pinotti recchia

IL PD METE LE MANI SUI SOLDI DELLA DIFESA – LA PINOTTI S’INVENTA DI SDOPPIARE LA CARICA DI SEGRETARIO GENERALE E DI PIAZZARE COME DIRETTORE DEGLI ARMAMENTI (MANEGGIA UNA DECINA DI MILIARDI ALL’ANNO) UN CIVILE E PENSA AL SUO SEGRETARIO, AVV. RECCHIA – IN ALTERNATIVA, LA POLTRONA POTREBBE FAR GOLA ALLA FINOCCHIARO

 

Chiara Giannini per il Giornale

 

PINOTTI MORETTIPINOTTI MORETTI

Alcune cariche della Difesa, finora di esclusiva competenza militare, potranno essere assunte da magistrati, avvocati, professori o anche semplici cittadini che siano in possesso di determinati requisiti. Almeno secondo quello che è il disegno di legge che il ministero della Difesa ha in mente e che potrebbe essere presentato nei prossimi giorni.

 

La bozza di ddl, chiamata «Riorganizzazione dei vertici del ministero della Difesa e relative strutture. Deleghe al governo del modello operativo delle forze armate, per la rimodulazione del modello professionale e in materia di personale del ministero della Difesa, per la riorganizzazione del sistema della formazione, nonché di materia di semplificazione normativa dell'ordinamento militare», di semplificazioni, in realtà, ne ha ben poche.

 

PINOTTI DEL SETTEPINOTTI DEL SETTE

Il punto chiave è che, in contraddizione con gli scopi dichiarati dal ministro Roberta Pinotti, alla base del Libro bianco (snellimento delle procedure, risparmi, contenimento risorse umane), viene sdoppiata la carica di segretario generale della Difesa, sinora abbinata con quella del direttore nazionale degli armamenti, ovvero colui che detiene il «portafoglio» delle forze armate e che decide su programmi futuri (ad esempio l'acquisto degli F-35 e altri armamenti e mezzi), creando una nuova figura di vertice, con propria catena di comando, con staff dedicato e relativi costi e sede adeguati.

 

carlo magrassi.carlo magrassi.

A ricoprire tale importante incarico, secondo la bozza di decreto, potranno essere, oltre ai militari scelti tra i generali di Esercito, Marina e Aeronautica, anche un civile preso «tra i magistrati ordinari amministrativi e contabili delle giurisdizioni superiori, gli avvocati dello Stato della IV classe di stipendio, i dirigenti generali delle pubbliche amministrazioni, o professori ordinari nei settori scientifico - disciplinare del diritto costituzionale, del diritto pubblico, del diritto internazionale, del diritto dell'economica e dell'economia aziendale».

 

Ma non è tutto, perché, udite udite, questo esperto di sistemi e tecnologie militari potrà essere anche assunto tra «esterni all'amministrazione in possesso della cittadinanza italiana e dei requisiti di onorabilità e professionalità indicati nel regolamento». Insomma, anche il signor La Qualunque potrà assurgere a una materia così delicata. A pensar male si fa peccato, ma all'interno degli ambienti dei palazzi della Difesa qualche nome viene già fuori. Chi si vorrebbe piazzare in certi ruoli?

 

FESTA REPUBBLICAFESTA REPUBBLICA

«Tra i papabili - si dice - c'è il segretario tuttofare del ministro, che tra l'altro la Pinotti ha già da tempo nominato amministratore della Difesa servizi spa, avvocato Pier Fausto Recchia, il professor Michele Nones, già consulente di vari ministri e capi di governo, sempre in giro per le stanze del potere, tra studi, conferenze e ricerche sempre pagate. Quanto al magistrato, visto che l'incarico del direttore nazionale armamenti scadrà tra un anno, quando l'attuale detentore del ruolo, il generale Carlo Magrassi, dovrà lasciare, si parla dell'attuale ministro Anna Finocchiaro, magistrato, appunto, che allora, elezioni permettendo, non avrà più il suo dicastero.

FAUSTO RECCHIAFAUSTO RECCHIA

 

<Infine, si vocifera - conclude qualche ben informato - per un incarico a uno dei portavoce che il ministro usa per la comunicazione della Difesa. Qualcuno che, peraltro, è attualmente attenzionato da certi ambienti militari proprio perché risulta strettamente imparentato con politici indagati per associazione mafiosa».

 

anna finocchiaroanna finocchiaro

Nel ddl, si prevede, infine, una vera e propria verticizzazione, ovvero l'accentramento di funzioni e potere nelle mani di una sola figura: il Capo di stato maggiore della Difesa. Che così diventerà una sorta di comandante supremo. In altri termini, in una situazione di potere accentrato come quella che si vuol creare, è molto più facile che qualcuno al vertice possa approfittare della situazione e indirizzare dove preferisce un sistema che diventa più vulnerabile a derive di contingenza. Una situazione che, neanche a dirlo, sta creando molto malcontento negli ambienti militari.

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