carlo fidanza e il saluto del legionario

FASCIO COME MI PARE - IL MONDO INTORNO ALL'EUROPARLAMENTARE DI FRATELLI D'ITALIA, CARLO FIDANZA, NON È COMPOSTO SOLO DALL'ARISTOCRAZIA "NERA" E DAI NOSTALGICI COME ROBERTO JONGHI LAVARINI - C'È IL MONDO DELLE PERIFERIE, DELLE CURVE, DEL NEOFASCISMO CRESCIUTO DENTRO FORZA NUOVA - I CONTATTI CON I MILITANTI DEL GRUPPO "ULTIMA LEGIONE", GUIDATO DAL CINQUANTENNE ENZO CERVONI - GIORGIA MELONI PUO' TOLLERARE QUESTA LA DESTRA NEL SUO PARTITO?

Andrea Palladino per "Domani"

 

CARLO FIDANZA E IL SALUTO DEL LEGIONARIO

Vestiti da occasione importante, un parterre da grandi eventi e quel pizzico di nobiltà nera che, nella Milano già città da bere, fa tanto chic. E poi lui, il barbone alla Rasputin, il richiamo rivisto e poco corretto alla peggiore scuola del tradizionalismo post-fascista, quello di Julius Evola, e quell'accento così orientale. Alexander Dugin, il vate della destra euroasiatica.

 

Era il 4 novembre 2018, correva l'anno della Lega al governo in salsa sovranista, con Matteo Salvini pronto a bloccare le navi delle organizzazioni umanitarie. A palazzo reale – salotto retrò a due passi dal Duomo – l'intera Milano nera si era data appuntamento.

CARLO FIDANZA GIORGIA MELONI

 

Padrone di casa l'associazione REuropa, sigla nata dalla mente di un figlio d'arte, Rainaldo Graziani, erede del cofondatore di Ordine nuovo Clemente. Sigla che a Milano – a due passi dal Duomo e proprio da palazzo reale – è incisa nella lapide di piazza Fontana, a ricordo del movimento che nel 1969 ispirò la prima bomba della strategia della tensione.

 

OSPITI NERI

Di quell'evento rimangono tanti video su YouTube. Appaiono molti volti dei protagonisti dell'inchiesta di Fanpage sulla Milano nera alleata di Fratelli d'Italia. C'è ovviamente lui, il barone nero , Roberto Jonghi Lavarini, pronto a farsi fotografare accanto ad Alexander Dugin. E c'è Carlo Fidanza , che all'epoca scaldava i motori per le elezioni del parlamento europeo, dove entrerà l'anno successivo.

 

carlo fidanza chiara valcepina roberto jonghi lavarini

Manca poco all'inizio dell'evento. Saluti, sorrisi, chiacchiere, ricordi. Un giovane volto ben noto nell'ambiente della destra lombarda si avvicina a Fidanza. Con naturalezza si scambiano il saluto del legionario, la mano sull'avambraccio.

 

Discreto, ma evidente. Nessuno scandalo, da quelle parti si usa così. È un riconoscersi, un segno di appartenenza ad una tradizione, a una storia comune. Ma è anche la base di alleanze e di progetti comuni. Il braccio teso non appartiene a questi salotti, piuttosto si usa nei bar di Niguarda, dove è stato girato il video galeotto di Fanpage. Meglio il felpato saluto dei camerati.

carlo fidanza inchiesta di fanpage

 

Già allora Carlo Fidanza era uno dei principali colonnelli di Fratelli d'Italia. Pochi mesi prima, l'11 luglio 2018, aveva firmato insieme a Giorgia Meloni e Francesco Lollobrigida, l'atto costitutivo della "Alliance pour l'Europe des Nations", partito politico europeo pronto per le allora imminenti elezioni dell'Unione. Quel contenitore è stato chiuso dopo l'alleanza, ben più corposa, con l'Ecr dei conservatori inglesi e della destra identitaria polacca. In altre parole Fidanza era l'uomo designato per i collegamenti internazionali.

