vladimir putin joe biden sergio mattarella emmanuel macron ursula von der leyen

PUTIN VEDE “RUSSOFOBI” OVUNQUE – MATTARELLA È IN OTTIMA COMPAGNIA NELLA “LISTA NERA” DI CHI HA “MANIFESTATO RUSSOFOBIA”, STILATA DAL MINISTERO DEGLI ESTERI RUSSO: CI SONO ANCHE BIDEN, MACRON, URSULA VON DER LEYEN – IL GRANDE ASSENTE IN QUESTO ELENCO DI NEMICI DI MOSCA È TRUMP. MA, STRANAMENTE, NON C’È TRACCIA NEANCHE DI POLITICI INGLESI – IL CATALOGO DELLE FRASI PRONUNCIATE DA ESPONENTI DI 25 DIVERSI PAESI È PENSATO A USO E CONSUMO DI MEDIA E POLITICI RUSSI PER PORTARE AVANTI LA PROPAGANDA DI “MAD VLAD”

Estratto dell’articolo di Marco Imarisio per il “Corriere della Sera”

 

vladimir putin

La lista di proscrizione non esiste. Ma gli «Esempi di manifestazione della russofobia», questo il titolo della sezione apparsa una settimana fa sul sito del ministero degli Esteri russo, raccolgono frasi pronunciate da personaggi politici di diverso ordine e grado che i dirigenti e gli ambasciatori del dicastero retto da Sergey Lavrov si sono sentiti in dovere di contestare pubblicamente.

 

Il preambolo che le introduce rivela l’incapacità russa di capire le ragioni di quelle critiche, tutte riconducibili «all’Operazione militare speciale» lanciata da Vladimir Putin contro l’Ucraina.  […]

 

Il database

VOLODYMYR ZELENSKY - SERGIO MATTARELLA

A farla breve, è un database della presunta russofobia, che raccoglie estratti di interviste o discorsi riferibili ai vertici istituzionali di 25 diversi Paesi e di due organizzazioni internazionali, Unione Europea e Nato.

 

Quasi tutte le citazioni sono già state oggetto a loro tempo di numerose dispute, anche di natura bilaterale, come accadde per l’attacco di Maria Zakharova al presidente Mattarella dopo il suo discorso di Marsiglia, del quale anche qui viene riportato un paragrafo.

 

La sezione è divisa in due parti e in due anni, con quaranta citazioni che riguardano il 2025 e 110 per il 2024. Il fatto che il documento sia disponibile solo in russo, mentre il sito degli Esteri è completamente bilingue, e la natura talvolta posticcia degli inserti, alcuni dei quali muniti di commenti anonimi, fa pensare a un catalogo a uso e consumo dei media e dei politici locali.

 

In alcuni passaggi viene anche sottolineato come l’intenzione originaria del documento non sia quella di porre l’accento sulle persone che hanno espresso le opinioni riportate, quanto sulle loro parole, «esempi di russofobia».

 

emmanuel macron vladimir putin

Un’invenzione inglese

È un concetto che viene da lontano. Fu introdotto dai radicali inglesi nel 1836 a fini polemici, come definizione di una paura fantomatica proveniente dalla Russia.

 

La propaganda ufficiale usa ormai questo termine per bollare qualsiasi critica alle proprie autorità. Per via della sua accezione ormai molto larga, anche molti oppositori di Vladimir Putin ritengono errato l’utilizzo di questa locuzione.

 

ursula von der leyen e vladimir putin

Negli ultimi anni, si è accentuata la tendenza a vedere russofobia ovunque. Due giorni fa, la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova ha proposto di istituire la Giornata internazionale della lotta contro la russofobia.

 

I casi che ci riguardano sono quattro, anzi cinque. Due citazioni del presidente della Repubblica, una per ogni anno, Marsiglia e una frase del discorso pronunciato per l’ottantesimo anniversario della battaglia di Montecassino.

 

vladimir putin joe biden ginevra

[…]  La compagnia è di un certo livello. Nel 2024 si comincia, manco a dirlo, con Joe Biden, il quale disse alla Cnn che Putin era «un criminale di guerra». Segue l’ex ministro della Difesa Lloyd Austin, che in realtà si limita ad applaudire alla decisione della Svezia di aderire alla Nato.

 

Dopo, in ordine alfabetico. Il primo ministro belga, il premier della Bulgaria, l’ex ministra degli Esteri tedesca Baerbock, il presidente greco e quello della Repubblica ceca. Fino agli alti funzionari dell’Unione europea, Ursula von der Leyen in primis.

 

vladimir putin emmanuel macron

Il primato viene conquistato dall’ex segretario generale della Nato Stoltenberg, ben otto citazioni. Si passa quindi dai vertici istituzionali di Paesi Bassi e Lussemburgo, e infine, come detto, l’Italia. Ben rappresentato il presidente francese Emmanuel Macron con cinque «nomination».

