alessandro sallusti giorgia arianna meloni

SARÀ ANCHE VERO, COME DICE ARIANNA MELONI, CHE NON C’È STATA “NESSUNA REGIA” DELLA FIAMMA MAGICA SULL’ARTICOLO DI SALLUSTI, MA ALLORA PERCHÉ LE TRUPPE DI FRATELLI D’ITALIA SONO STATE ALLERTATE LA SERA PRIMA DELLA PUBBLICAZIONE? LE TRUPPE MELONIANE SI SONO MOSSE COME UNA FALANGE, CON UNA BATTERIA DI DICHIARAZIONI TUTTE UGUALI IN DIFESA DELLA POTENTE “SORELLA” - LETTERA DI SALLUSTI A DAGOSPIA: "OFFRO DUE SPIEGAZIONI. LA PRIMA. LE REDAZIONI NON SONO CASERME. LA SECONDA..."

LETTERA DI ALESSANDRO SALLUSTI A DAGOSPIA

Riceviamo e pubblichiamo:

 

Caro Dago,

leggo sul tuo informato sito di un presunto mistero sul fatto che “le truppe meloniane sono state allertate la sera prima della pubblicazione”.

 

Offro due spiegazioni. La prima: le redazioni non sono caserme ma luoghi dove le voci girano con una certa velocità. La seconda: dopo una certa ora, nel nostro caso diciamo le 22,30, a giornale chiuso la prima pagina parte per le rassegne stampa web e tv e diventa di fatto pubblica. Banale, ma funziona così.

Alessandro Sallusti

 

LO SFOGONE DI ARIANNA

Estratto dell'articolo di Federico Capurso per “La Stampa”

 

GIORGIA MELONI CON LA SORELLA ARIANNA

[…] Arianna [Meloni]  […] prima di lasciare la masseria recapita ai cronisti la sua versione della storia: «Non ho notizie di alcun avviso di garanzia. Che io sappia non c'è nulla», fa sapere. Aggiunge, però, di non poter escludere che qualcuno stia indagando su di lei senza che ne sia a conoscenza.

 

E così, finisce per alimentare i pesanti sospetti sollevati per primo dal direttore del Giornale Alessandro Sallusti, che in un suo articolo, domenica scorsa, ha agitato lo spettro di una cospirazione contro il governo.

 

VOGLIONO INDAGARE ARIANNA MELONI - PRIMA PAGINA DE IL GIORNALE - 18 AGOSTO 2024

Arianna non rinnega. Al contrario, sposa il teorema del complotto dei giornali di sinistra e dei magistrati politicizzati che, triangolando con i partiti di opposizione, cercano di colpire lei per far cadere la sorella, Giorgia: «Sono due anni che cercano di buttarmi addosso tante cose».

 

Ecco, con l'articolo di Sallusti, «è stata fatta chiarezza su un metodo che mi lascia incredula», dice Arianna. Ci crede, dunque. E si dice «scossa», perché poi «non è possibile essere sbattuta sui giornali senza alcuna verifica dei fatti.

 

Non accetto di essere dipinta per come non sono. Il mio modo di essere non è quello che viene raccontato». E come aveva già fatto alcuni giorni fa, torna a giurare di non aver «mai influenzato o cercato di influenzare decisioni né di aver preso parte a riunioni sulle nomine che spettano al governo. So di non aver fatto niente di male». Almeno su questo, dice, «sono tranquilla».

 

giorgia meloni alessandro sallusti 50 anni del giornale

A dare man forte ci sono anche i compagni di partito di Fratelli d'Italia, che si sono schierati subito in sua difesa. […] Le truppe, allertate in anticipo (la sera prima della pubblicazione dell'articolo), da 48 ore si prodigano ormai in una batteria di dichiarazioni tutte sostanzialmente identiche, contro «il disegno per delegittimarci» e in difesa di Arianna.

 

Anche gli alleati, soprattutto da Forza Italia, mostrano «solidarietà», nel ricordo delle «persecuzioni giudiziarie subite da Berlusconi». Senza che della persecuzione – è bene ricordarlo – ci sia alcuna prova. Forse, ce l'ha solo Sallusti.

 

arianna meloni

Arianna assicura però che nessuno abbia imbeccato il direttore del Giornale: «Non abbiamo citofonato», dice. «Ma certo – aggiunge – non abbiamo ostacolato». Per lei «è stato un modo per fare chiarezza. Si è provato a dire che è stato scritto sotto dettatura, ma non è così».

