QUANDO LA BARCA AFFONDA, LE TOPE SCAPPANO (PURE SCILIPOTI S’INCAZZA!) - CARLUCCI LA POMICIONA PRENDE UN VOLO LAST MINUTE DESTINAZIONE PIERFURBY (ORA CI VUOLE ALMENO UN MINISTERO) - PERSINO SCILIPOTI IMPALLIDISCE: “OH... CHE IL SIGNORE LA ILLUMINI... - E IO SAREI IL MAIALE? LO ZIMBELLO DI TUTTI SONO DIVENTATO... CAMMINO E SENTO LA GENTE CHE SGHIGNAZZA, MI FANNO PERNACCHIE, QUELLI DEI CENTRI SOCIALI MI DANNO LA CACCIA COI BASTONI”...

1 - LA POMICIONA

Marco Travaglio per "Il Fatto Quotidiano"

Sarà bene prepararsi per tempo al governo di larghe intese, o "di scopo" come lo chiama Vendola in onore delle Olgettine. E, se c'è un gran parapiglia (più piglia che para) per la premiership, una candidatura di prestigio si staglia sulle altre per i Beni Culturali: quella di Gabriella Carlucci. La nota statista, già protégée di Cirino Pomicino con le due sorelle, prende un volo last minute destinazione Udc proprio mentre Cirino recluta truppe fresche per Piercasinando.

Una trasvolata da niente, per una che ha "fatto domanda per andare sulla Luna e superato tutti i test attitudinali della Nasa". Quando la barca affonda, le tope scappano. E, per l'estremo atto resistenziale, andrà adeguatamente ricompensata. Un posto in Parlamento per i prossimi vent'anni non basta: già vi risiede da tre legislature. Ci vuole almeno un ministero. È una vita che studia da ministero della Cultura, da quando presentava Cocco e Buona Domenica e faceva le televendite a Melaverde. L'Unità la definì soubrette e lei replicò con una lettera piccata a base di "non sò che fare", "misogenia", "pubbligato" e "inannellare".

Non per nulla era in commissione Cultura e scriveva a Repubblica: "Ho due lauree e una terza in arrivo, parlo e scrivo correntemente e correttamente cinque lingue". A parte l'italiano, si capisce. Dava del somaro ("sbaglia il peso delle particelle") al grande fisico Maiani, presidente del Cnr, solo perché aveva criticato l'invito al papa a inaugurare l'anno accademico della Sapienza. Allestiva pièce sul Libro nero del comunismo nel teatrino di Palazzo Grazioli. Lottava per smacchiare le tracce di bolscevismo dai libri di storia.

Definiva D'Alema, Mussi e Folena "facce da comunisti che mangiano i bambini". E, solo un mese fa, scopriva un'altra succursale del Comintern: l'ufficio stampa di Madonna, rea di lesa maestà: aveva criticato B., che lei ora ha mollato "per coerenza". Quella coerenza che sette mesi fa le aveva ispirato un memorabile peana al bungabunga: "Per i miei figli adolescenti B. è un mito perché dicono: è simpaticissimo, è un politico che parla una lingua che capiscono, racconta le barzellette ed è superpotente dal punto di vista sessuale. Sta conquistando anche i giovani: a 74 anni, all'età dei loro nonni, ha tutte queste donne".

In realtà di anni B. ne ha 75, ma il vizietto di fare sconti sull'età Gabriella l'ha sempre avuto. Una volta - racconta Gian Antonio Stella in "Tribù Spa" - un pm la interrogò perché aveva aggredito due paparazzi, e lei dettò a verbale una data di nascita sbagliata, togliendosi qualche annetto. Quello, tipica toga rossa, la rinviò a giudizio. Quisquilie, per una che vanta "il mio mentore Raffaele Fitto", imputato di associazione a delinquere e tangenti.

Del resto anche nell'Udc il codice penale è un optional, e lei fa obiezione di coscienza anche al codice della strada. Un giorno, in via del Tritone a bordo di una frugale Porsche Carrera cabriolet, riuscì a violarne quasi tutti gli articoli in una botta sola. Accecata da una chiacchiera al telefonino, violò uno stop e speronò un jumbo-bus da 18 metri. Ma non si scompose: saltò giù, vide che il danno era modesto e ripartì sgommando in retromarcia, ovviamente contromano, mandando al diavolo l'autista Atac con la constatazione amichevole in mano. Giunta a Montecitorio, lasciò sul marciapiede il cabrio col fanalino pendulo: "Colpa dei custodi della Camera, spetta a loro controllare le auto".