 

Chiusura con un passaggio della dichiarazione congiunta del penultimo G7: «Le minacce nucleari da parte della Russia nel contesto della sua guerra di aggressione contro l’Ucraina, sono inammissibili».

 

L’assente

donald trump vladimir putin

Anche nell’elenco del 2025 si parte dagli Usa. Ma non c’è neanche una parola presa in prestito da Donald Trump. L’unico a rappresentare i cattivi americani è il senatore Lindsey Graham, con una dichiarazione recente: «Se Putin si chiede cosa accadrà alla fine del nostro ultimatum, gli consiglierei di rivolgersi all’ayatollah Khamenei».

 

[...]

 

La grande assente è la Gran Bretagna. Forse è in preparazione una rubrica a parte, dato che in questa fase il «linguaggio di odio» russo è spesso rivolto verso Londra. Nel momento in cui scriviamo, l’Italia è il primo e finora l’unico tra i venticinque Paesi citati ad avere ufficialmente protestato.

vladimir putin emmanuel macron. joe biden vladimir putin 9maria zakharovadonald trump vladimir putin

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte goffredo bettini gaetano manfredi piero vincenzo de luca roberto gualtieri silvi salis vincenzo decaro michele emiliano

DAGOREPORT - IL PD GUIDATO DA ELLY SCHLEIN? E' COME "'A PAZZIELLA 'MMAN 'E CRIATURE". IL GIOCATTOLO STA IN MANO AI BAMBINI. E LORO CHE FANNO? CI GIOCANO, SO' BAMBINI. E LO FANNO A PEZZI - CONFONDENDO LA LEADERSHIP CON L'AMBIZIONE, LA SEGRETARIA DEL PD SI E’ RINTANATA IN UN BUNKER: DIFFIDA DI TUTTI E SI CIRCONDA SOLO DEI SUOI “PASDARAN”: BONAFONI, ALIVERNINI E TARUFFI - NON SOPPORTA L’ASSE TRA CONTE E BETTINI; VIVE CON LA PAURA CHE BONACCINI VOGLIA SOSTITUIRLA AL PRIMO PASSO FALSO E CHE SILVIA SALIS LE FREGHI LA SEGRETERIA – SOSPETTI VERSO IL SINDACO DI NAPOLI GAETANO MANFREDI, POSSIBILE “PAPA STRANIERO” DEL “CAMPO LARGO” – ELLY DIFFIDA (EUFEMISMO) DI PRODI, CHE NON LA VEDE CANDIDATA PREMIER, E DI FRANCESCHINI, CHE LA PENSA ALLO STESSO MODO MA NON LO DICE - IL FASTIDIO VERSO MISIANI, GUALTIERI, MANCINI E ONORATO - VOLEVA ELIMINARE I ''CACICCHI'' MA HA RINCULATO CON DE LUCA E SOFFRE LE SMANIE DI EMILIANO IN PUGLIA - QUALCHE ANIMA PIA SPIEGHI ALLA GRUPPETTARA DI BOLOGNA CHE NON SIAMO ALL’OCCUPAZIONE DEL LICEO, NÉ TANTOMENO SUL CARRO DEL PRIDE DOVE SI È ESIBITA IN MODALITÀ “CUBISTA” SULLE NOTE DI “MARACAIBO” (VIDEO)

beppe grillo marco travaglio giuseppe conte elly schlein eugenio giani

DAGOREPORT: IL CONTE TRAVAGLIATO - DI BOTTO, SIAMO RITORNATI AI TEMPI DI BEPPE GRILLO: SULL’OK ALLA CANDIDATURA IN TOSCANA DEL DEM EUGENIO GIANI, CONTE NON TROVA IL CORAGGIO DI METTERCI LA FACCIA E RICICCIA IL ''REFERENDUM'' ONLINE TRA GLI ISCRITTI, L’UNO VALE UNO, LA “BASE” DA ASCOLTARE - MA L'EX "AVVOCATO DEL POPOLO" NON DOVEVA ESSERE IL LEADER CHE I 5STELLE NON HANNO MAI AVUTO, QUELLO CHE SI IMPONE E TRACCIA LA VIA AL SUO PARTITO? - DATO CHE GIANI, PER VINCERE, PUO' FARE A MENO DEI VOTI 5STELLE, NEL PD S'INCAZZANO CON LA SUBALTERNITÀ A CONTE DI ELLY SCHLEIN CHE HA ACCETTATO E PROMOSSO LA CANDIDATURA DEL 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA: "QUESTI INGRATI È MEGLIO LASCIARLI CHE PRENDERLI" - MA TRA ELLY E PEPPINIELLO, C’È DI MEZZO LA COLONNA DI PIOMBO DI MARCO TRAVAGLIO, CHE DETTA OGNI MATTINA I DIECI COMANDAMENTI DELL'IDEOLOGIA M5S, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" PD-M5S SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL''ARMATA BRANCA-MELONI...