 

E dentro Fratelli d'Italia, sostiene, «non c'è stata nessuna chiamata alle armi e nessuna regia» nell'uscita di dichiarazioni. Anzi, si dice, «commossa dalla solidarietà arrivata, perché è stata spontanea. Gente con cui sono cresciuta e che sa che non faccio porcate».

agenzie con le dichiarazioni dei politici di fdi su arianna meloni 3

 

Con quella spontaneità, però, tutto il partito si è scagliato contro giudici, giornali e opposizioni, come fossero un corpo solo su cui riversare veleno, rischiando di inquinare il rapporto tra poteri e contropoteri dello Stato.

 

Arianna forse è consapevole che questo sia l'effetto di quelle dichiarazioni. Può quindi dire, quanto meno, che non era voluto: «Ho letto che era un modo per provare a intimorire giudici e pm: no, niente di tutto questo. Non avevamo intenzione di acuire lo scontro con la magistratura – assicura –. Quelli che sono usciti sono tutti commenti a Sallusti».

IL POST INSTAGRAM DI ARIANNA MELONI CONTRO I GIORNALI DI SINISTRA

 

arianna meloniarianna meloni piazza italia la festa di fratelli d italia roma 1agenzie con le dichiarazioni dei politici di fdi su arianna meloni 6agenzie con le dichiarazioni dei politici di fdi su arianna meloni 7agenzie con le dichiarazioni dei politici di fdi su arianna meloni 4agenzie con le dichiarazioni dei politici di fdi su arianna meloni 5arianna meloni piazza italia la festa di fratelli d italia roma 8arianna meloni fa la spesa a mezzocammino foto gente 2arianna meloniarianna meloni - comizio a viterboARIANNA MELONI agenzie con le dichiarazioni dei politici di fdi su arianna meloni 2

[…]

Ultimi Dagoreport

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - IL GARBUGLIO DEL SUPER RISIKO BANCARIO SPACCA NON SOLO LA FINANZA MILANESE (DUELLO UNICREDIT-INTESA) MA STA FACENDO DERAGLIARE ANCHE IL GOVERNO DI DESTRA-CENTRO -GONG! OGGI È ANDATO IN SCENA UN PESANTISSIMO SHOWDOWN TRA MELONI, CHE È FAVOREVOLE AD APERTURE SUL GOLDEN POWER A UNICREDIT SULL’OPERAZIONE BANCO BPM CON TAJANI SOSTENITORE INDEFESSO DEL LIBERO MERCATO, E LA LEGA DI SALVINI CHE È PRONTA A FAR CADERE IL GOVERNO PUR DI NON MOLLARE IL “SUO” BANCO BPM A UNICREDIT - OGGI, ARMATO DI BAZOOKA, È SCESO IN CAMPO IL MINISTRO DELL’ECONOMIA, GIANCARLO GIORGETTI. INCALZATO DAI CRONISTI SULLE POSSIBILI APERTURE DEL GOVERNO ALLE PRESCRIZIONI DEL GOLDEN POWER APPLICATE ALLA BANCA DI ORCEL, L’ECONOMISTA DI CAZZAGO È SBOTTATO COME UN FIUME IN PIENA: “SE CI FOSSE IL MINIMO DISALLINEAMENTO (CON MELONI), NON CI SAREBBE UNA MINACCIA DI DIMISSIONI, MA LE DIMISSIONI STESSE. NON SI ANNUNCIANO LE DIMISSIONI, LE SI DANNO…”

antonio tajani matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL PRANZO DEI VELENI È SERVITO: LUNEDÌ A PALAZZO CHIGI SONO VOLATI PIATTI E BICCHIERI TRA I TRE CABALLEROS DEL GOVERNO - MELONI E TAJANI HANNO MESSO ALL’ANGOLO IL "PATRIOTA" TRUMPUTINIANO SALVINI, ACCUSANDOLO DI SABOTARE L'ESECUTIVO CON LE SUE POSIZIONI ANTI-EUROPEE E GLI ATTACCHI A MATTARELLA SUL CODICE ANTI-MAFIA DEL PONTE DELLO STRETTO – QUANDO SONO ARRIVATI I RISULTATI DELLE COMUNALI, CON LA DEBACLE DEL CENTRODESTRA, "IL TRUCE" DELLA LEGA E' PARTITO ALL'ATTACCO, INCOLPANDO LA ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' (COLLE OPPIO E GARBATELLA) PER LA SCONFITTA A GENOVA: SE NON AVESSE CONVINTO BUCCI A LASCIARE LA POLTRONA DI SINDACO DI GENOVA PER CORRERE PER LA PRESIDENZA DELLA REGIONE LIGURIA (STOPPANDO IL LEGHISTA RIXI), IL SINDACO SAREBBE RIMASTO AL CENTRODESTRA. A QUEL PUNTO, SI E' SVEGLIATO TAJANI CHE HA RICORDATO A ENTRAMBI CHE SENZA I VOTI DI CLAUDIO SCAJOLA OGGI CI SAREBBE IL PD DI ANDREA ORLANDO ALLA REGIONE LIGURIA…

