’anno 2016 nella Gens alfaniana come una sorta di riadattamento clanico o tribale rispetto al nuovo paesaggio ormai privo di partiti.

 

Tutto naturalmente ha comunque le sue ragioni, anche personali, oltre che democristiane. In origine, ti spiegano, c’è papà Alfanone, a nome Angelo, già assessore e vicesindaco che vistosi chiuso dal triangolo Trincanato- Mannino-Sciangula, punta tutto sul promettente figlio, che non a caso si chiama quasi come lui: quindi gli trasmette la passione, lo manda a studiare alla Cattolica (come Fanfani e De Mita) e al momento buono gli passa i suoi voti.

 

Giovanissimo, Angelino viene eletto: prima alla Provincia, poi in regione. Così lo comunica a casa: «Mamma, vado a fare l’onorevole ». Così titolano i giornali (e lui conserva il ritaglio). Ah, quanti equivoci si tira appresso la famiglia!

Ultimi Dagoreport

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…