 

carlo fidanza giorgia meloni

SI CONOSCONO TUTTI

Quell'incontro a palazzo reale racconta, però, qualcosa di più. In prima fila c'era un pensieroso Gianluca Savoini, l'uomo di collegamento di Matteo Salvini con la Russia. Solo due settimane prima, il 18 ottobre 2018, era stato beccato dai cronisti de L'Espresso al tavolo dell'Hotel Metropol di Mosca, mentre discuteva di petrolio con emissari russi e con due mediatori d'affari italiani. L'inchiesta per accertare l'eventuale rilevanza penale di quell'incontro è ancora in corso, ma quello fu l'episodio che probabilmente cambiò molte alleanze nella destra italiana.

carlo fidanza

 

Tra gli organizzatori spiccava un nome ben noto nella Milano nera, quello dell'editore Maurizio Murelli. Ha una doppia veste. Ex sanbabilino (nel 1973 venne coinvolto nel lancio di una bomba nel centro di Milano, che portò alla morte del poliziotto Antonio Marino), animatore fin dagli anni Ottanta del gruppo Orion – vicino prima all'Iran, poi alla Russia – è stato il punto di riferimento dell'area più a destra della Lega di Matteo Salvini. Un vero trait-d'union. Il suo volto appare all'inizio del filmato di Fanpage, mentre dà indicazioni al giornalista undercover su come incontrare Roberto Jonghi Lavarini. Da quelle parti in fondo si conoscono tutti.

 

roberto jonghi lavarini carlo fidanza

ULTIMA LEGIONE

Quell'area nera che fa capo a Roberto Jonghi Lavarini è cresciuta, negli ultimi dieci anni, a cavallo tra Lega e Fratelli d'Italia. Si muovono come un gruppo autonomo, ma di certo hanno salde radici nell'area erede del Msi milanese. Da alcuni mesi Jonghi Lavarini, quasi a rivendicare il suo ruolo storico, sta postando su social e blog diverse foto dell'epoca del Fronte della gioventù e di quando, all'epoca di Alleanza nazionale, attaccava i manifesti per Ignazio La Russa.

CARLO FIDANZA GIORGIA MELONI

 

Non da tutti è amato («Jonghi le ha prese solo dai camerati a Milano», commenta un esponente del neofascismo milanese, chiedendo l'anonimato), ma di certo fa parte del particolare album di famiglia nato dal partito di Almirante.

 

Il microcosmo nero alleato con Carlo Fidanza non è però composto solo dall'aristocrazia d'antan, dai seguaci del tradizionalismo russo e dal piccolo circo Barnum di Jonghi Lavarini. C'è il mondo delle periferie, delle curve, del neofascismo militante cresciuto dentro Forza nuova.

chiara valcepina carlo fidanza lobby nera inchiesta fanpage

 

Una foto, già pubblicata lo scorso maggio da Domani, mostra i contatti dell'eurodeputato con questa area. Durante un banchetto del 24 aprile scorso di Fratelli d'Italia in Corso Buenos Aires, Carlo Fidanza si è fatto fotografare accanto ai militanti del gruppo Ultima legione, guidato dal cinquantenne Enzo Cervoni.

 

inchiesta di fanpage su fidanza e fratelli d italia 9

Una destra, questa, poco presentabile: lo scorso maggio l'antiterrorismo ha eseguito 25 perquisizioni contro alcuni dei principali esponenti del gruppo, con l'ipotesi di reato di «perseguimento di finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, con istigazione all'uso della violenza quale metodo di lotta politica e diffusione online di materiale che incita all'odio e alla discriminazione per motivi razziali, etnici e religiosi».

 

CARLO FIDANZA GIORGIA MELONI

Il gruppo Ultima legione aveva contatti consolidati con Fratelli d'Italia, tanto da partecipare alle manifestazioni a piazza Duomo e a un convegno del partito di Giorgia Meloni nel 2019: «In questa zona qua, dove abito io, non solo i migranti delinquono quotidianamente, li vediamo urinare sui muri, fare i bisogni, accoppiarsi nelle aree cani», arringò il leader del gruppo oggi sotto indagine. Applausi a scena aperta dei militanti di Fratelli d'Italia.

 

 

 

inchiesta di fanpage su fidanza e fratelli d italia 8inchiesta di fanpage su fidanza e fratelli d italia 3CARLO FIDANZA inchiesta di fanpage su fidanza e fratelli d italia 2CARLO FIDANZA inchiesta di fanpage su fidanza e fratelli d italia 12inchiesta di fanpage su fidanza e fratelli d italia 7

Ultimi Dagoreport

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO - LA VIGNETTA ANTI-CALENDA DI "OSHO": "A PROPOSITO DE UTILI, VOLEMO PARLA' DELL'UTILITÀ DI AZIONE?"

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO