i fratelli occhionero

OCCHIONERO, I GIUDICI HANNO FRETTA DI BUTTARE LA CHIAVE: CHIESTO IL GIUDIZIO IMMEDIATO, PER IL PM LA PROVA È GIÀ RAGGIUNTA - IL GIP HA RESPINTO L’ISTANZA DI SCARCERAZIONE: I FRATELLI DEL CYBERSPIONAGGIO DEI POLITICI POTREBBERO FUGGIRE O INQUINARE LE PROVE

 

Marco Maffettone per l’ANSA

 

Francesca OcchioneroFrancesca Occhionero

Sono accusati di aver spiato i pc, le mail e di avere "infettato" siti istituzionali per carpire notizie e dati sensibili. I fratelli Giulio e Francesca Maria Occhionero vanno per questo a processo, con la prima udienza fissata al 27 giugno davanti al giudice monocratico. La Procura ha, infatti, chiesto ed ottenuto dal gip l'ok al giudizio immediato, rito che consente, alla luce delle prove raccolte nei mesi di indagine, di saltare l'udienza preliminare e di portare il processo direttamente in aula.

 

I due sono accusati di una colossale operazione di cyberspionaggio ai danni di alte cariche dello Stato, politici, industriali e aziende. Per il pm Eugenio Albamonte, titolare del fascicolo, i fratelli avrebbero tentato di violare anche le mail dell'ex presedente del consiglio Matteo Renzi, del presidente della Bce Mario Draghi e dell'ex premier Mario Monti.

MEL SEMBLER GIULIO OCCHIONERO  MEL SEMBLER GIULIO OCCHIONERO

 

Gli Occhionero si trovano in carcere dal 9 gennaio scorso per i reati di procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato, accesso abusivo a sistema informatico aggravato ed intercettazione illecita di comunicazioni informatiche e telematiche. Proprio nei giorni scorsi il gip ha respinto un'istanza di scarcerazione avanzata dai difensori dei fratelli romani ma residenti a Londra. La Procura incassa l'ok del gip sull' immediato che arriva a qualche settimana dalla decisione del tribunale del Riesame che ha ribadito il carcere per i due.

 

francesca maria occhionerofrancesca maria occhionero

Nelle motivazioni i giudici del tribunale della Libertà definiscono come "un significativo pericolo" per la sicurezza dello Stato la presunta attività illecita svolta. "La tipologia dei sistemi infettati - scrivono i magistrati - induce a ritenere significativo il pericolo per la sicurezza dello Stato e colora la condotta delittuosa in maniera particolarmente grave aprendo anche a scenari inquietanti".

 

E ancora: "Entrambi gli indagati hanno dimostrato particolari conoscenze informatiche e l'esistenza di un apparato complesso e ben architettato, anche al fine di eludere le investigazioni, utilizzando una serie di domini e accorgimenti intesi a rendere difficile l'individuazione dell'utilizzazione del malware e gestendo un numero rilevante di dati esfiltrati".

giulio occhionerogiulio occhionerofrancesca maria occhionerofrancesca maria occhionero

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