carlo nordio giusi bartolozzi

COSA SA GIUSI BARTOLOZZI PER MERITARSI UNA DIFESA COSÌ APPASSIONATA DA PARTE DI NORDIO? – IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA SI È POSTO COME SCUDO UMANO PER LA “ZARINA”: “È PUERILE IPOTIZZARE CHE IL MIO CAPO DI GABINETTO ABBIA AGITO IN AUTONOMIA. TUTTE LE SUE AZIONI SONO STATE ESECUTIVE DEI MIEI ORDINI” – AD OGGI NON È INDAGATA, MA LE SUE “DICHIARAZIONI MENDACI” SONO STATE SEGNALATE DAL TRIBUNALE DEI MINISTRI, E LA FATTISPECIE SAREBBE FALSE DICHIARAZIONI AI PM – IL PRECEDENTE DI ALEMANNO E LE PRESSIONI DEL GUARDASIGILLI PER TUTELARE LA SUA FEDELISSIMA ANCHE CON IL SEGRETO DI STATO (MA GIORGIA MELONI È CONTRARIA)

ALMASRI, NORDIO DIFENDE LA CAPO STAFF «CONTRO DI LEI SOLO ILLAZIONI PUERILI»

Estratto dell’articolo di Virginia Piccolillo per il “Corriere della Sera”

 

carlo nordio - foto lapresse

«È puerile ipotizzare che il mio capo di gabinetto abbia agito in autonomia. Tutte, assolutamente tutte, le sue azioni sono state esecutive dei miei ordini». Come Giorgia Meloni, il giorno dopo, il ministro della Giustizia Carlo Nordio si assume piena responsabilità «politica e giuridica» dell’operato del suo dicastero.

 

Facendo scudo a Giusi Bartolozzi, capo del suo staff, dalle «illazioni» che descrivono lei come ministro-ombra, calcando la mano sul suo nomignolo «zarina», e lui come uno sventato che si è lasciato nascondere informazioni e decisioni sulla scarcerazione del torturatore Osama Almasri.

 

giorgia meloni carlo nordio

Lo fa, Nordio, in una giornata segnata dalla riposta dell’Anm all’accusa della premier che ci sia un «disegno politico» delle toghe: «Non esiste alcun disegno avverso all’esecutivo. I magistrati non fanno politica, ma il loro mestiere nonostante insulti, intimidazioni e una campagna costante di delegittimazione che danneggia i fondamenti del nostro Stato democratico».

 

E scandita dall’attacco delle opposizioni. «Meloni piagnucola rispolverando l’usato sicuro, “ho i giudici contro, gli avversari usano la magistratura per contrastarmi”», sottolinea la leader Pd Elly Schlein, parlando di tentativo di «sviare le sue responsabilità su Almasri come su Gaza» e invitando la premier a fare la premier «e non Calimero». Poi l’affondo: «Il suo è un atteggiamento eversivo».

GIUSI BARTOLOZZI

 

[…]  Nordio non si limita a difendere la capo di gabinetto, alla pari della «presidente Meloni che ha ritenuto surreale pensare che i ministri abbiano agito senza il suo consenso». Ma punta il dito verso qualcosa di più.

 

«La sola ipotesi, che ho appreso con raccapriccio, che un’eventuale incriminazione della mia collaboratrice sia un escamotage per attribuire alla giurisdizione penale un compito che ora è squisitamente parlamentare mi fa inorridire», dice. Perché, mette in guardia, «costituirebbe una strumentalizzazione politica della giustizia».

 

L’ipotesi cui fa riferimento è che un’eventuale procedimento contro Bartolozzi faccia da grimaldello contro le immunità di ministri e sottosegretari. Chiamati come testimoni in un eventuale processo Almasri bis, non sarebbero tutelati da autorizzazione a procedere.

 

carlo nordio - foto lapresse

L’ipotesi di un’indagine a carico della Bartolozzi ha preso peso dopo la pubblicazione della relazione del Tribunale dei ministri che ha considerato le sue dichiarazioni «mendaci». Ma la polemica è esplosa quando il presidente dell’Anm Cesare Parodi ha affermato, senza citarla esplicitamente, che un suo eventuale processo avrebbe avuto «ricadute politiche».

