OCCUPY A TUTTO SPRAY - PRESENTE LA FOTO DELL’AGENTE DELLA SICUREZZA CHE SPRUZZA GAS URTICANTE DRITTO NELLA BOCCA DI UNA STUDENTESSA INDIGNATA? L’IMMAGINE HA FATTO IL GIRO DEL MONDO E IL RETTORE DELL’UNIVERSITÀ CALIFORNIANA DOVE È AVVENUTO IL FATTACCIO HA LICENZIATO IL CAPO DELLA POLIZIA DEL CAMPUS - MACCHINA DEL FANGO CONTRO GLI INDIGNADOS: LETTERA DEI LOBBISTI ALLE BANCHE: “FATECI FARE IL LAVORO SPORCO E LI SISTEMIAMO NOI”

1 - SPRAY URTICANTI SUGLI STUDENTI: IL RETTORE LICENZIA IL CAPO DELLA POLIZIA
Paolo Mastrolilli per "la Stampa"

Ci sono vari modi di esercitare la democrazia, negli Usa. Uno dei più importanti è «mettere i soldi dove sta la propria bocca». Questo vale per chi offre sostegno economico alle cause in cui crede, ma anche per chi rischia di perdere quattrini prendendo posizioni impopolari. È il caso della University of California di Davis, che ha cacciato il capo delle sue forze di sicurezza, dopo le immagini sulla repressione della protesta Occupy Wall Street che hanno scandalizzato il Web.

Venerdì gli studenti stavano manifestando in solidarietà con gli indignati del resto d'America e alcuni di loro si erano seduti sul marciapiede, disobbedendo agli ordini della polizia interna al campus, che voleva sgomberare la protesta. Ad un certo punto due agenti hanno iniziato a spruzzare gas urticante sopra i ragazzi immobili, annaffiandoli come fossero stati insetti molesti.

Le immagini hanno fatto il giro del mondo grazie ad Internet e la responsabile dell'università, Linda Katehi, è stata costretta a prendere provvedimenti. La responsabile della polizia, Annette Spicuzza, è stata sospesa, così come i due agenti. Katehi, poi, ha chiesto al procuratore di aprire un'indagine per verificare se ci sono risvolti penali.

Come mai tanta rapidità nel punire gli eccessi delle forze dell'ordine? Di sicuro la signora Katehi ha avvertito un obbligo morale ad intervenire, ma forse hanno pesato ancora di più le centinaia di proteste che ha ricevuto nel corso del fine settimana da alunni ed ex alunni, cioè quelli che con la retta e le donazioni tengono in piedi le università americane.

Si sarà ricordata del 1968 alla Columbia University di New York, dove nell'ateneo che aveva educato miti della Beat generation come Allen Ginsberg e Jack Kerouac, scoppiò la rivolta a causa delle connessioni troppo strette col Pentagono, e della costruzione di una palestra ad Harlem che discriminava la popolazione nera. Quei disordini fecero precipitare iscrizioni e finanziamenti per Columbia, che ebbe bisogno di vent'anni per tornare ai livelli precedenti. La signora Katehi ha deciso di non rischiare altrettanto, e anche questa è democrazia.

2 - LOBBISTI AL CONTRATTACCO: INFANGARE GLI INDIGNADOS
Anna Guaita per "Il Messaggero"

Trovare del fango e scagliarglielo addosso, e così delegittimarli agli occhi degli americani. Questo sarebbe il progetto di un gruppo di lobbisti, che si sono offerti di trovare materiale squalificante sul movimento degli indignati negli Usa. Un giornalista del canale tv Msnbc, Chris Hayes, è venuto in possesso di un documento che la società di lobby Clark-Lytle-Geduldig-Cranford aveva inviato alla American Bankers Association.

Nel documento si offriva ai banchieri Usa di fare per conto loro il lavoro sporco di scavare nel fango per raccogliere informazioni negative sugli Occupy Wall Street, spesso definiti negli Usa con l'abbreviazione Ows. Il gruppo dei banchieri ha fatto sapere a Hayes di non aver presentato una simile richiesta di aiuto alla società di lobby e di aver rifiutato l'offerta. Tuttavia il giornalista, noto per le sue posizioni liberal, ha puntualizzato: «Questo è solo un documento, ma vi immaginate quante offerte simili saranno state fatte per squalificare un movimento che minaccia gli interessi di Wall Street?».

Il documento insiste sul fatto che una vittoria democratica nelle elezioni del novembre 2012 (che rinnovano la presidenza, l'intera Camera e un terzo del Senato) sarebbe «un danno per Wall Street». E insiste che se il Partito democratico dovesse «abbracciare gli Ows», ciò comporterebbe «disagio» per Wall Street. E il disagio sarebbe aumentato dal fatto che i repubblicani «non sarebbero più in grado di difendere le aziende di Wall Street».

La società di lobby che ha firmato questa proposta è vicina al presidente della Camera, il repubblicano John Boehner.Per il progetto di squalificare gli Ows, e i politici che li sostengono, chiedeva 850 mila dollari.

Per l'appunto questo è un momento di ripensamento per il movimento Ows, che è stato sfrattato dai suoi accampamenti in varie città americane e sta cercando altri modi per esprimere la propria rabbia contro le ingiustizie del sistema sociale americano. Ma gli attacchi frontali sembrano averlo rinforzato anziché indebolirlo.

Anche le prese in giro, come quella di Newt Gingrich, il candidato repubblicano che al momento conduce la pattuglia degli aspiranti presidenti, hanno solo rafforzato le proteste: «Fatevi una doccia e andatevi a cercare un lavoro» ha detto Gingrich, con estrema indifferenza davanti al fatto ben noto che molti dei dimostranti sono disoccupati non perché siano pigri ma perché non ci sono posti di lavoro.

 

SPRAY URTICANTE CONTRO OCCUPY WALL STRAGAZZI DEL MOVIMENTO _OCCUPY WALL STREET_OCCUPY WALL STREETOCCUPY WALL STREETOCCUPY WALL STREETOCCUPY WALL STREET

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…