putiniani michele santoro matteo renzi marco rizzo gianni alemanno putin ornella muti

QUANTI FIGLI DI PUTIN IN ITALIA! – DA SALVINI A DI BATTISTA, DA ORNELLA MUTI A PUPO, FINO ALLO STREET ARTIST JORIT: IL CATALOGO DI CHI NON CONDANNA APERTAMENTE “MAD VLAD” È RICCO E VARIEGATO – LA STRATEGIA DEL CREMLINO PER DIFFONDERE LA SUA PROPAGANDA PASSA ANCHE ATTRAVERSO IL CALDERONE “ROSSOBRUNO”: RIZZO E ALEMANNO FANNO IL GIOCO DI MOSCA SCHIERANDOSI CONTRO GLI STATI UNITI. C’È POI MICHELE SANTORO CHE DENUNCIA “LA GUERRA DI BIDEN” IN UCRAINA – LA GALASSIA DEI CANALI TELEGRAM PRO-RUSSI...

1 - TUTTO TRANNE GLI USA FENOMENOLOGIA DEI ROSSOBRUNI ALLA CORTE DELLO ZAR

Estratto dell’articolo di Stefano Cappellini per “la Repubblica”

 

JORIT - VLADIMIR PUTIN

A Ciro Cerullo street-qualcosa napoletano, noto con il nome d’arte di Jorit, estrazione movimentista, va riconosciuto il merito della mancanza di ipocrisia. A differenza di molti politici, giornalisti e opinionisti vari che in Ucraina riconoscono l’esistenza di un aggressore e di un aggredito, salvo rimuovere subito la premessa e aderire alle richieste dell’aggressore, Cerullo salta il passaggio formale e va al sodo: lui è da sempre, ben prima dello scatto a Sochi con il suo idolo Vladimir, un convinto e dichiarato sostenitore dell’invasione russa.

 

«Non c’è nessuno da liberare – citiamo da un suo post dell’estate scorsa - la resistenza che avremmo dovuto appoggiare è quella del popolo del Donbass che lotta da otto anni per liberarsi da un regime, quello di Kiev, che di democratico ormai non aveva più niente».

 

jorit ornella muti

[…] Spianiamo l’Ucraina, suggerisce Cerullo, e chiamiamola “pace”.

Quando scrisse queste parole Cerullo era a Mariupol, dove gli occupanti russi gli hanno commissionato la realizzazione di un murale sulla fiancata di un palazzo distrutto dalle bombe di Putin. All’italiano amico di Mosca il compito di decorare l’edificio-lapide.

 

Si è poi scoperto che il volto di bambina raffigurato sul palazzo, con le strisce rosse sul volto, la firma di tutte le opere di Cerullo, che sia la faccia di Ornella Muti o quella di Valerio Verbano, militante romano di Autonomia operaia ucciso dai fascisti, non era quello di una bambina indigena, come sostenuto dallo street-qualcosa, bensì un prestito - chiamiamolo così - dal lavoro di una fotografa australiana. […]

 

MICHELE SANTORO

Cerullo sarebbe indifferentemente un perfetto candidato per la lista alle Europee di Michele Santoro, che fin dall’inizio chiama l’invasione russa “la guerra di Biden”, o in quella del generale Vannacci, se mai ne facesse una, che ha appena spiegato di apprezzare tanto Marco Rizzo, l’ex rifondarolo capo di un partitino fascio-comunista, il quale a sua volta su ogni piega di politica estera è in piena sintonia con il destrissimo Gianni Alemanno, fondatore di un altro piccolo contenitore a trazione antimperialista, a patto ovviamente che l’Impero sia quello americano.

 

alessandro di battista

Tutti graditi ospiti potenziali di un podcast di Alessandro Di Battista, il transfuga M5S che ha fuso la posa (molto posa) guevariana con la geopolitica di Pino Rauti, o notiziabili per Giorgio Bianchi, il reporter “scomodo” che ha ottenuto di intervistare la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, e come Cerullo ha molto faticato a trattenere l’emozione.

 

Da Fratelli d’Italia viene Amedeo Avondet, il giovane torinese sedicente giornalista che ha ricevuto per primo dai russi la notizia dell’uccisione in Spagna di un ufficiale scappato dalla guerra. Cerullo bazzica i centri sociali, invece.

 

SALVINI CON LA MAGLIA DI PUTIN

La politica non divida ciò che Putin unisce. Naturalmente ciascuno di costoro, se chiamato a definire l’informazione dei Paesi occidentali, userebbe l’espressione “serva”. Tra i grillini militava anche il più russo di tutti, dopo Cerullo, l’ex presidente della Commissione Esteri del Senato, Vito Petrocelli, uno che verga Z sul web appena può e che, prima di essere eletto nella riffa delle parlamentarie grilline, militava nei Carc, che sta Comitati di appoggio alla resistenza per il comunismo. Finito il comunismo, Petrocelli si limita ad appoggiare Mosca, come i fascisti.