Dichiarazioni di cui ha poi dovuto scusarsi.

 

«Mi auguro che le insinuazioni finiscano. E che il Parlamento, secondo la legge costituzionale, si pronunci definitivamente sul ruolo del mio ministero, di cui sono l’unico e responsabile capo», scrive Nordio nella sua nota. […]

ALFREDO MANTOVANO. - GIORGIA MELONI - CARLO NORDIO - MATTEO PIANTEDOSI - FOTO LAPRESSE

 

IL PRECEDENTE DI ALEMANNO PER LO SCUDO A BARTOLOZZI

Estratto dell’articolo di Lorenzo De Cicco per “la Repubblica”

 

Quella volta che Gianni Alemanno e Callisto Tanzi... Per "scudare" la capo di gabinetto di Nordio, Giusi Bartolozzi, nel caso in cui finisse indagata nell'affaire Almasri, il centrodestra ripesca un precedente del 2006, governo Berlusconi III.

 

L'ex aennino, all'epoca ministro dell'Agricoltura, fu indagato insieme al patron di Parmalat e al di lui collaboratore, Romano Bernardoni. Era in soldoni accusato di avere ricevuto da Tanzi, attraverso Bernardoni, un finanziamento alla sua rivista Area, dopo un intervento su Parmalat, inchiesta che per l'ex sindaco di Roma si risolse nel nulla.

 

GIUSI BARTOLOZZI

Ma alla maggioranza questa storia vecchia di quasi vent'anni serve a mostrare un principio: la richiesta di autorizzazione a procedere spedita a Montecitorio riguardava sia il ministro che due privati cittadini, privi d'incarichi pubblici. Dunque lo scudo parlamentare può estendersi anche a Bartolozzi, è la tesi. Anche se i casi non sono simmetricamente sovrapponibili: per dire, Alemanno in quell'occasione chiese al Parlamento di non avere l'immunità. Dunque non fu scudato nessuno.

 

[…] La capo di gabinetto di Nordio ad oggi non è indagata. Ma le sue «dichiarazioni mendaci» sono state segnalate dal tribunale dei ministri alla Procura di Roma, che le sta valutando.

 

La fattispecie sarebbe false dichiarazioni ai pm. Se come appare certo la maggioranza affosserà a fine settembre la richiesta di autorizzazione a procedere per Nordio, Piantedosi e Mantovano, per i due ministri e per il sottosegretario non ci sarà alcun processo.

 

gianni alemanno

E dunque sarebbe un'eventuale indagine su Bartolozzi a tenere in piedi il filone giudiziario, che cruccia Meloni. Per questo da giorni si ragiona su come mettere comunque al riparo la capo di gabinetto, che l'esecutivo non vuole, forse non può, scaricare, magari visti anche i «segreti» che l'interessata vanta di conoscere, persino davanti alle toghe.

 

E a proposito di segreti, secondo fonti di maggioranza in queste ore lo stesso Nordio sarebbe tornato a premere per tutelare la sua fedelissima. Con il segreto di Stato. Ma va convinta Meloni, finora arci-contraria.

 

Giusi Bartolozzi

[…] Per il costituzionalista Stefano Ceccanti, «quando si tratta di reati ministeriali, vengono pacificamente attratti nella stessa procedura i cosiddetti imputati "laici" che concorrono alle stesse ipotesi di reato. L'unico modo per far sì che non siano attratti è che abbiano commesso reati in modo autonomo, ma dalle carte del caso Almasri gli stessi magistrati descrivono un sistema senza autonomia dei singoli».

 

C'è anche il nodo dei tempi. Se Bartolozzi fosse indagata dopo il voto del Parlamento sui ministri, sarebbe comunque scudata? «Si rischia un conflitto di attribuzione, che porrebbe la Camera». Ma in questo caso «non ci sono precedenti identici». E se la capo di gabinetto non fosse indagata per un reato "in concorso" con Nordio, ma per false dichiarazioni? «La Camera potrebbe forse comunque sollevare il conflitto, sostenendo che sia un'interpretazione forzata». Lo scontro con le toghe salirebbe di livello.

