NANI D’EUROPA – L’ITALIA RISCHIA LA BEFFA SUI MIGRANTI: IL PIANO UE POTREBBE SLITTARE A DOPO L’ESTATE (SI SPERA NEL MARE MOSSO?) – A ITALIA E GRECIA SI CONTINUA A CHIEDERE DI ESSERE PIÙ AFFIDABILI NELLE IDENTIFICAZIONI E NEI RIMPATRI

Giampiero Gramaglia per il “Fatto Quotidiano

 

Spalleggiata dalla Commissione europea, l’Italia cerca di mettere un argine al rinvio delle decisioni dei 28 per una politica dell’immigrazione comune. Mentre circolano i dettagli delle nuove proposte dell’Esecutivo comunitario, che vengono in soccorso di Italia, Grecia ed eventualmente Malta, l’onda del rinvio rischia di rivelarsi inarrestabile. Nel palese calcolo che - passata la bella stagione - le condizioni meteorologiche avverse attenuino da sole l’emergenza, incoraggiando ulteriori rinvii.

uomo ripescatouomo ripescato

 

Eppure questi numeri dovrebbero far paura: 6mila arrivi di migranti solo nel fine settimana, 54mila da inizio anno in Italia. Da Bruxelles, il ministro degli Esteri Gentiloni avverte che procrastinare la decisione del Consiglio dell’Ue sulla politica dell'immigrazione “non sarebbe solo un problema per l'Italia, ma sarebbe un'enorme sconfitta per l'Europa”.

 

L’esecutivo di Bruxelles è sulla stessa linea: l'emergenza “è ora” e l’azione europea non può essere rinviata. Eppure non sembra che l’Italia, dal ministro Gentiloni al premier Renzi, abbiano il peso politico o trovato la chiave giusta per far capire che l’emergenza è adesso.

 

stivastiva

A fronte delle migliaia di salvataggi di migranti nel Mediterraneo e di arrivi lungo le coste di Italia e Grecia, “gli Stati devono assumersi le loro responsabilità”, fa dire il commissario Avramopoulos, che lunedì era a Roma. La prossima settimana, il Consiglio dei Ministri dell’Interno dei 28 discuterà a Lussemburgo l’Agenda della Commissione rivista in base alle indicazioni dei capi di Stato o di governo. Secondo la presidenza di turno lettone, però, non ci sarà decisione sulla redistribuzione di 40 mila richiedenti asilo da Italia e Grecia agli altri Paesi.

 

pinotti gentilonipinotti gentiloni

È il punto più controverso del pacchetto di proposte, che vede contrari o perplessi almeno una dozzina di Paesi. Pare dunque inevitabile che la questione finisca sui tavolo dei leader dei 28 al Vertice europeo di fine giugno, il 25 e 26.

 

Sul piano operativo, la Commissione propone di attivare per la prima volta un meccanismo, previsto dal Trattato di Lisbona, “di risposta emergenziale”, in caso “di afflusso improvviso di cittadini di paesi terzi” – proprio quanto accade -. Se ci sarà l’ok dei Governi dei 28 e del Parlamento europeo, nei prossimi due anni 40 mila cittadini eritrei e siriani bisognosi di protezione internazionale ed arrivati dopo il 15 aprile 2015 verranno trasferiti dall’Italia (24mila) e dalla Grecia (16mila) in altri Paesi Ue, ad eccezione di Regno Unito, Irlanda e Danimarca, che possono chiamarsene fuori disponendo della clausola dell’ ‘opting out’.

 

mogherini, pistelli e meriammogherini, pistelli e meriam

Il numero di richiedenti asilo trasferiti corrisponde al 40% delle domande d’asilo presentate in Italia e in Grecia nel 2014. Le quote di distribuzione, invece, tengono cono del Pil, della popolazione e del numero di disoccupati e di richiedenti asilo in ciascuno Stato. Se il meccanismo sarà approvato, la Germania accoglierà il maggior numero di richiedenti asilo redistribuiti (quasi 8800), la Francia ne prenderà quasi 6700 e la Spagna quasi 3300. Verranno trasferiti per primi i soggetti vulnerabili e la solidarietà verrà in qualche misura ‘retribuita’: 6000 euro per ogni richiedente asilo accolto.

 

livorno campiglia   immigratilivorno campiglia immigrati

Italia e Grecia dovranno migliorare i sistemi d’asilo, d’accoglienza e di rimpatrio. Se non lo faranno, il meccanismo di redistribuzione potrà essere sospeso. Il ‘resettlement’ dovrebbe pure riguardare 20 mila assistiti dall’UnHcr, 2mila dei quali dovrebbero arrivare in Italia. Questa parte del programma europeo, dotata di 50 milioni di euro, non sarebbe però vincolante.

 

L’Agenda della Commissione prevede, ancora, un rafforzamento di Triton, nove milioni di euro ogni mese, lo spiegamento di 10 mezzi navali, 33 mezzi terrestri, 8 velivoli e 121 uomini, e l’esten - sione del limite territoriale che coinciderà con quello che aveva Mare Nostrum. Le proposte sono integrate da un piano d’azione contro il traffico di persone. Un pacchetto impegnativo, che, se anche fosse integralmente adottato e immediatamente attuato, non basterebbe a risolvere la questione.

 

immigrati barconi 1immigrati barconi 1

Il vice ministro agli Esteri Pistelli constata il ritardo dell’Unione nel comprendere il problema e osserva: “Possiamo fare di tutto per affrontare l’emergenza, ma la dimensione demografica del fenomeno è ineludibile: ci sono 232 milioni di migranti nel Mondo e noi in Europa vediamo solo la coda dell’elefante”.

 

Barconi alla derivaBarconi alla deriva

 

Ultimi Dagoreport

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…