matteo renzi aereo di stato

ROTTAMATORE IN TOUR (A SPESE DEI FIORENTINI) – DA PRESIDENTE DELLA PROVINCIA, RENZI È ANDATO IN MISSIONE A NEW DELHI, NEW YORK, SAN FRANCISCO, SAN DIEGO, LONDRA, WASHINGTON, SAN JOSE, LONDRA E BOSTON, DOVE GLI BLOCCARONO LA CARTA DI CREDITO – E LE OPPOSIZIONI A PALAZZO VECCHIO ASPETTANO ANCORA I RENDICONTI DEI VIAGGI DA SINDACO

Davide Vecchi per il “Fatto Quotidiano

 

MATTEO RENZI NEL CANDIDATO SINDACO A FIRENZE MATTEO RENZI NEL CANDIDATO SINDACO A FIRENZE

Renzi globe trotter. New York, Washington, Johannesburg: da sindaco di Firenze Matteo Renzi ha girato in lungo e in largo il globo. Il 16 aprile 2012, per esempio, è andato in Sudafrica a consegnare a Nelson Mandela il Fiorino d’Oro, l’onorificenza di Palazzo Vecchio. E già che c’era gli ha portato anche la cittadinanza onoraria che la città aveva riconosciuto a Mandela nel 1985: da allora ben quattro sindaci (in sei mandati) avevano preferito evitare un viaggio in Sudafrica. Renzi invece prende e va. Si fa la foto ricordo ma la pubblica su Facebook solo il 5 dicembre 2013, il giorno della morte del premio Nobel.

 

Matteo Renzi Sindaco FirenzeMatteo Renzi Sindaco Firenze

DEI VIAGGI del primo cittadino, nei capitoli relativi alle spese di rappresentanza presenti sul sito non ve n’è traccia. Dopo le cene e le trasferte in Italia, di cui abbiamo chiesto trasparenza a Renzi (finora inutilmente), considerato che l’accesso agli atti è stato negato anche ai consiglieri comunali di opposizione e in attesa che la Corte dei Conti acquisisca la documentazione per il fascicolo avviato a seguito dell’inchiesta del Fatto , ampliamo l’ormai lungo elenco delle voci orfane di trasparenza del mandato da sindaco di Renzi a quella dei viaggi internazionali.

 

Sempre con l’invito a imitare quanto fatto dall’ex sindaco di Roma Ignazio Marino che, prima di dimettersi, ha reso noti i dettagli delle cene e dei viaggi svolti. E va detto che Renzi, oltre al cibo, ha dimostrato di avere una vera e propria passione per le mete internazionali già quando era presidente della Provincia di Firenze.

 

renzi   mondiali di ciclismo a firenzerenzi mondiali di ciclismo a firenze

Si spinse fino a New Delhi, oltre alle classiche New York, San Francisco e San Diego, all’immancabile Londra, poi Washington, San José e Boston: mete imprescindibili per un presidente di Provincia. I dettagli di questi viaggi sono stati messi in fila dalla magistratura contabile e dalla Procura di Firenze che nel 2012, su richiesta del ministero dell’Economia, hanno avviato accertamenti a tappeto sulla gestione dei fondi pubblici da parte di Renzi. Inizialmente la cifra contestata ammontava a 20 milioni di euro.

 

La procura –all’epoca guidata da Giuseppe Quattrocchi, oggi consulente del sindaco Dario Nardella – non ha individuato alcun reato, mentre la Corte dei Conti ha proseguito l’iter, approfondendo le singole voci con Andrea Barducci (il successore di Renzi) che è stato costretto a liquidare la società di comunicazione creata dal rottamatore (che ha assorbito 10 milioni di euro) e abolire le carte di credito. A cominciare da quella del presidente.

 

RENZI E DELLA VALLE A FIRENZE FOTO ANSA RENZI E DELLA VALLE A FIRENZE FOTO ANSA

Limitandoci al solo anno 2007, le mete all’estero raggiunte da Renzi sono: New Dehli, New York, Washington, Santa Monica, San Diego, San Francisco, San José, Boston. E qualche tappa in Europa, Londra in particolare. Qui, il 19 giugno, in attesa dell’aereo per rientrare in Italia, fa uno spuntino volante al Caviar House and Prunier nello scalo di Gatwick. Un misero assaggino di caviale, considerato la cifra spesa: appena 46 euro.

 

Oltreoceano fa di meglio. IL 27 GENNAIO vola in India, a New Delhi. E scende al The Taj Mahal Hotel, un albergo di prima fascia, con piscina, spa e tutto il necessario per “vacanze indimenticabili”, recita il sito. Ma Renzi è in “visita istituzionale”, recita il giustificativo. Il 31 gennaio lascia l’albergo saldando un conto da 1.315 euro. Poi scopre l’America. Il 23 marzo vola a Boston, il 24 si sposta a New York mettendo in nota spese anche tre euro ma sulla memoria perché specifica a piè pagina “di aver smarrito la documentazione originale”- infine il 26 va a Washington e si fa rimborsare 47,45 euro giustificandoli con “organi di stampa”.

 

RIUNIONE DELLO STAFF DI RENZI A FIRENZERIUNIONE DELLO STAFF DI RENZI A FIRENZE

 I giornalisti di Washington non saranno fatti sfuggire l’occasione di parlare con il presidente della Provincia di Firenze che, con ogni probabilità, già si esprimeva in un perfetto inglese. All’ombra della Casa Bianca, quell’anno occupata da George W. Bush, Renzi torna anche a giugno. Ma è nel mese di novembre che l’oggi premier gira senza sosta gli Stati Uniti. Arriva a Washington il 2 e scende al Four Seasons Hotel. Il giorno dopo riparte saldando un conto da 1.859 euro e fa un salto a Boston dove in un giorno spende altri 1.769 euro, il quattro arriva a San José, in California.

 

Qui respira e si ferma per tre giorni. Il 7 novembre la Mastercard della Provincia in uso a Matteo Renzi è messa a dura prova: il conto è 6.140 euro. Sono quattro pagine. Ma non sono tutte spese sue. Dal dettaglio si scopre che ha saldato anche per Luca Lotti, allora capo di gabinetto e oggi sottosegretario alla presidenza; e per Filippo Vannoni che non aveva alcun incarico in Provincia.

napolitano renzi firenze napolitano renzi firenze

 

Oltre agli alberghi, gli “incontri di rappresentanza istituzionali”: altri cinque mila euro.

 

 MA AGLI HOTEL e ai ristoranti vanno aggiunti anche 2.823,64 euro che Renzi è costretto a pagare di tasca propria perché aveva superato il limite di utilizzo della carta della Provincia. La delibera numero 5393 del 12 novembre. Recita: “La carta è stata momentaneamente bloccata a garanzia di un pagamento da parte di un hotel a Boston, rendendo necessario per lo stesso Presidente provvedere a sostenere alcune contingenti spese di rappresentanza, per una somma complessiva di $ 4.106,56 pari ad euro 2.823,64 mediante la propria carta di credito per sona le”.

 

RENZI MANDELARENZI MANDELA

Cifra che la Provincia rimborsa a Renzi. L’anno successivo al tour internazionale aggiunge anche una tappa a Chicago. Ma è un ’altra storia, relativa al 2008. Poi è stato eletto sindaco. E le spese di rappresentanza internazionale di Palazzo Vecchio non si conoscono. Non ancora.

 

 

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)