donald trump zelensky vladimir putin russia ucraina

DAGOREPORT - TRUMP STREPITA MA NON COMBINA UN CAZZO – ZELENSKY PROPONE UN INCONTRO A TRE CON IL TYCOON E PUTIN MA NESSUNO LO CONSIDERA: PUTIN SI CHIAMA FUORI (“SOLO DOPO ACCORDI SPECIFICI”). E IL TYCOON? NON VUOLE UN INCONTRO DIRETTO CON PUTIN PERCHE', IL MOLTO PROBABILE BUCO NELL'ACQUA, SAREBBE L'ENNESIMA CONFERMA DELLA SUA INCAPACITA' DI RISOLVERE LA CRISI UCRAINA. LUI, CHE PRIMA DELLE ELEZIONI DICEVA “PORTERÒ LA PACE IN 24 ORE”, E A PIU' DI QUATTRO MESI DALL’INSEDIAMENTO SI RITROVA CON I DRONI E I MISSILI RUSSI CHE MARTELLANO PIÙ CHE MAI KIEV...

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – UCCI UCCI, SENTO AVVICINARSI GLI ANGELUCCI! IN ALLARME PER LA DECRESCITA INFELICE DEI LORO TRE QUOTIDIANI, ALESSANDRO SALLUSTI AVREBBE I GIORNI CONTATI ALLA DIREZIONE DE “IL GIORNALE” - GIA’ CADUTO IN DISGRAZIA CON MARINA BERLUSCONI, REO DI AVER SOSTITUITO “PAPI” CON GIORGIA, ORA GIAMPAOLO ANGELUCCI AVREBBE IN MENTE DI RIMPIAZZARE IL BIOGRAFO DELLA DUCETTA CON QUEL RAMPANTISSIMO “BEL AMI” DEL POTERE CHE SI CHIAMA TOMMASO CERNO: SENZA FARE UN PLISSE’, DA DIRETTORE DELL’’’ESPRESSO” E DEPUTATO DEL PD BY RENZI, OGGI E’ ALLA GUIDA DE “IL TEMPO”, TALMENTE SCHIERATO CON LA DESTRA CHE VEDE I FASCISTI A SINISTRA… (VIDEO STRACULT!)

meloni prevost

DAGOREPORT - STAVOLTA, LA ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' (COLLE OPPIO E GARBATELLA) L'HA COMBINATA GROSSA - "E' UN'OFFESA ENORME AL SANTO PADRE, OLTRE CHE UN ERRORE DIPLOMATICO GRAVISSIMO", È IL SENTIMENTO DI FORTISSIMA IRRITAZIONE CHE TRAPELA I PALAZZI APOSTOLICI ROMANI - IL BIG BANG IN VATICANO È ESPLOSO IL 22 MAGGIO QUANDO LA DUCETTA HA SBANDIERATO AI QUATTRO VENTI IL CONTENUTO DI UN COLLOQUIO TELEFONICO CON PAPA PREVOST CHE, PRIVO DI UN'AUTORIZZAZIONE DELLA SANTA SEDE, DOVEVA RIMANERE STRETTAMENTE RISERVATO - "ORFANA" DI TRUMP, PER NON FINIRE NEL SECCHIO DELL'IRRILEVANZA, SI BECCA OGGI L'IRONIA DI TRAVAGLIO: “GIÀ PONTE FRA TRUMP E L'EUROPA, ORA LO È FRA IL PAPA E IL PADRETERNO...” - L’INDIGNAZIONE DELLA CURIA NEL VEDER IL VATICANO TRATTATO DA MELONI MANCO FOSSE UNA PROPAGGINE DEL SUO MINISTERO DEGLI ESTERI, AVREBBE SPINTO PAROLIN A PRENDERE CARTA E PENNA PER UNA NOTA DI PROTESTA ALL’AMBASCIATORE ITALIANO PRESSO LA SANTA SEDE. INIZIATIVA CHE, PER ORA, DICONO, GIACE SULLA SCRIVANIA DEL PONTEFICE, PRIVA DI FIRMA... – C'E' ARIA DI REPULISTI ALLA COMUNICAZIONE VATICANA: VIA I BERGOGLIANI RUFFINI-TORNIELLI?