“L'UNICO INTERVENTISMO DI QUESTO GOVERNO IN ECONOMIA L'ABBIAMO VISTO NEL RISIKO BANCARIO” – ELLY SCHLEIN ALL’ASSEMBLEA DEM ATTACCA LA PROPAGANDA DELLA MELONI, DALLE BANCHE (“IL QUADRO CHE EMERGE DALL'INCHIESTA CONFERMA LE GRAVI PREOCCUPAZIONI CHE ABBIAMO ESPRESSO SUL RUOLO OPACO DEL GOVERNO E DEL MEF”) ALLE SPESE MILITARI (“MELONI DOVEVA FARE COME SANCHEZ E DIRE NO”), DALLA LEGGE ELETTORALE AL CARO-VITA: “IL FRIGO DEGLI ITALIANI E’ SEMPRE PIU’ VUOTO” – SULLE SPACCATURE DEM: “IL PARTITO NON È DIVISO E NON SI È SCISSO” – MA PINA PICIERNO, ESPONENTE DEI RIFORMISTI DEM, LE RICORDA: “IL PLURALISMO SI PRATICA. NO AL CONFORMISMO AVVELENATO CHE SPINGE LA MINORANZA A SCEGLIERE SE ALLINEARSI, ANDARSENE O STARE ZITTI…” - L'ASSEMBLEA APPROVA LA RELAZIONE DI SCHLEIN CON 225 SÌ E 36 ASTENUTI
Pd: l'assemblea approva la relazione di Schlein con 225 sì e 36 astenuti
(ANSA) - ROMA, 14 DIC - L'assemblea del Pd ha approvato con 225 voti a favore e 36 astenuti la relazione della segretaria Elly Schlein. Ad annunciare l'astensione è stata l'ala più dura dei riformisti dem, mentre ha votato a favore quella di Stefano Bonaccini che di fatto è entrata in maggioranza.
Picierno a Schlein, il pluralismo si pratica, no al conformismo avvelenato
(ANSA) - "Sono felice che oggi il segretario abbia richiamato al pluralismo, ma ascoltare giudizi verso alcuni nostri compagni come 'guerrafondai', 'sionisti', 'riformisti da salotto'" dimostra "un conformismo avvelenato" che spinge la minoranza a scegliere "se allinearsi, andarsene o stare zitti. Il pluralismo si pratica, non si dichiara e basta".
Lo ha detto la vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno durante l'assemblea del Pd. "Questo ci rende più fragili - ha rimarcato Picierno - le divisioni si creano quando prevale il conformismo. L'unità nasce dal confronto. Qui c'è un pezzo di questa comunità che vuole percorrere la strada non più facile ma più giusta", ha aggiunto.
SCHLEIN
Franco Stefanoni per corriere.it – Estratti
«Salgono le spese militari, per avere accettato la richiesta di Trump di portarle al 5% per Pil. Meloni doveva fare come Sanchez e dire no. Rischiamo di togliere altre risorse alla sanità pubblica». Lo ha detto Elly Schlein all'assemblea del Pd. «Salgono le tasse, la pressione fiscale non è mai stata così alta. Salgono gli affitti, se sei uno studente sono aumentati del 45%. Il governo mette zero sulla casa in manovra.
Salgono le bollette, del 25% in un anno. Secondo la Cna le imprese artigiane pagano il 5% in più rispetto a un anno fa. Sale il caro vita e questa è una esperienza che vivete tutti, dal 2021 al 2025 il prezzo dei beni alimentario sono aumentati del 25% e i salari sono scesi di nove punti. A Meloni chiedo: da quanto tempo è che non esce a fare la spesa. Provi a fare i conti, esca da palazzo Chigi, faccia un giro in qualsiasi alimentare di quartiere. Il frigo degli italiani è vuoto, è sempre più vuoto».
Con le note dell'Inno di Mameli si è aperta l'assemblea nazionale del Pd. I delegati arrivati a Roma hanno prima ascoltato in piedi nella sala dell'auditorium Antonianum, con Schlein e Stefano Bonaccini fianco a fianco al tavolo della presidenza. C'è stato anche un minuto di silenzio per le vittime dell'attentato di Sidney. «Sembra un vero e proprio attentato contro la comunità ebraica. Dobbiamo fermare questa spirale di odio e intolleranza», sono state le prime parole della segretaria dem. Poi un applauso di solidarietà ai giornalisti e alle giornaliste di Repubblica e La Stampa.
La segretaria ha fatto un bilancio dell'azione del Pd. «Siamo qui per fare scelte insieme come si fa in una grande comunità democratica. Il Pd è cresciuto in questi tre anni come nessun altro partito europeo è cresciuto. Siamo il primo partito nei voti reali. Non nei sondaggi, nei voti veri. E' la dimostrazione che la partita per le politiche è apertissima. Abbiamo ricucito strappi con mondi che si erano allontanati da noi, si respira un clima di fiducia che ci responsabilizza. Lo abbiamo visto con il due per mille, risanando le finanze del partito con un grande gioco di squadra e dopo otto anni di sacrifici abbiamo fatto uscire i dipendenti dalla cassa integrazione».
