
PER TRUMP, L’UCRAINA È SOLO UN OSTACOLO PER GLI AFFARI: IL VERO OBIETTIVO DEL VERTICE DI FERRAGOSTO IN ALASKA, CON PUTIN, È RISTABILIRE LA COOPERAZIONE CON LA RUSSIA NELL’ARTICO – STEFANO STEFANINI: “SERVE PER CONTROBILANCIARNE UNA POTENZIALE ALLEANZA RUSSO-CINESE. TRUMP POTREBBE PUNTARE AD USCIRE DAL VERTICE COME TERZO INCOMODO TRA PUTIN E XI JINPING” – “MA PUTIN NON È GIUNTO FINO A QUESTO PUNTO PER CEDERE FACILMENTE ALLE LUSINGHE ARTICHE. XI JINPING ASPETTA IL SUO TURNO, CHE VERRÀ. NOI EUROPEI SIAMO RELEGATI AL RUOLO DI UDITORI…”
Estratto dell’articolo di Stefano Stefanini per “la Stampa”
Dopo sei mesi di corteggiamento a distanza, i due fidanzati finalmente si incontrano. Di romantico non hanno nulla, né l'uno né l'altro. In Alaska, lontani da occhi ucraini ed europei, ma anche cinesi, Vladimir Putin e Donald Trump, cercano una corrispondenza d'amorosi sensi per realizzare ciascuno i propri fini.
Diversi ma con lo stesso epicentro: Kiev. Putin per piegarlo ai suoi intenti - incassare territorio e assicurarsi il controllo politico dell'Ucraina; Trump per liberarsene e dedicarsi a un'intesa con Mosca, dalla quale si aspetta grandi affari per l'America. Se poi ci scappa qualche lucrativo investimento per la Trump Organization, non si tirerà indietro, copione Golfo.
ALASKA - PIATTAFORME PETROLIFERE
[…] Il problema di questo vertice sta nei diversi punti di partenza dei due protagonisti.
Dopo tre anni e mezzo di guerra, un milione circa di caduti, Putin pensa per forza soprattutto all'Ucraina. Tutto il resto è per lui secondario.
Per Trump, l'Ucraina non è una priorità. È una contropartita in un negoziato globale con Mosca. Egli pensa soprattutto all'Artico che si apre allo sfruttamento di enormi risorse energetiche e minerarie con nuove rotte libere dai ghiacci.
Ha fatto eliminare «cambiamenti climatici» dal lessico federale (vietato scriverlo su un documento ufficiale, pena licenziamento) ma se la calotta polare si scioglie perché non approfittarne?
volodymyr zelensky donald trump
Del resto, non rientrano perfettamente nella prioritizzazione del Grande Nord le mire territoriali sulla Groenlandia che rimangono immutate nell'agenda trumpiana - non c'è stato alcun arretramento dall'infelice visita di JD Vance alla base di Pituffik, solo silenzio?
Nell'ottica di Trump, nell'Artico la cooperazione con la Russia è doppiamente essenziale: per lavorare insieme alla Russia e per cercar di tenere la Cina il più lontano possibile dalle risorse e rotte polari.
La sola Russia non ha le capacità tecnologiche e industriali necessarie per grandi progetti di sfruttamento energetico e minerario in un'area dalle condizioni proibitive. O le vengono fornite dagli Usa o dalla Cina.
Quindi gettare le basi per una cooperazione russo-americana nell'Artico serve anche per controbilanciarne una potenziale russo-cinese. Non sappiamo se Trump ritenga che sia possibile staccare Mosca da Pechino - è una tesi non estranea all'ala dei «falchi sulla Cina» dei suoi collaboratori.
Ma mettendo un piede nella cooperazione anziché antagonismo con Mosca, e diventando concorrenziale con Pechino nell'offerta di cooperazione energetica nell'Artico, Washington compirebbe un primo passo in quella direzione. Donald Trump potrebbe puntare ad uscire dal vertice in Alaska come terzo incomodo tra Vladimir Putin e Xi Jinping.
In un confronto diretto, Donald Trump ritiene di poter convincere l'interlocutore, con le buone o con le cattive.
IL MISSILE USATO PER ABBATTERE OGGETTO VOLANTE NON IDENTIFICATO IN ALASKA
Per questo predilige i rapporti bilaterali. In Alaska punta a strappare da Putin sull'Ucraina abbastanza da salvare la faccia in America, dove c'è ancora un significativo sostegno per Kiev, anche fra i repubblicani, e da venderlo, pur obtorto collo, a Zelensky.
Ma Vladimir Putin è un osso duro. Non è giunto fino a questo punto, in una guerra alla quale ormai lega il suo posto nella storia, per cedere facilmente alle lusinghe artiche, o minacce di sanzioni, del Presidente americano. Pace per Trump, vittoria per Putin, accettabilità (trangugiata?) per Zelensky: è una difficile quadratura del cerchio.
L'improbabile piano di scambio di territori - quali? E cosa la Russia sarebbe disposta a scambiare? - ventilato da Washington segnala come sia una strada in salita.
Questo vertice […] desta tante attese e altrettanti […] timori nel resto del mondo.
Comprensibilmente. Non solo perché da troppo tempo i leader dell'America e della Russia […] non si incontravano […]. Ma perché Vladimir Putin e Donald Trump sono due leader che vogliono […] rivoluzionare l'ordine mondiale. Se trovano un'intesa, il vertice di Ferragosto dirà come intendono procedere. Xi Jinping aspetta il suo turno, che verrà. Noi europei siamo relegati al ruolo di uditori.
volodymyr zelensky al bundestag
DONALD TRUMP - VOLODYMYR ZELENSKY - MEME BY EDOARDO BARALDI