walter siti francesco polacchi salone del libro torino

IL SALOON DEL LIBRO – A TORINO È STATO SMANTELLATO LO STAND DI ALTAFORTE, LA CASA EDITRICE DI CASAPOUND E INTERVIENE SALVINI: “SIAMO ALLA CENSURA E AL ROGO DEI LIBRI IN BASE ALLE IDEE” – POLACCHI SI PRESENTA COMUNQUE: “VI ASPETTO SE AVETE A CUORE LA LIBERTÀ D’ESPRESSIONE" – WALTER SITI: “CHI INVOCA IL ‘CODICE ETICO’ MI RICORDA IL NAZISMO. BISOGNA AGIRE CULTURALMENTE, I LIBRI NON SONO PER DEFINIZIONE VIOLENTI. SENZA IL LIBRO DI SALVINI NON CI SAREBBE STATA ALCUNA POLEMICA” – VIDEO

 

SALONE DEL LIBRO DI TORINO - SMANTELLATO LO STAND DI ALTAFORTE
SALONE DEL LIBRO DI TORINO, LAGIOIA: 'LA QUESTIONE E' DIVENTATA POLITICA'

 

1 – SALONE LIBRO: SALVINI: 'SIAMO A CENSURA, AL ROGO I LIBRI'

Da www.ansa.it

 

francesco polacchi 3

È stato completamente smantellato al Salone del Libro lo stand di Altaforte, la casa editrice vicina a Casa Pound al centro delle polemiche, esclusa dalla kermesse. Vicino allo stand del ministero della Difesa è rimasta la sagoma dello stand.

 

"Le mie dichiarazioni sono state usate come scusa, sono stato denunciato per un reato di opinione. Sono disponibile a chiarire la mia posizione con la Procura, ma ritengo che la pietra dello scandalo sia il libro 'Io Matteo Salvini'. E' un attacco al ministro dell'Interno, che comunque non voglio tirare per il bavero", commenta Francesco Polacchi, editore di Altaforte. "Una revoca inaccettabile - aggiunge - andremo per via legali".

io sono matteo salvini altaforte

 

"Siamo nel 2019 alla censura dei libri in base alle idee, al rogo dei libri che non ha mai portato fortuna in passato". Così Matteo Salvini durante un comizio a Pesaro, in cui ha criticato "la minoranza di sinistra che si arroga il diritto di decidere chi può fare musica, chi può fare teatro, chi può pubblicare libri. Alle idee si risponde con altre idee, non con la censura. Alla faccia dei compagni e dei democratici, che decidono chi può andare al Salone del Libro e chi non ha diritto ad andarci".

 

"Sarò al Salone del Libro di Torino per ribadire che la logica di Altaforte non si piega al pensiero unico", aveva annunciato su Facebook Polacchi. "Se avete a cuore la libertà d'espressione - ha scritto - vi aspetto. I libri non devono conoscere censura".

francesco polacchi

 

Martedì Regione Piemonte e Comune di Torino avevano presentato un esposto contro Polacchi e la procura ha aperto una inchiesta per apologia di fascismo. Una "scelta di campo": Città di Torino e Regione Piemonte definiscono così la decisione di tenere fuori Altaforte dal Solone del Libro per "tutelare la sua immagine, la sua impronta democratica e il sereno svolgimento della manifestazione". Dopo giorni di polemiche, divisioni e defezioni, sale dunque la tensione alla vigilia dell'inaugurazione della buchmesse. "E' una richiesta assurda. Faremo causa e la vinceremo", afferma Francesco Polacchi, che la Procura di Torino ha indagato per apologia del fascismo.

 

francesco polacchi 2

Ci sarà anche Halina Birenbaum, 90 anni, sopravvissuta ad Auschwitz. "Le lasceremo la parola", annunciano la sindaca Chiara Appendino e il governatore Sergio Chiamparino, al termine di una lunga giornata di trattative. E' stata proprio la poetessa polacca, 90 anni, oggi residente in Israele, a spingere le istituzioni all'esclusione. "Era inimmaginabile avere una testimone della storia come lei fuori dal Salone e Alforte dentro...", dice la prima cittadina di fronte alla possibilità che la scrittrice tenesse la sua lezione agli studenti davanti ai cancelli del Salone. "Abbiamo lavorato tutto il pomeriggio - spiega Chiamparino - per trovare una mediazione, ma non è stato possibile, e io aggiungo comprensibilmente, per cui abbiamo preso l'unica decisione in linea con la trazione e i valori di Torino e del Piemonte".

 

2 – "CHI INVOCA IL 'CODICE ETICO' MI RICORDA CERTI NAZISTI"

Camilla Tagliabue per “il Fatto Quotidiano”

 

walter siti

Quando, nel 2017, uscì il suo romanzo Bruciare tutto, su un prete pedofilo simile a don Milani, si svegliarono i censori, e molti si riempirono la bocca coi "limiti etici" della letteratura. Walter Siti, però, si smarcò con grazia, da squisito intellettuale e autore, certificato pure dallo Strega e dal Mondello (nel 2013 per Resistere non serve a niente, Rizzoli). E anche ora - nel mezzo delle polemiche su Altaforte - si sottrae al fuoco incrociato dicendosi innanzitutto spaventato dall' invocazione di un "codice etico".