 

Di questo calderone rossobruno, testato in pandemia e messo in pista con la guerra, Cerullo è perfetta incarnazione: campione di antagonismo a casa sua, nell’odiato Occidente che tanto nuoce con la propaganda all’immagine del caro Valdimir, e barboncino da esibizione in casa del dittatore, dove si sistema il ciuffo prima di farsi fantozzianamente fotografare con lui: “Com’è umano lei!”. […]

 

2 - ATTORI CANTANTI POLITICI E GIORNALISTI TUTTI GLI ITALIANI ALLA CORTE DELLO ZAR

Estratto dell’articolo di Jacopo Iacoboni per “la Stampa”

 

JORIT CON VLADIMIR PUTIN

«Non realizzerò un murale su Putin. Io non realizzo opere su commissione. Vengo anche retribuito, spesso, perché mi creo progetti, che poi vengono commissionati». Ma Putin no. Per ora. Il 3 agosto scorso Jorit – in arte Ciro Cerullo - stava dando un'intervista al canale Telegram di Tatiana Santi, giornalista italo-russa attiva nella galassia degli italiani amici della Russia, già collaboratrice di Sputnik Italia e di Pandora, di Giulietto Chiesa.

 

[…]

 

Cerullo - che ha inaugurato anche un murale su Ornella Muti, con accanto la figlia Naike Rivelli, autrice di improbabilissimi post Instagram - era tra i ventimila giovani partecipanti del Forum della Gioventù russo di Sochi. «Presidente Putin, le chiedo di fare una foto insieme per dimostrare all'Italia che lei è umano come tutti e la propaganda su di lei non è vera». Putin non credeva ai suoi occhi.

 

ORNELLA MUTI NAIKE RIVELLI 22

Persino meglio della giovane studentessa italiana Irene Cecchini, che gli ha dato la possibilità di mandare un messaggio a qualcuno in Italia («L'Italia ci è sempre stata vicina - le disse Putin - ricordo come sono stato accolto da voi, mi sono sempre sentito a casa»), in quello che non era un evento di una Ong: era un forum apparecchiato dalla "Agency for Strategic Initiatives", un'organizzazione formalmente non profit fondata direttamente dal governo russo, e presieduta da… Vladimir Vladimirovich Putin.

 

SALVINI PUTIN

Si stanno infiltrando anche così, in Europa. Secondo il think tank britannico Royal United Services Institute (Rusi), che ha avuto accesso ad alcuni documenti riservati dell'amministrazione presidenziale di Mosca, da questa estate il primo vicecapo dell'amministrazione presidenziale Sergei Kiriyenko è stato messo alla guida di «comitati di influenza speciale», che hanno il compito di coordinare operazioni di infiltrazione e propaganda contro l'Occidente, anche in Italia. Uno dei punti su cui si devono concentrare di più sono i giovani. E gli artisti.

 

[…] L'arte come instrumentum regni. Del regno di Putin.

ALESSANDRO DI BATTISTA E IL SUO MONOLOGO SU JULIAN ASSANGE

Non è necessario essere reclutati come agenti, per venire embeddati in questi progetti "artistici", o "culturali". Basta essere utili. Mosca sta cambiando strategia: scoperta ormai anche troppo la penetrazione nelle destre e nei partiti populisti europei di questi anni (da Salvini a Grillo e Assange su Russia Today, dai viaggi di Di Battista in Crimea a quelli di Vito Petrocelli a Russotrudnichestvo e Manlio Di Stefano con "Russia Unita" a Mosca, al caso Lega-Metropol), si può ottenere un risultato forse anche più pervasivo, e politicamente low cost con la somma giovani più Telegram.

 

In Italia esiste una galassia di canali pro russi che cominciano ad avere ottima audience molecolare, se si considera che 1000 visualizzazioni su Telegram possono essere equivalenti, per penetrazione sul territorio, a 100mila su Youtube. Prendete il caso del film "Il Testimone", film di propaganda russo sul conflitto in Ucraina, incredibilmente in tournée in tante città d'Italia. Lo spinge tantissimo il canale telegram Donbass Italia, di Vincenzo Lorusso, che ha spiegato a La Stampa che ci sarà anche altro, presto, con un suo amico storico, «con Andrea Lucidi mi lega una grandissima amicizia e a breve partiremo con un altro progetto comune».

 

gianni alemanno presenta il partito indipendenza 5

Andrea Lucidi è un altro instancabile motore di questi progetti. Anche lui a Sochi, come Jorit, e uno dei pochi (unico italiano) ammesso nella sala gremitisima a sentire Sergey Lavrov, Lucidi si definisce non senza ironia «reporter e Russlandversteher», appellativo di solito non usato elogiativamente, per dire di quel vario giustificazionismo filorusso che in Italia storicamente è andato dai concerti di Albano in Russia agli accordi di Ca' Foscari per dare una collaborazione a Vladimir Medinsky, lo storico e accademico revisionista che riscrive la storia russa a uso e consumo di Putin.

 

marco rizzo

[...] Ma Telegram è un mondo a sé, utile quanto l'accademia, e più potente. I russi l'hanno capito. Lorusso e Lucidi, oltre a Jorit, sono solo tasselli di una rete che interseca tantissimi filorussi o antiNato d'Italia, anche se mette insieme cose molto diverse. Da Amedeo Avondet, il giovane di destra torinese a cui risale il sito Il Corrispondente (che fu incredibilmente il primo al mondo a dare la notizia del pilota russo "traditore" assassinato due settimane in Spagna) a Giorgio Bianchi, reporter che nei giorni del Covid veniva ricevuto a Mosca a intervistare nientemeno che Maria Zacharova, a tanti altri canali Telegram [...]

MATTEO SALVINI CON MAGLIETTA DI PUTIN AL PARLAMENTO EUROPEO

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...