matteo salvini ponte sullo stretto

TUTTI GIÙ DAL PONTE – DOPO LO STOP DELLA CORTE DEI CONTI, IL GOVERNO HA DECISO DI RISCRIVERE LA DELIBERA DEL COMITATO CIPESS CHE STANZIAVA 13,5 MILIARDI DI EURO PER IL PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA, ACCOGLIENDO I RILIEVI DEI MAGISTRATI CONTABILI. L’OBIETTIVO È EVITARE DI DOVER RICOMINCIARE DA CAPO TUTTO L'ITER CON UNA NUOVA GARA DI CERTO SLITTERÀ DI MOLTI MESI L’APERTURA DEI CANTIERI, CON BUONA PACE DI SALVINI, CHE AVEVA PROMESSO IL VIA AI LAVORI “A INIZIO 2026”…

Estratto dell’articolo di Tommaso Ciriaco e Antonio Fraschilla per “la Repubblica”

 

PIETRO CIUCCI E MATTEO SALVINI

Nessuna forzatura con la Corte dei conti. Quindi, tempi più lunghi di quelli auspicati dal ministro Matteo Salvini per la posa della prima pietra del ponte sullo Stretto. Il governo è intenzionato a riscrivere la delibera Cipess, accantonando quella bocciata dai magistrati contabili: una strada, l'ultima, per evitare di ricominciare tutto da capo rifacendo la gara, come comunque hanno chiesto i magistrati contabili nella relazione a supporto della bocciatura della delibera che stanziava 13,5 miliardi di euro per l'opera.

 

«Rifare il bando significa non fare più il Ponte», ha ammesso lo stesso Salvini. Da qui il tentativo di evitare lo stop definitivo all'iter messo in piedi dal governo, che ha voluto ripescare una vecchia gara del 2003 vinta dal consorzio Eurolink [...]

 

I PONTI NON TORNANO - MEME BY EMILIANO CARLI

Ieri a Palazzo Chigi si è tenuta una riunione tecnica, alla presenza del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, e dei dirigenti del Dipartimento per la programmazione e dei ministeri dell'Economia, degli Affari europei, delle Infrastrutture e dell'Ambiente. All'incontro anche l'ad della Stretto di Messina, Pietro Ciucci.

 

Sul tavolo la decisione su quale strada intraprendere per rispondere ai rilievi della Corte dei conti, che non ha bollinato la delibera Cipess per una serie di motivazioni: tra queste, la carenza di documentazione a sostegno della dichiarazione di pubblica utilità dell'opera (inserita anche come strategia nell'ottica della difesa Nato), il rispetto delle direttive europee su ambiente e appalti, e i mancati pareri del Consiglio superiore dei lavori pubblici e dell'Autorità dei trasporti.

 

La soluzione emersa dal tavolo a Chigi è quella di non chiedere la registrazione con riserva da parte della Corte dei conti della delibera bocciata. Ma di ripresentarne un'altra, accogliendo alcuni rilievi dei magistrati. E accompagnandola con una serie di nuove relazioni e atti a sostegno del progetto.

 

BISCOTTI I SALVINY – MEME SUL PONTE SULLO STRETTO

Un lavoro che richiederà mesi, con conseguente allungamento dei tempi: impensabile la posa della prima pietra a gennaio o entro l'estate, come auspicato da Salvini. Ma questa, come hanno fatto notare ieri i tecnici, è l'unica opzione perseguibile per evitare lo stop definitivo all'appalto e doverne bandire un altro, a quel punto aperto alla concorrenza internazionale.

 

Il rischio è che operatori giapponesi, cinesi e americani possano entrare nell'affare, per di più su un'opera strategica per il Paese. La speranza è che una seconda delibera Cipess, più corposa, possa passare al vaglio della Corte dei contI [...]

 

Resta un ultimo scoglio: la Corte dei conti ha di fatto detto che occorre fare una nuova gara perché «l'operazione economica entro cui si collocano i rapporti negoziali differisce, in maniera significativa, da quella originaria». Questo perché nel 2003 si prevedeva che il costo dell'opera fosse a carico del privato.

 

matteo salvini con il plastico del ponte sullo stretto di messina

Adesso invece, cambiando i criteri della gara, a coprire la spesa sarà lo Stato. Secondo i tecnici di Chigi e del Mit, però, per evitare l'apertura di una procedura di infrazione dell'Europa per lesione della concorrenza basterà rispettare il tetto del 50 per cento dell'aumento complessivo dei costi rispetto al 2003. [...]

PIETRO CIUCCI E MATTEO SALVINICORTE DEI PONTI IL PROGETTO DEL PONTE SULLO STRETTO DI MESSINAcorteo no ponte a messina 3

 

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)