CARLO NORDIO

Ultimi Dagoreport

roberto cerreto

DAGOREPORT – MA GUARDA CHE COINCIDENZA! ROBERTO CERRETO, IL CONSIGLIERE PARLAMENTARE FINITO SOTTO INCHIESTA DISCIPLINARE (ANCORA IN CORSO) CON L’ACCUSA DI ESSERE L’AUTORE DI ANONIME E CALUNNIOSE LETTERE PER BRUCIARE ALTRI PRETENDENTI AL RUOLO DI VICESEGRETARI DELLA CAMERA, DAL 2022 RICOPRE ANCHE IL RUOLO DI CONSIGLIERE DEL CDA DELL’UNIVERSITÀ CATTOLICA – BENE: COME MAI IL VISPO CERRETO NON HA MAI MANIFESTATO, O QUANTO MENO INFORMATO, IL RETTORE DELL’ISTITUTO DEL VATICANO, ELENA BECCALLI, DI ESSERE PORTATORE DI INTERESSE SU UNA VICENDA GIUDIZIARIA CHE RIGUARDAVA LA SUA COMPAGNA, CHE HA CREATO QUALCHE IMBARAZZO ALL’UNIVERSITA’ CATTOLICA? AH, SAPERLO…

corte dei conti sergio mattarella giorgia meloni nicola gratteri matteo salvini elly schlein giuseppe conte guido carlino

DAGOREPORT - CHI SONO I VERI OPPOSITORI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI? L'AMMUCCHIATA SCHLEIN-CONTE? I MISSILI DI RENZI, "BAGNATI" PER LE SPACCONATE DEL PASSATO? QUEL SINDACATO DI PENSIONATI DI LANDINI? L’”ODIO E VIOLENZA” DI IMMAGINARI SINISTRELLI? I QUOTIDIANI DE SINISTRA? LA7? - CERTO, UN FATTO CHE DESTABILIZZA LA STATISTA DI COLLE OPPIO È LA VANNACCIZZAZIONE DI MATTEO SALVINI. MA IL VERO OPPOSITORE ALL'AUTORITARISMO DEL GOVERNO MELONI È IL COSIDDETTO DEEP STATE (QUIRINALE, MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, RAGIONERIA GENERALE, MILITARI, ETC) – LO SCONTRO CON GLI APPARATI ADDETTI AL CONTROLLO E ALLA VIGILANZA DEGLI ATTI DELL'ESECUTIVO VA AVANTI DA TRE ANNI: DAI RILIEVI CONTABILI DELLA CORTE DEI CONTI SULLE SPESE DEL PNRR AL PONTE SULLO STRETTO, ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO CHE E' RIUSCITA A COMPATTARE TUTTE LE CORRENTI DELLA MAGISTRATURA - PURTROPPO LA DUCETTA E' NATA ALLA GARBATELLA E NON IN AMERICA, DOVE LA DEMOCRAZIA PERMETTE DI ELEGGERE UN TIRANNO CHE FA FUORI TUTTI COLORO CHE OSANO CONTRADDIRLO...

rafael - palantir

DAGOREPORT - L’ENNESIMA PROVA CHE LA TECNOLOGIA SIA OGGI UN‘ARMA ASSOLUTA SI CHIAMA ‘’RAFAEL ADVANCED DEFENSE’’ - E’ UNA DELLE TRE MAGGIORI AZIENDE ISRAELIANE NEL SETTORE DELLA DIFESA, CHE HA CONTRIBUITO AL SISTEMA DI DIFESA AEREA IRON DOME - GRAZIE AL SUCCESSO DELL’ULTIMA ARMA LASER, IRON BEAM 450, CAPACE DI INTERCETTARE E ABBATTERE DRONI, RAFAEL HA CONQUISTATO I MERCATI DEGLI STATI UNITI, EUROPA, ASIA, MEDIO ORIENTE, AMERICA LATINA E AFRICA - OTTIMI SONO I RAPPORTI CON LA PALANTIR DI PETER THIEL, “ANIMA NERA” DI TRUMP E DELLA TECNO-DESTRA USA, GRAZIE A UN SISTEMA DI INTERCETTAZIONI RAFAEL CHE FA A MENO DI INOCULARE SPYWARE NEL TELEFONINO, SOSTITUENDOLO CON UN LASER - IN CAMBIO DELLA TECNOLOGIA RAFAEL, THIEL AVREBBE PRESO A CUORE IL TRACOLLO ECONOMICO ISRAELIANO, PER GLI ALTISSIMI COSTI DELLA GUERRA A GAZA, RACCOGLIENDO MILIONI DI DOLLARI NEGLI STATI UNITI PER FINANZIARE IL GOVERNO DI NETANYAHU - CHE COMBINA LA RAFAEL NEL PORTO DI RAVENNA - DRONI RAFAEL: COME LA STRAGE DI GAZA DIVENTA UNO SPOT PROMOZIONALE VIDEO