Un'altra volta lasciò l'utilitaria nell'isola pedonale di via Frattina: "Ero dal parrucchiere, mezz'ora di shampoo, che sarà mai". Un giorno a Roma giravano solo le targhe pari, dunque lei uscì con la dispari: "Sono deputata, il divieto non mi riguarda". Multa con urla: "Denuncerò chi diffonde la notizia violando la mia privacy". Ora, privacy permettendo, passa con Pier. E torna in mente una sua celebre massima: "Gli uomini mi piacciono alti, belli e deficienti".


2 - SCILIPOTI: "MAIALE IO? E QUESTI CHE SALTANO GIÙ DALLA NAVE?"
Fabrizio Roncone per il "Corriere della Sera"

«E io sarei il maiale? No, dico: io sarei il maialeee?».

Va bene, onorevole Scilipoti: ora che...
«Mi hanno insultato come fossi il peggior essere schifoso di questo Paese, capitooo? Mi hanno deriso, aggredito, minacciato di morte...».

Si calmi, onorevole.
«Uff... Uff... Mi si rivolta lo stomaco dalla rabbia...».

Senta...
«Lo zimbello di tutti sono diventato... Cammino, e sento la gente che sghignazza. Sto in macchina, e mi fanno pernacchie... Per non parlare di quelli dei centri sociali, che mi danno la caccia con i bastoni...».

Mi spiace, ma...
«Le dispiace? Non me ne importa niente che le dispiace: adesso deve spiegarmi cosa direte voi giornalisti di questi qui, come li definite questi miei colleghi che saltano giù dalla nave berlusconiana?».

Lei...
«Io? Io cosa? Io, lo scorso 14 dicembre, lasciai l'Italia dei Valori per sostenere Berlusconi, certo. C'era un governo in difficoltà, feci un ragionamento politico, magari era giusto, magari era sbagliato, comunque feci un ragionamento... Ma questi?».

Questi chi?
Questi che tradiscono il premier buttandosi nelle braccia di Casini, che sta lì, a lanciare ciambelle di salvataggio? Questi che ragionamento hanno fatto?».

Vorrei riuscire a farle una domanda.
«E che mi deve domandare? Parli con Casini, piuttosto, le faccia a lui le domande. Gli chieda dove ha trovato la forza per imbarcare una come la Carlucci...».

Lei cosa pensa dell'onorevole Gabriella Carlucci?
«Oh... Che il Signore la illumini...».

Anche Isabella Bertolini, per anni di stretta osservanza berlusconiana, è incerta.
«Oh, la Bertolini... che il Signore la accompagni...».

Scusi, dove?
«Ma no, dicevo in senso cristiano... Perché a me sa cosa mi ha salvato?».

Cosa?
«La fede. Mi sono sempre detto: tu, Domenico, devi resistere, ti hanno messo in croce ma tu resisti e non ascoltare quelli che stanno lì, con il ditino alzato a dare lezioni di coerenza. Anche perché se dovessi ascoltarli...».

A chi sta pensando?
«A chi? Scusi, lei ha per caso idea di quante volte Fini ha cambiato idea in vita sua? E Rutelli? E Tanoni?».

Il leggendario Italo Tanoni.
«Quello sta di qua, di là, ritorna di quà, la sua amica di partito, la Melchiorre diventa persino sottosegretario e poi però, senza un apparente motivo, batabum! tutti e due ritornano di là... Tutti bravi, tutti leali, tutti politicamente corretti. Però poi alla fine solo il sottoscritto è un mascalzone!... Mi si rivolta lo stomaco, mi si rivolta...».

Ci sarebbe pure questa voce...
«Quale voce?».

Lei va in giro a parlare bene del suo ex leader, Antonio Di Pietro.
«Uhhh...».

No, a questa domanda deve rispondere.
«Beh, insomma: quando Di Pietro dice che il Paese ha bisogno di due, tre riforme importanti, mi trova d'accordo».

Ma non è che lei si sta riavvicinando a Di Pietro?
«Ma possibile che a voi giornalisti sfugga sempre una cosa?».

Quale?
«La più semplice: in politica ci si confronta, ci si lascia, ci si ritrova. L'importante è ragionare sempre e solo nell'interesse del Paese».

Beh...
«Non ha capito quello che ho detto?».

No no, ho capito.
«Ah, ecco...».

In caso di elezioni, lei che fa?
«Vorrei presentare una lista con il mio "Movimento di responsabilità"».

Appoggiando Berlusconi?
«Eh, piano...».

Piano, perché?
«Perché perché perché...».

Risponda.
«Scusi, lei vuol farmi leggere nel futuro?».
( Un personaggio pazzesco, assoluto, definitivo, l'onorevole Domenico Scilipoti, di anni 54, ginecologo e agopuntore, ora di ritorno in treno da Firenze. «Alla presentazione del mio libro... eh eh... mi sono anche permesso di dire un paio di cosette, due o tre ideuzze che ho e che ci porterebbero subito fuori da questa brutta crisi economica»).

 

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