giorgia meloni mario draghi rino formica

“MATTARELLA ESERCITERÀ I SUOI POTERI PER NON AVERE CERTI MINISTRI” - RINO FORMICA: “QUELLA DEL CENTRODESTRA NON È UNA BELLA VITTORIA: È PIENA DI CONTRADDIZIONI. I GRUPPI DIRIGENTI DEI PARTITI SONO STATI TUTTI SCONFITTI - DRAGHI SARÀ IL "LORD PROTETTORE" CHE GUIDERÀ LA DESTRA ITALIANA A STARE NEL SOLCO DEL CONSERVATORISMO EUROPEO - L'ULTIMO PD NON È STATO NÉ CARNE NÉ PESCE - QUELLA DI MELONI E CONTE È STATA UNA INEVITABILE VITTORIA DI DUE NEO-PERONISMI DI DESTRA E DI SINISTRA: L'ITALIA HA DATO UNA RISPOSTA POLITICA DI TIPO SUDAMERICANO”

Fabio Martini per “la Stampa”

 

rino formica

L'ennesimo travaglio della sinistra e del Pd? Rino Formica, socialista dal 1945, battezza una delle sue espressioni proverbiali: «Un partito che paga anche la stupidità di chi diceva: le ideologie non esistono più! Ma questo ha aperto la strada all'unica ideologia che restava, quella di destra: Dio, patria e famiglia».

 

E le coalizioni di questi anni raccolte attorno ai Dem?

«Coalizioni di centrosinistra che, per essere indispensabili nella gestione del potere, hanno pagato il prezzo del minimalismo sociale. Ma il minimalismo sociale non può che produrre il massimalismo sociale populista».

 

giorgia meloni mario draghi

I suoi aforismi sono celebri anche perché nelle "massime" Rino Formica finisce sempre per condensare una lunga esperienza politica iniziata all'indomani della seconda guerra mondiale, sa di quel che parla e anche stavolta la sua carrellata sull'attuale scenario va oltre il già visto e già sentito.

 

Un titolo per l'attuale situazione politica?

«Lo sbigottimento di chi ha vinto, lo smarrimento di chi ha perso».

 

Ma chi ha vinto non gode della luna di miele?

«Quella del centrodestra non è una bella vittoria: è piena di contraddizioni, non è così larga da contenere agevolmente le contraddittorie spinte interne. Con una maggioranza incerta, che dipende dalla minoranza interna, a sua volta formata da due partiti che sono stati quasi interamente "mangiati" dai Fratelli e dunque tre forze destinate a restare in lotta tra loro. E poi c'è un dato».

comizio di giorgia meloni dopo il voto al senato su draghi 3

 

Quale?

«I Gruppi parlamentari sono formati da onorevoli imposti da gruppi dirigenti quasi tutti sconfitti, chi più chi meno, a parte i Fratelli. Certo, la Lega ha gruppi salviniani ma nel partito c'è l'annuncio di una opposizione guidata dalla vecchia guardia di Bossi e compagni: non sarà produttiva di un cambio di orientamento ma ha in sé tutti gli elementi di un disfacimento scissionistico. E il quadro internazionale non aiuta: Putin ha perso la guerra e non può fare la pace: un atto di follia atomica è sempre possibile».

 

Draghi si congeda a breve?

umberto bossi e matteo salvini

«No, non si congeda. E' lì. Sarà il "lord protettore" che guiderà la destra italiana a stare nel solco del conservatorismo europeo. Il prossimo governo ha già accettato un protettorato di Draghi. Meloni ha detto alla Coldiretti che il suo governo sarà in continuità col precedente. Per almeno sei mesi questa continuità proseguirà con una protezione quotidiana. E la controprova di quel che dico si avrà, se al Consiglio Ue del 20 ottobre andrà Draghi.

 

Ma se il 13 saranno eletti i presidenti delle Camere, il 14 si faranno le consultazioni, il 15 potrebbe essere conferito l'incarico, il 16 potremmo avere la lista dei ministri. Se al vertice Ue andasse Meloni, potrebbe dare un segnale, invece mi pare abbia già rinunciato».

 

sergio mattarella mario draghi

E se fosse il Presidente ad accompagnare il neo governo?

«Il governo non è una questione che riguarderà Mattarella, che si troverà sempre più ad avere una posizione distaccata: non potrà essere la guida protettiva di un esecutivo necessariamente pasticciato e ancorato ad una maggioranza parlamentare, che oltretutto vuole un presidente della Repubblica eletto dal popolo».

 

Lei ha conosciuto diversi capi dello Stato: nella squadra di governo intervengono eccome, è nelle loro prerogative...

«Anche Mattarella eserciterà i poteri costituzionali ma limitatamente alla possibilità di non avere ministri. Si potrebbe obiettare, ad esempio, che al Viminale non può andare un ex ministro sotto processo per condotte relative proprio a quel ministero»

MELONI CONTE

 

Per il Pd una delle tante sconfitte, o la scacco matto?

«Il 25 settembre finisce la stagione ulivista, quella costruita attorno a cattolici ed ex comunisti, ma con una guida della coalizione che è stata dei cattolici. Si può discutere a lungo sull'ultimo Pd, che non è stato né carne né pesce, ma a partire dal 92-94 ha espunto dalla sua tradizione identitaria quella socialista, finendo negli ultimi tempi per alimentare scissioni produttive, anche se non vincenti come quella di Calenda e Renzi. Una coalizione che, per essere indispensabile, ha pagato il prezzo del minimalismo sociale».

giuseppe conte giorgia meloni atreju 1

 

E ha aperto la strada a cosa?

«Quella di Meloni e Conte è stata una inevitabile vittoria di due neo-peronismi di destra e di sinistra: l'Italia ha dato una risposta politica di tipo sudamericano».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?