saif gheddafi

RESTAURAZIONE! - SAIF GHEDDAFI SI OFFRE COME GARANTE DELLA STABILITÀ IN LIBIA: “SOLO IO POSSO PORTARE LA PACE” - IL FIGLIO DEL RAIS, RICERCATO DAL TRIBUNALE DELL'AJA PER CRIMINI CONTRO L’UMANITÀ, E’ STATO RIMESSO IN LIBERTÀ DOPO L’AMNISTIA E ORA VIVE IN LIBIA - I SUOI EMISSARI SPERANO CHE L’ITALIA AIUTI IL RITORNO DELLA FAMIGLIA GHEDDAFI AL POTERE

Lorenzo Cremonesi per il “Corriere della Sera”

 

LA FAMIGLIA GHEDDAFI

«Saif al Islam intende partecipare al Forum nazionale libico che l'inviato dell' Onu Ghassam Salame intende organizzare già per gennaio prossimo. Una grande assemblea di riconciliazione mirata a preparare le elezioni politiche, che dovrebbero aver luogo entro la primavera del 2019. È un cittadino libico, dal 2011 non ha mai abbandonato il nostro Paese. Ha ogni diritto di concorrere per forgiarne il futuro».

 

Il messaggio del principale erede politico di Muammar Gheddafi arriva forte e chiaro.

«Non sono morto, come falsamente asserisce qualcuno. E neppure mi ritiro nella clandestinità e la fuga. Tutt'altro. Noi Gheddafi siamo stati estromessi ingiustamente dall'intervento militare della Nato e da forze illegali, che se non fosse stato per i raid stranieri avremmo facilmente battuto.

 

SAIF GHEDDAFI

Ma so che larga parte dei libici non ci hanno dimenticato. Anzi, se i primi anni seguiti al 2011, specie dopo le aspettative create dalle elezioni del 2012, non ci erano particolarmente favorevoli, adesso la situazione è radicalmente cambiata. Oggi sento che gran parte del Paese sta con noi e ricorda con nostalgia l'ordine e le riforme specie del primo decennio del nuovo millennio», ci fa sapere tramite il team di suoi consiglieri politici e ufficiali del vecchio regime che abbiamo incontrato a Roma, dove loro cercano di riprendere contatti e proporre soluzioni nella convinzione che proprio l'Italia potrebbe dare una mano. In contemporanea sono stati intavolati canali di comunicazione con i vertici europei a Bruxelles e con le Nazioni Unite.

 

DALEMA CON SAIF GHEDDAFI

Per la prima volta dalla sua cattura nel novembre di sette anni fa da parte delle milizie di Zintan, in pieno deserto presso il confine col Niger, il figlio più «politico» del Colonnello barbaramente linciato a Sirte parla con la stampa occidentale. Parla attraverso i suoi uomini di fiducia, un nutrito gruppo di fuoriusciti, tutti reduci di traversie avventurose dopo la caduta del regime, che ora vivono appartati in varie località europee e del Medio Oriente. Con Saif, rimasto discretamente e vivere in una zona appartata attorno a Zintan, sono in continuo contatto.

saif al islam gheddafi

 

«C' è un evidente problema sicurezza. Saif è attento. Nel 2016 i giudici del tribunale di Zintan lo hanno liberato sulla base della legge di amnistia, però deve muoversi con cautela. Occorre lavorare anche per cancellare la delibera del Tribunale internazionale dell' Aja, che nel giugno del 2011 promulgò un mandato di cattura nei suoi confronti per crimini contro l' umanità.

 

Era una accusa ingiusta, Saif aveva poco a che fare con le battaglie in corso, era invece un modo per fare pressione sul regime. La cancellazione del mandato di cattura internazionale non sembra impossibile, è già avvenuta per altri casi nel passato per personaggi in Africa e in Libia. Ma il cuore del suo messaggio resta quello che espresse durante l'intervista al Corriere nel 2011: riavviare il dialogo nazionale tra tutte le componenti della società libica.

SAIF AL ISLAM - SECONDOGENITO DI GHEDDAFI - CATTURATO DAI RIBELLI

 

Allora proponeva elezioni libere monitorate dalla comunità internazionale. Non fu ascoltato e il Paese scivolò nel caos violento. Speriamo oggi sia diverso», spiegano.

A loro dire il Forum tra libici in preparazione sotto l'egida delle Nazioni Unite potrebbe tenersi per esempio a Gadames, la città-oasi nella Libia occidentale presso il confine con Algeria e Tunisia.

 

«Il posto è molto importante, un tema delicato. Occorre un luogo neutrale per evitare frizioni ulteriori o pretesti per non partecipare», dicono. Riunirsi a Tripoli potrebbe costituire un problema per Khalifa Haftar e i leader delle regioni orientali.

 

SAIF GHEDDAFI c f e abbe b f

E lo stesso sarebbe per Bengasi o Tobruk, dove quelli delle regioni occidentali potrebbero sentirsi in pericolo. Meglio dunque una località nel deserto, dove sarebbe più facile garantire il controllo e gli accessi. Appare scontato che il successore di Gheddafi intenda così preparare il terreno per la sua candidatura alle elezioni e diventare parte integrante della «riconciliazione nazionale» per uscire finalmente dal caos di una guerra mai davvero terminata.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)