netflix disney plus streaming

DAGOREPORT - “TOPOLINO” HA FAME - DISNEY SCUCE 3 MILIARDI DI DOLLARI PER COMPRARSI LE ATTIVITÀ MEDIA DELLA NFL, LA LEGA DEL FOOTBALL AMERICANO. QUALE SARÀ IL PROSSIMO PASSO? UN CONSOLIDAMENTO NELLO STREAMING È INEVITABILE (IL MERCATO È SATURO DI SERVIZI E CONTENUTI) E C’È CHI SI SPINGE A UN’ACQUISIZIONE DI PESO, COME NETFLIX - LA PIATTAFORMA CAPITALIZZA IL DOPPIO MA FATTURA UN TERZO DELLA DISNEY  – RUMORS ANCHE SU UN INTERESSE DI AMAZON PER SPOTIFY: LÌ I SOLDI NON SAREBBERO UN PROBLEMA (IL SERVIZIO DI E-COMMERCE DI BEZOS CAPITALIZZA 2MILA MILIARDI CONTRO I 130 DELLO STREAMING MUSICALE)...

matteo piantedosi giorgia meloni carlo nordio giusi bartolozzi alfredo mantovano almasri

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI RISCHIA DI BRUTTO SUL CASO ALMASRI: PRENDERSI LA RESPONSABILITÀ DELLA SCARCERAZIONE E DEL RIMPATRIO (CON VOLO DI STATO) DEL TORTURATORE LIBICO EQUIVALE A UNA PUBBLICA SCONFESSIONE DEI MINISTRI NORDIO E PIANTEDOSI, CHE IN AULA HANNO MINIMIZZATO CON BUGIE LA QUESTIONE ATTACCANDO I GIUDICI – IL TRIBUNALE DEI MINISTRI, SCAGIONANDO LA STATISTA DELLA GARBATELLA E RINVIANDO A GIUDIZIO I DUE MINISTRI E IL SOTTOSEGRETARIO ADDETTO AI SERVIZI SEGRETI, HA APERTO UNA BOTOLA DOVE, DALL'ALTO DEL SUO DILENTATTISMO, MELONI È CLAMOROSAMENTE CADUTA - LO "SCUDO" PER SALVARE GIUSI BARTOLOZZI NON ESISTE: NON ESSENDO STATA RINVIATA A GIUDIZIO, IL GOVERNO NON PUÒ  ESTENDERE "IL CONCORSO" NEL REATO COL MINISTRO NORDIO. COSI', IL PARLAMENTO PUO' NEGARE L'AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE CONTRO PIANTEDOSI, NORDIO E MANTOVANO, MA LA PROCURA DI ROMA NON AVRÀ ALCUNO OSTACOLO A RINVIARE A GIUDIZIO LA BARTOLOZZI, CON CONSEGUENTI ''RICADUTE POLITICHE'' SU MELONI - PERCHE' NON HANNO MESSO IL SEGRETO DI STATO...

donald trump volodymyr zelensky steve witkoff vladimir putin

DAGOREPORT - È FINALMENTE LA VOLTA BUONA PER LA PACE TRA RUSSIA E UCRAINA? – L’INVIATO SPECIALE DI TRUMP A MOSCA, STEVE WITKOFF, DOPO TRE ORE DI FACCIA A FACCIA, HA CONVINTO PUTIN A INCONTRARE IL TYCOON, CONSIGLIANDOGLI DI PRESENTARSI CON UN “REGALINO” DI BUONA VOLONTA': COME LA FINE DEGLI ATTACCHI DI DRONI E AEREI – IL FACCIA A FACCIA, CHE SI TERRÀ DOPO FERRAGOSTO NELLA TURCHIA DI ERDOGAN, HA OTTENUTO IL VIA LIBERA DA ZELENSKY, MERZ, STARMER E RUTTE (NON COINVOLTI IL GALLETTO MACRON E LA "PONTIERA SENZA PONTE'' MELONI) - MA PER FARLA FINITA, PUTIN DEVE PORTARE A MOSCA IL BOTTINO DEL VINCITORE: NON VUOLE E NON PUO' PERDERE LA FACCIA DOPO TRE ANNI DI GUERRA - TRUMP HA RASSICURATO ZELENSKY CHE L'UCRAINA NON VERRA' UMILIATA DALLA RUSSIA - IN VISTA DEL VOTO DI MID-TERM 2026, PER IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA LA PACE VALE COME UN GOL IN ROVESCIATA...