giorgia meloni matteo salvini

VENETO DI PASSIONI PER SALVINI –  IL “CAPITONE” VA A CACCIA DI VOTI NEL NORD-EST, DOVE LA MELONI ORA LA FA DA PADRONA. E SPARA A ZERO SULLE SANZIONI CONTRO PUTIN PER INGRAZIARSI GLI IMPRENDITORI CHE FANNO RICCHI AFFARI CON LA RUSSIA – COSI' MENTRE LA “DRAGHETTA” CERCA DI RASSICURARE CANCELLERIE EUROPEE E MERCATI FINANZIARI, SALVINI LANCIA MESSAGGI ANTI-ATLANTISTI PUNTANDO A QUELLA FETTA DI ELETTORATO CHE...

Francesco Olivo per “La Stampa”

 

matteo salvini e giorgia meloni a cernobbio

Per recuperare il terreno perduto Matteo Salvini alza i toni sulle sanzioni. C'è da colmare una distanza sempre più grande con Giorgia Meloni e quindi la strategia è cercare di raccogliere quello che Fratelli d'Italia sta lasciando per strada: i consensi degli italiani spaventati dalla crisi e magari anche quelli della destra più radicale e tradizionalista.

 

L'operazione volta a rassicurare mercati finanziari e cancellerie internazionali che la leader di FdI sta portando avanti da almeno un mese concede infatti alla Lega un'opportunità per colmare l'eventuale vuoto lasciato a destra.

 

Le critiche di Matteo Salvini alla politica estera del governo si spiegano in vari modi. E non si tratta soltanto di calcoli elettorali. Ieri il leader della Lega ha parzialmente frenato, prima in un intervento alla radio, poi davanti alla platea di Cernobbio e infine in tv da Lucia Annunziata, spiegando che si tratta soltanto di «aprire una discussione», eppure non c'è dubbio che in questi giorni in campagna elettorale abbia alzato i toni sulle sanzioni.

 

MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI BY VUKIC

E dall'agenda arriva un altro indizio: oggi il segretario federale sarà a Treviso e poi nella provincia di Udine, nel cuore di quel Triveneto che più degli altri sta pagando gli effetti delle sanzioni e dove negli anni passati alcuni esponenti leghisti hanno mostrato vicinanze anche imbarazzanti al regime Putin. I tre aspetti, quello puramente elettorale, quello economico e quello, per così dire, ideologico stavolta coincidono. Contro le sanzioni si potrebbero saldare, specie in Veneto, le pulsioni della destra tradizionalista legata alla Russia e i risentimenti degli imprenditori che temono, con molte ragioni, per il futuro delle proprie aziende.

 

Il ragionamento che in questi giorni hanno fatto i fedelissimi di Salvini è il seguente: le posizioni iper atlantiste di Giorgia Meloni, ribadite ieri al Forum Ambrosetti, lasciano degli spazi, e il vuoto in politica si riempie. Come? Per il leader leghista c'è tutta una fascia di elettori, in particolare di centrodestra, che non condivide l'appoggio incondizionato alla Nato da parte di Fratelli d'Italia.

 

matteo salvini a cernobbio

Il senatore Giovanbattista Fazzolari, uno dei più ascoltati consiglieri di Meloni, implicitamente lo riconosceva negli scorsi giorni: «Noi non avremmo perso voti se avessimo avuto un atteggiamento diverso sulla guerra. Quindi non c'è nessuna convenienza nelle nostre posizioni». Insomma, uno spazio c'è.

 

E la conferma arriva anche da un sondaggio di Termometro Politico secondo il quale più della metà degli italiani, il 51,1 per cento, esprime dei forti dubbi sulle sanzioni, non lo avremmo mai dovute mettere (il 28%) o comunque vanno attenuate (il 23,1%). Percentuali che aumenteranno man mano che gli effetti degli aumenti del prezzo del gas e dell'inflazione in genere si faranno sentire in maniera più drammatica.

 

Nella Lega regna un certo sconforto, la parole d'ordine è «limitare i danni», la consapevolezza che il vantaggio di Meloni sia incolmabile è ormai piena, ma un conto è restare di 10 punti e un altro è se il distacco fosse molto più ampio, uno scenario il secondo che complicherebbe di molto il potere negoziale del Carroccio nella formazione del prossimo governo.

antonio tajani matteo salvini giorgia meloni cernobbio

 

Nel Veneto, dove oggi arriverà Salvini, le critiche alle sanzioni non sono una novità. Il governatore Luca Zaia, pur non avendo avuto tentennamenti sul collocamento atlantico dell'Italia, ha lanciato l'allarme già molti mesi fa: «Il nostro livello di resistenza e di sopportazione alle conseguenze delle sanzioni sarà, sicuramente, di gran lunga inferiore a quello dei russi» diceva a maggio.

 

Se il presidente ha denunciato con parole nette l'aggressione subita dall'Ucraina, alcuni esponenti del partito sono finiti nella lista nera di Kiev per aver appoggiato l'occupazione russa della Crimea e non solo. C'è il deputato veronese Vito Comencini (non ricandidato) al conterraneo Palmerino Zoccatelli dell'associazione Veneto-Russia e il consigliere regionale Stefano Valdegamberi.

 

matteo salvini tiktok

Nel 2016 il consiglio regionale veneto votò una risoluzione contro le sanzioni per l'invasione della Crimea, un testo che venne fatto proprio da altre assemblee regionali guidate dal centrodestra. Il Veneto, spina nel fianco di Salvini, oggi potrebbe diventare un'opportunità.

ABBRACCIO MATTEO SALVINI E GIORGIA MELONI A MESSINA MATTEO SALVINI E DUGINmatteo salvini giorgia meloni enrico letta

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...