 

Quindi sarà al Salone?

WALTER SITI BRUCIARE TUTTO

Sì, sarò lì a presentare Scuola di demoni, un libro di "conversazioni" con Michele Mari, curato da Carlo Mazza Galanti (minimum fax).

 

Si è mai posto il problema di non andarci?

No, non ne vedo la ragione.

 

Molti suoi colleghi boicotteranno la fiera: non condivide la scelta o non la capisce?

Al contrario, di alcuni capisco benissimo la motivazione: se Carlo Ginzburg dice che non va, con la sua storia, lo capisco benissimo. Poi se vuole facciamo un passo indietro

 

Mi dica

WALTER SITI

Qualche giorno fa ho ricevuto un invito a firmare un appello: vi si parlava della deriva per cui certe cose neofasciste prendono sempre più piede e importanza e si concludeva chiedendo al Salone di stilare una specie di "codice etico" per selezionare gli autori e le case editrici.

 

nicola lagioia

Davanti a quell' espressione mi sono un po' spaventato: mi sembra molto pericolosa. Se un' istituzione pubblica - qual è in un certo senso il Salone - comincia a parlare di codici etici, paradossalmente mi sono detto: "Be', è una cosa che avrei potuto leggere in una qualunque manifestazione culturale nella Germania del 1937: una mostra contro l' arte degenerata avrebbe potuto benissimo ospitare un' introduzione con un codice etico per selezionare gli artisti". Quell' espressione mi ha fatto paura; quindi ho risposto che non mi andava di firmare l' appello.

 

Da chi arrivava? Colleghi?

francesco polacchi 1

Sì. Dopodiché ho iniziato a seguire il dibattito sui media. La mia idea è questa: è vero che c' è una situazione culturale e politica per cui alcuni gruppi che si richiamano apertamente al fascismo hanno l' impressione di aver acquistato più spazio.

 

Ma penso che si debba agire culturalmente, discutendo con loro e dimostrando che le loro posizioni sono estremamente primitive. I libri non sono per definizione violenti: io sarei per accoglierli sempre tutti, di qualunque cosa parlino, perché non sono mai il problema; semmai lo sono le azioni violente.

 

FRANCESCO POLACCHI E UN GRUPPO DI GIOVANI NEOFASCISTI A PIAZZA NAVONA NEL 2008

Non è la prima volta che si pone la questione: può la democrazia dare voce a coloro che sono contrari alla democrazia?

Io penso di sì: penso che la democrazia debba dimostrarsi abbastanza forte da concedere la parola anche a chi la detesta. Questo serve alla democrazia stessa per fare i conti con i propri errori e debolezze, che eventualmente hanno lasciato spazio alle forze non democratiche.

 

FRANCESCO POLACCHI

Che idea si è fatto dell' esposto in Procura di Chiamparino e Appendino?

 Quello è un altro problema ancora, di carattere legale. Se esistono regole interne al Salone, contro case editrici condannate per apologia di fascismo, basterà applicarle.

 

Teme disordini pubblici?

Dipende da quanto monta la faccenda. Tutto era nato dal libro-intervista a Matteo Salvini: senza quel libro, probabilmente non si sarebbe innescata alcuna polemica. Se Salvini andasse a Torino, forse ci sarebbero problemi di ordine pubblico. Ma Salvini non ci sarà e in sua assenza, cioè in assenza del casus belli, non so se faccia comodo a CasaPound, a ridosso delle elezioni, venire ad agitare le acque; semmai giocheranno la carta delle vittime. Che Salvini cerchi voti nell' estrema destra non è una novità. Io mi sono occupato di borgate romane ancora nel 2017 e mi ricordo una di quelle persone dirmi con grande lucidità: "Qua per resta' fascisti tocca farsi pure salviniani". Che quella destra stia tentando di agganciarsi al carro vincitore di Salvini e che Salvini non faccia niente per rifiutare la contiguità mi pare evidente.

CHIARA APPENDINO E SERGIO CHIAMPARINO

 

Associando in modo granitico Salvini al fascismo non si rischia di fare di tutta l' erba un fascio, anche littorio?

salvini polacchi

Sì, a me di Salvini non vanno tre cose: primo, l' uso che fa del concetto di "natura", cioè di considerare "naturale" e "normale" tutto quello che è frutto di politiche conservatrici; ad esempio, la famiglia composta da un papà e una mamma. Secondo, tende sempre a semplificare i problemi complicati. Terzo, ha scarsa considerazione dei ruoli istituzionali. Queste tre cose insieme restituiscono un' immagine di destra muscolare che a me non piace per niente. Però non credo che questa possa essere riassunta sotto l' etichetta di "fascista".

sergio chiamparinowalter siti

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