SE C’È UNA COSA CHE DIMOSTRA IL CASO WITKOFF È CHE LA CASA BIANCA E IL CREMLINO SONO INDISTINGUIBILI: SONO PIENE DI BUROCRATI LACCHE' CHE SI VENDEREBBERO LA MADRE PUR DI CONQUISTARE I FAVORI DI TRUMP O PUTIN – “LA STAMPA”: “GLI STATI UNITI SONO GOVERNATI DA UN UOMO FACILMENTE MANIPOLABILE CON L'ADULAZIONE, E CAPACE DI CAMBIARE IDEA SOTTO L'INFLUENZA DELL'ULTIMA PERSONA CON CUI HA PARLATO. E QUINDI SI PUÒ CONTINUARE A BOMBARDARE KYIV, E A RIFIUTARE OGNI ACCORDO DI TREGUA…”
QUEI PERICOLOSI FLIRT FRA TRUMP E LO ZAR
Estratto dell’articolo di Anna Zafesova per “La Stampa”
Se un giorno qualcuno vorrà descrivere le vite non troppo parallele di Donald Trump e Vladimir Putin, oltre alle mille differenze – caratteriali ancora prima che politiche – troverà senz'altro anche delle somiglianze. Se non altro nell'effetto che fanno ai loro collaboratori.
L'intercettazione della telefonata tra l'inviato speciale del presidente americano Steve Witkoff e il consigliere diplomatico del dittatore russo Yuri Ushakov, […] sembra un intrigo tra burocrati fantozziani per conquistare i favori del megadirettore galattico: puoi dire per favore al tuo capo che telefoni al mio per convincerlo di un bel piano che abbiamo scritto, e ricordati che deve riempirlo di congratulazioni e complimenti senza badare al protocollo?
Il piccolo particolare che Witkoff e Ushakov non solo non lavorano insieme, ma rappresentano semmai le controparti, appare quasi irrilevante.
Del resto, le posizioni apertamente pro Cremlino dell'inviato americano erano ben note, se non altro perché le aveva espresse lui stesso, esponendo nelle interviste una visione della guerra in Ucraina estremamente simile a quella offerta dalla propaganda russa, e offrendo manifestazioni pubbliche della sua ammirazione e fiducia per Putin, con il quale conduceva colloqui privati senza l'assistenza di un interprete e di uno stenografo americani […].
[…] Una Casa Bianca che assomiglia sempre di più al Cremlino, descritto ormai da anni dagli analisti moscoviti come "corte", un sistema nel quale lo Stato è Putin, e tutto il resto […] verte intorno a lui, e viene deciso dalla vicinanza a lui.
È per questo che Witkoff chiede a Ushakov di intercedere presso il suo capo perché gli faccia riacquistare le posizioni perdute alla Casa Bianca. È così che la bozza del "piano di pace" viene scritta dal genero di Trump Jared Kushner insieme a Kirill Dmitriev, il marito della migliore amica della figlia di Putin, con la rabbia malcelata del capo formale della diplomazia russa, quel Sergey Lavrov che a corte svolge invece il ruolo del "poliziotto cattivo".
I sistemi e le regole vengono travolti, nessuno si fida di nessuno […] e le decisioni che riguardano la vita di milioni di persone vengono affidate a cortigiani ansiosi di diventare i favoriti del sovrano.
Un'ansia che spinge Witkoff a consigliare al suo avversario di telefonare al padrone della Casa Bianca prima che riceva Volodymyr Zelensky, a quanto pare nemico di entrambi.
KIRILL DMITRIEV - STEVE WITKOFF
Ma anche se il trucco alla fine non ha funzionato, intanto ha rivelato ai russi il segreto più strategico degli Stati Uniti: sono governati da un uomo facilmente manipolabile con l'adulazione, e capace di cambiare idea sotto l'influenza dell'ultima persona con cui ha parlato. E quindi si può continuare a bombardare Kyiv, e a rifiutare ogni accordo di tregua.
FILO ROSSO CON MOSCA
Estratto dell’articolo di Alberto Simoni per “La Stampa”
Donald Trump ritiene vicina l'intesa per la fine del conflitto in Ucraina, «ci sono ancora pochi punti di disaccordo», nel piano americano poi mediato con alleati e ucraini.
Dal Cremlino però, Dmitry Peskov, portavoce di Vladimir Putin, raffredda gli entusiasmi: «Aspettate, è prematuro per dirlo».
La diplomazia Usa però marcia a pieni giri e, digerito il tacchino dell'odierno Thanksgiving Day, gli inviati di Donald si rimetteranno al lavoro.
Non ci sarà quindi alcun incontro a Washington fra Zelensky e Trump, mai stato in agenda fra l'altro. Il presidente Usa prima di incontrare l'ucraino e Putin vuole l'accordo a portata di mano, ha detto martedì.
la trascrizione della telefonata tra steve witkoff e yuri ushakov
La prossima settimana Steve Witkoff è atteso a Mosca. Dan Driscoll, segretario dello US Army, vicino a JD Vance, vedrà a Kyiv gli ucraini.
È la visita di Witkoff ad attirare le attenzioni alla luce della pubblicazione su Bloomberg News della trascrizione di una telefonata avvenuta il 14 ottobre fra lui e Yuri Ushakov, consigliere per la politica estera di Putin. L'audio è finito nelle mani dei reporter dell'agenzia Bloomberg, che l'hanno trascritta.
Si legge di come Witkoff ha fornito suggerimenti e consigli ai russi su come approcciarsi con Trump; ha invitato Ushakov a riferire a Putin di elogiare il successo di Trump in Medio Oriente quindi è intervenuto sui dettagli di un piano di pace: «Ora, io so cosa serve per raggiungere un accordo di pace: il Donetsk e forse uno scambio di territori da qualche parte», disse invitando Ushakov a un maggiore ottimismo.
Nello scambio fra i due c'è pure il suggerimento di tenere la telefonata fra Putin e Trump prima dell'arrivo di Zelensky a Washington. Quest'ultimo arrivò il 17 ottobre.
Il giorno prima – come da suggerimento – il capo del Cremlino e il presidente Usa dialogarono per oltre due ore e mezza.
A Zelensky il giorno dopo Trump negò, senza giri di parole, i missili Tomahawk e propose il congelamento del conflitto lungo la linea del confine. Donald Trump non si è scomposto per le rivelazioni di Bloomberg. Steve «deve vendere questo all'Ucraina e quello alla Russia. Ogni parte deve dare e avere. Questo fa un negoziatore».
[…]
YURI USHAKOV
volodymyr zelensky keith kellogg washington
l arrivo di volodymyr zelensky a washington
SCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY NELLO STUDIO OVALE - Reazione della ambasciatrice Ucraina a Washington
yuri ushakov
dmitry peskov
YURI USHAKOV
ambasciatore yuri ushakov nel maryland
valery gerasimov, dmitry peskov e yuri ushakov
jared kushner e steve witkoff
jared kushner e steve witkoff
KIRILL DMITRIEV - STEVE WITKOFF 1






