letizia moratti

UNA COFANA AL COLLE? – MENTRE BERLUSCONI CONTINUA A COLTIVARE L’UTOPIA DEL COLLE, SALVINI SONDA I LEADER DEGLI ALTRI PARTITI - MENTRE FIOCCANO I PRIMI "NO" ALLA CANDIDATURA DEL CAV, NELL’AREA DI CENTRO PRENDE QUOTA L'IPOTESI LETIZIA MORATTI - LA PARTITA È ANCORA TUTTA DA INVENTARE E IL CENTROSINISTRA È PIÙ INDIETRO NELLA STRATEGIA - L’IDEA CARTABIA...

Mario Ajello per "il Messaggero"

 

SILVIO BERLUSCONI AL QUIRINALE MEME

Matteo Salvini parte per primo, anche per recuperare sulla Meloni la centralità politico-mediatica che Giorgia si è conquistata con l'edizione di Atreju appena conclusa. Ma il suo sprint sulla partita Quirinale, non piace agli alleati: «Una fuga in avanti più mediatica che sostanziale», commentano in Forza Italia e in FdI.

 

E comunque, Salvini che vuol essere più king maker sia di Meloni (con la quale s' è scambiato messaggini) sia di Tajani sa che il centrodestra ha più numeri di tutti in Parlamento e cerca di sfruttare la situazione. La leader di FdI a sua volta è convinta che «se ci muoviamo bene, stavolta saremo determinati nella scelta del Capo dello Stato».

 

Mattarella Quirinale Osho Berlusconi

Muoversi bene significa che nessuno - leggi Salvini - deve sentirsi più forte dei colleghi di coalizione? Un primo risultato il giro di telefonate e di whatsapp di Salvini, ai vari leader di tutti gli schieramenti, però lo ha raggiunto. E' quello dell'appuntamento, a manovra di bilancio appena approvata, quindi subito dopo Natale, tra i leader e i capigruppo del centrodestra per un grande incontro di regia sulla questione Quirinale. La Meloni è pronta, e così Tajani, Cesa, Lupi. Non sarà un'assemblea o un ritrovo da bla bla, ma la prima riunione operativa sui possibili nomi in campo.

 

BERLUSCONI SALVINI MELONI AL QUIRINALE

«Intanto speriamo di capire se Draghi sarà della partita oppure no», dicono i big del centrodestra. Salvini ieri ha sondato anzitutto Berlusconi. Lo chiama ad Arcore, e gli assicura: «La sua candidatura sarà il nostro regalo di Natale agli italiani». Insomma Berlusconi è per ora (in attesa che Draghi decida) il nome del centrodestra.

 

«Ma non voglio essere un candidato di bandiera», precisa Berlusconi e Salvini concorda. Anzi - e questa sembra essere una delle poche certezze in una partita ancora tutta da inventare e il centrosinistra è più indietro nella strategia rispetto al centrodestra - il nome di Berlusconi uscirà soltanto alla quarta votazione, quando servirà una maggioranza semplice per eleggere il Capo dello Stato.

 

letizia moratti

E da qui al quel momento, i leader del centrodestra si aspettano che Silvio metta sul tavolo i numeri che sarà riuscito a raccogliere - tramite il pressing a tutto campo, compreso quello grillino - e che dovranno essere almeno 505. Berlusconi conta di riuscire a raggiungerli. E se i 451 voti del centrodestra li avrà tutti, gli basterà aggiungerne poco più di 50 (spera molto nei renziani, che sono 42, più i centristi dell'area Toti dove però va molto il nome di Letizia Moratti) e il gioco sarà fatto. Ma se il giro di telefonate di Salvini ha come sottotesto la candidatura di Berlusconi, nei primi contatti diplomatici destra-sinistra fioccano i no anti-berlusconiani da parte di dem e grillini.

 

letizia moratti e il figlio 9

CARTA CARTABIA Non è comunque sui nomi che hanno ruotato i contatti di ieri ma sul metodo: quello di vedersi e di non farsi la guerra su una figura di garanzia qual è il Capo dello Stato. Spiega Letta, il quale ha ricevuto la telefonata mentre era nello suo studio alla fondazione Arel: «Ci siamo dati appuntamento per un faccia faccia a manovra appena approvata». A Calenda, Salvini ha mandato questo whatsapp: «Carlo, per te è ok se ci vediamo dopo la manovra?».

 

Risposta: «Sì, certo». E commenta Calenda: «Salvini è l'unico che sta prendendo un'iniziativa. E' da 2 mesi che io dico invano al Pd e agli altri di vederci perché una cosa così importante, il possibile trasloco del premier al Quirinale, vale una discussione approfondita». Idem lo scambio di messaggi con Renzi: «Ci vediamo a gennaio». E con Conte: «Ci vediamo a gennaio». Tanti faccia a faccia di tutti con Salvini, ma ci saranno con lui nei vari incontri anche Meloni e Tajani. Se Berlusconi è sul piatto, crescono anche, e qui il discorso si potrebbe allargare al centrosinistra, le quotazioni di Letizia Moratti e di Marta Cartabia. Ma la road map è questa: la grande adunata quirinalizia del centrodestra intorno alla Befana e poi i vari bilaterali con gli altri partiti.

letizia e gian marco morattimarta cartabia atrejuletizia moratti

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…