Schlein ha poi aggiunto riguardo all'organizzazione dem: «Abbiamo sostenuto i circoli, ricomprate sedi storiche, abbiamo fatto crescere le feste dell'unità e ridato slancio alla conferenza delle democratiche, sostenuto la ripartenza dei Giovani democratici che hanno finalmente svolto il loro congresso ed eletto una nuova segretaria, abbiamo organizzato a Bologna la più grande iniziativa del partito dedicata ai nostri amministratori e amministratrici, abbiamo fatto una proposta di legge per il rilancio delle aree interne che nasce dall'ascolto dei territori».
Le divisioni interne nel Pd sono state analizzate con ottimismo dalla segretaria. «C'era chi scommetteva sulle divisioni nel nostro campo», ha detto, «dopo tre anni e mezzo non solo ci siamo ma siamo competitivi e siamo esattamente la prima forza di opposizione. Non solo il partito non è diviso e non si è scisso, ma è stato più unito e compatto che mai e di questo ringrazio tutti voi e ringrazio anche il presidente Bonaccini perché l'unità non si fa da soli. Stiamo cambiando in positivo perché è finito il tempo delle divisioni e dei litigi, la maggioranza è oggi più larga ma io continuo e continuerò a essere sempre la segretaria di tutto e di tutti la segretaria di tutto il partito».
MENAGE ATREJU - MEME BY EMILIANO CARLI PER IL GIORNALONE - LA STAMPA
Standing ovation quando Schlein ha detto: «La tessera del Pd del 2026 sarà dedicata a Tina Anselmi, nel decennale dalla scomparsa. Per una sanità veramente di tutti e non solo di chi se la può permettere».
Ai delegati presenti in assemblea ha detto: «Vi propongo un percorso programmatico per il Paese e nel Paese, facciamolo insieme. È tempo di ascoltare il territorio. Da gennaio partiremo con un grande percorso per dare la parola all'Italia». Poi ci riuniremo «con le forze con cui saremo alternativa».
La leader dem ha sottolineato la differenza tra la kermesse di Atreju di FdI e l'assise del Partito democratico. «L'assemblea nazionale non è una kermesse», sono state le parole della segretaria, «non è un evento che prevede spettatori. Voi siete tutti protagonisti a pieno titolo e rappresentate in questa sede il massimo organo dirigente di questo partito, una rappresentanza vera eletta e legittimata con un congresso, con primarie vere. Siamo qui per discutere davvero, per condividere un momento autentico con la massima capacità di ascolto e la massima libertà di analisi. Siamo qui per confrontarci».
«Le sorelle Meloni vogliono mettere mano alle prerogative del capo dello Stato. Giù le mani dalle prerogative del presidente della Repubblica. Arianna Meloni ieri ci ha svelato le priorità del governo per il 2026: premierato e riforma della legge elettorale. Scusate pensavamo lo fossero le bollette più care d'Europa, chi non arriva a fine mese, i 6 milioni di italiani che non riescono più a curarsi per le liste d'attesa troppo lunghe. Ma no le priorità per le sorelle Meloni sono una riforma elettorale e una riforma che indebolisce i poteri del presidente della Repubblica: giù le mani dalle prerogative del presidente della Repubblica. Il governo deve risolvere i problemi degli italiani non i propri».
E poi: «Anche tanti di coloro che hanno votato per questa destra capiscono che non ha fatto nulla per la crescita di questo Paese. Sfuma la propaganda. Ve lo ricordate il video al benzinaio? La campionessa di incoerenza invece le ha aumentate le accise, ma chi pensa di prendere in giro?».
Quindi l'attacco sul tema bancario. «L'unico interventismo di questo governo in economia l'abbiamo visto nel risiko bancario», ha ricordato Schlein, «il quadro che emerge dall'inchiesta in corso conferma le gravi preoccupazioni che abbiamo espresso nei mesi scorsi, in particolare sul ruolo opaco del governo e del Mef. Finalmente come avevo chiesto il ministro Giorgetti verrà in Aula a riferire, ma voglio lanciare un messaggio anche da qui: lo sappiamo che state provando in sordina a cambiare le regole sul concerto che è al centro di quella inchiesta, vi dovete fermare».
Quanto al Medio Oriente e ai conflitti in essere: «Torniamo a chiedere al governo italiano il pieno e immediato riconoscimenti dello Stato di Palestina. Questo significa riconoscere l'Autorità nazionale palestinese, non certo i terroristi di Hamas».
E sull'Ucraina: «Non può esserci una pace giusta senza che al tavolo negoziale sieda anche chi ha subito l'aggressione, l'Ucraina. Non possiamo lasciare questa vicenda alle telefonate bilaterali di Trump e Putin. Abbiamo sempre sostenuto l'Ucraina e continueremo a sostenerla. Serve il coinvolgimento dell'Unione europea».
Mentre sul fronte interno, riguardo la legge elettorale: «Che sia possibile mandare a casa questa destra, lo hanno detto loro quando un'ora dopo le Regionali hanno detto che vogliono cambiare la legge elettorale. Non si cambia la legge elettorale a un anno dal voto per paura di perdere».
ELLY SCHLEIN GIORGIA MELONI - FOTO LAPRESSE
E sul referendum sulla giustizia: «La riforma della giustizia non è una riforma che migliorerà l'efficienza della giustizia italiani, né aiuterà gli italiani. Serve a loro. Lo ha detto Meloni che, di fronte a una sentenza della Corte dei conti, ha detto: ora gli facciamo vedere chi comanda. Quindi il Pd sarà impegnato per il No al referendum».
schlein meloni
ELLY SCHLEIN ALLA CAMERA TRA I CARTELLI DEL PD CONTRO GIORGIA MELONI
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