elly schlein giorgia meloni marche matteo ricci acquaroli

DAGOREPORT - SOTTO L’ALA DEL MASOCHISMO-HARD, IL PD DI ELLY AFFRONTA DOMENICA L'ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELLE MARCHE - UN VOTO CHE VEDE IL MELONISSIMO FRANCESCO ACQUAROLI CONTRO UN BIG RIFORMISTA DEL PD, MATTEO RICCI, CHE I SONDAGGI DANNO IN SVANTAGGIO DI UNA MANCIATA DI PUNTI - MOLTO DIPENDERÀ DALL’ASTENSIONE, MALATTIA CHE HA CONTAGIATO UNA BELLA MAGGIORANZA DI ELETTORI DI CENTROSINISTRA, CHE NE HANNO PIENE LE SCATOLE DELLE ZUFFE E SCISSIONI E RIVALITÀ DA COMARI DI COLORO CHE DOVREBBERO DAR VITA A UN’ALTERNATIVA SALDA E UNITA ALL’ARMATA BRANCA-MELONI - PERDERE LE MARCHE PER LA DUCETTA SAREBBE UNO SCHIAFFO TALE CHE L'UNICA ''RICOMPENSA" SAREBBE IL CANDIDATO DI FDI ALLA REGIONE VENETO, DOVE LA LISTA DI LUCA ZAIA, CHE ALLE REGIONALI 2020 INCASSÒ IL 42% DEI VOTI, E' DIVENTATA UNA VARIABILE CHE NE' MELONI NE' SALVINI RIESCONO PIÙ A CONTROLLARE...

almasri carlo nordio alfredo mantovano matteo piantedosi

CASO ALMASRI: I MINISTRI NORDIO E PIANTEDOSI HANNO RACCONTATO SOLO MENZOGNE AL PARLAMENTO – NON SERVE L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE PER CAPIRLO, BASTA LEGGERE I LORO INTERVENTI ALLA CAMERA - 5 FEBBRAIO 2025, NORDIO: ‘’IL MANDATO D'ARRESTO DELLA CORTE DELL'AJA NEI CONFRONTI DI ALMASRI ERA NULLO: È ARRIVATO IN LINGUA INGLESE SENZA ESSERE TRADOTTO E CON VARI ALLEGATI IN LINGUA ARABA, CON UNA SERIE DI CRITICITÀ CHE AVREBBERO RESO IMPOSSIBILE L'IMMEDIATA ADESIONE DEL MINISTERO ALLA RICHIESTA ARRIVATA DALLA CORTE D'APPELLO DI ROMA’’ - 7 AGOSTO 2025: IL GOVERNO INGRANA UNA CLAMOROSA MARCIA INDIETRO CHE SMENTISCE NORDIO E PIANTEDOSI, LEGITTIMANDO L'ILLICEITÀ DEI LORO ATTI: '’AGITO A DIFESA DELL'INTERESSE DELLO STATO” - DEL RESTO, SECONDO QUANTO SI LEGGE DALLA RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE DEI GIUDICI, "APPARE VEROSIMILE CHE L'EFFETTIVA E INESPRESSA MOTIVAZIONE DEGLI ATTI E DELLE CONDOTTE TENUTE" DA NORDIO, PIANTEDOSI E MANTOVANO SIANO LEGATE ALLE "PREOCCUPAZIONI PALESATE" DAL DIRETTORE DELL'AISE CARAVELLI SU "POSSIBILI RITORSIONI PER I CITTADINI E GLI INTERESSI ITALIANI IN LIBIA" - IL VOTO DELLA GIUNTA PER LE AUTORIZZAZIONI A PROCEDERE DELLA CAMERA È PREVISTO PER IL 30 SETTEMBRE…