angela merkel giuseppe conte

RECOVERY SÒLA – IL DOCUMENTO CHE SPIEGA COME SPENDERE I 209 MILIARDI EUROPEI CONSISTE AL MOMENTO IN UNA BOZZA E UNA SERIE DI SLIDE. AUGURI! – GIÀ IL PIANO HA TEMPI LUNGHISSIMI, SE POI I PARTITI SI METTONO PURE A LITIGARE PER QUALCHE MANCETTA ELETTORALE SI VA GAMBE ALL’ARIA - SIAMO SICURI CHE L’EUROPA SARÀ CONTENTA DI VEDERE CHE I SOLDI VERRANNO USATI PER ABBASSARE LE TASSE? IL RISCHIO DELLO SLITTAMENTO A GENNAIO SMENTITO DAL GOVERNO

Antonio Signorini per “il Giornale”

rutte merkel ursula conte by osho

 

Il Recovery plan versione italiana, cioè il documento che spiega come spendere i 209 miliardi di Eu Next generation, consiste al momento in una bozza delle «Linee guida per la definizione del piano nazionale di ripresa e resilienza».

 

Oggi saranno illustrati al Comitato interministeriale per gli Affari europei. Dentro ci sono principi molto generali, ma anche obiettivi ambiziosi, come quello di raddoppiare il tasso di crescita dell'Italia portandolo in linea con la media Ue all'1,6%, fare crescere il tasso di occupazione di 10 punti percentuali, arrivando al 73,2% della media Ue. Orizzonte di «lungo termine», senza una scadenza precisa.

ROBERTO GUALTIERI AKA MAO TSE TUNG

 

Nella parte delle linee guida dedicata alle riforme spunta anche la modifica dell'Irpef in chiave progressiva. Sulla quale, peraltro, non c'è ancora intesa nella maggioranza. Si parla di «riduzione strutturale del cuneo fiscale sul lavoro tramite una riforma dell'Irpef in chiave progressiva» da attuare con una legge delega entro fine 2020 e i decreti attuativi entro il 2021.

 

conte ursula

Il piano della famiglia, da integrare con la riforma dell'imposta sui redditi. Spunta anche una revisione degli ammortizzatori sociali in «chiave perequativa» all'interno di una legge delega di riforma del lavoro entro aprile 2021. Formula che lascia spazio a varie interpretazioni, diversa da quella utilizzata dal ministro al Lavoro, Nunzia Catalfo, cioè di un sistema di ammortizzatori «unificato».

 

ROBERTO GUALTIERI ENZO AMENDOLA

Il rischio insomma è che l'Italia arrivi in ritardo su un piano che ha già tempi lunghi, poco compatibili con l'emergenza post coronavirus, man mano che dalle enunciazioni generali si passerà alle misure concrete.

 

PAOLO GENTILONI GIUSEPPE CONTE ROBERTO GUALTIERI

Secondo il governo non c'è un rinvio a gennaio del piano italiano. I tempi sono quelli dettati dall'Europa, ha assicurato ieri il viceministro dell'Economia Antonio Misiani. «Entro l'autunno - ha spiegato - avremo il quadro di quello che vogliamo fare con i 209 miliardi». In realtà, un problema politico c'è. Così come sulla riforma fiscale, anche sul Recovery fund la maggioranza si sta ribellando al governo.

roberto gualtieri giuseppe conte 1

 

Ieri sono stati i senatori del Pd a chiedere al ministro agli Affari Europei Enzo Amendola di «parlamentarizzare» la gestione del piano. Mal di pancia anche nel M5s. Poi quelli dichiarati di Matteo Renzi. Gualtieri ha assicurato che ci sarà un «confronto approfondito con il Parlamento».

 

Ma sul Recovery c'è anche il pressing dei singoli ministeri, che hanno inviato al comitato interministeriale circa 600 proposte. Solo quelle del dicastero per lo Sviluppo economico valgono più di 150 miliardi. Abbastanza da impegnare tutti i sussidi del Next generation Ue e buona parte dei prestiti. Poi ci sono le Regioni e i Comuni, che ieri hanno incontrato Amendola, ma non hanno ancora capito se avranno voce in capitolo.

GENTILONI CONTE

 

Uno scenario da assalto alla diligenza che non piace all'Ue. Anche ieri il commissario agli Affari economici Paolo Gentiloni ha chiesto piani nazionali «di qualità». Poi ha ricordato che la sospensione del Patto di stabilità non è eterna. Presto torneranno in vigore limiti su deficit e debito. Serviranno conti in ordine e una crescita come quella prevista dalla bozza. Forse con un eccesso di ottimismo.

giuseppe conte e ursula von der leyen a bruxelles

 

ursula von der leyen

 

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…