italia23 il partito di giuseppe conte

SE RENZI MOLLA IL GOVERNO, CONTE VORREBBE SALVARSI IMBARCANDO Al SENATO I “RESPONSABILI” – UNA TOPPA TROPPO RISCHIOSA PER MATTARELLA, M5S E PD CHE VOGLIONO INVECE RISOLVERLA CON UN CONTE-TER O UN RIMPASTO, QUINDI SENZA IL DRAMMA IN AULA DI UNA SFIDUCIA, MA PILOTANDO LE TRATTATIVE FINO ALLA NUOVA FIDUCIA, DOPO IL PASSAGGIO AL QUIRINALE (CONTE DOVREBBE SALIRE AL COLLE E METTERE SUL TAVOLO LE PROPRIE DIMISSIONI) - ANCHE TRA I GRILLINI, NEL GRUPPO PARLAMENTARE DI SOLITO FEDELE AL PREMIER, MONTA L'ESASPERAZIONE PER LE SUE RESISTENZE ALL'IPOTESI DI UN RIMPASTO O DI UN CONTE-TER

conferenza stampa di fine anno di giuseppe conte 19

Ilario Lombardo per “La Stampa”

 

La mossa è spericolata, e Giuseppe Conte è il primo a saperlo. A intuire quanto sia problematico affidare il proprio destino a un puzzle di senatori che andranno a ingrossare l'elenco dei "responsabili", categoria ormai storica di parlamentari addetti a tenere in piedi fragili maggioranze.

 

matteo renzi foto di bacco (10)

Anche M5S e Pd sono scettici, addirittura preoccupati che l'escalation potrebbe tramutarsi in un incidente dalle conseguenze incontrollabili, e per questo preferirebbero risolverla con un Conte-ter o un rimpasto. Conte però non si sottrae alla sfida con Matteo Renzi e non esclude di tentare l'azzardo in Aula.

 

GIUSEPPE CONTE MATTEO RENZI - BY GIANBOY

Nel frattempo, ministri e collaboratori sono stati preallertati e chiamati a Roma. In queste ore si sta tentando di organizzare un vertice con i leader della coalizione, per tentare di trovare un compromesso in extremis. Fallito quest' ultimo tentativo, il Consiglio dei ministri previsto per il 7 gennaio potrebbe essere anticipato al 4 e in quell'occasione Conte potrebbe chiedere l'approvazione delle bozze del piano Recovery, anche per testare le intenzioni delle ministre renziane. Tutta tattica? In parte sì.

conte franceschini

 

Il 2021 comincia dov' era finito il 2020. Con il presidente del Consiglio stufo degli ultimatum dell'ex rottamatore. Dopo aver capitolato sulla task force e aver dato totale disponibilità a ragionare sul Recovery plan, considera il resto delle richieste di Renzi «solo pretesti», come chiedere di cedere la delega ai servizi segreti che invece Conte vuole tenere per sé. Gli uomini sono in movimento.

italia23 il partito di giuseppe conte

 

Un nome c'è già, Italia2023, registrato dall'ex di Forza Italia Raffaele Fantetti: richiama la scadenza della legislatura, ed è pronto a battezzare il nuovo gruppo di fuoriusciti, sotto la regia di Bruno Tabacci. Potrebbero confluirvi in tanti, centristi, azzurri, ex M5S. E quasi sicuramente qualcuno da Italia Viva. Renzi può contare su 18 senatori, ma almeno due, se non quattro, sono pronti a dirgli addio.

 

Raffaele Fantetti

E si rumoreggia di altre defezioni alla Camera. Fonti vicine al Pd parlano di telefonate preoccupate dei renziani, scossi dai toni bellicosi del leader e intimoriti dalla prospettiva di una crisi di governo. Telefonate che sono arrivate a Conte, ma anche a ministri dem come Enzo Amendola, titolare degli Affari europei. Sono parlamentari che dicono di non seguire più la rabbiosa strategia di Renzi, ma interessati pure a capire perché Conte si stia impuntando tanto contro l'ipotesi di un rimpasto o di un Conte-ter.

 

italia23 il partito di giuseppe conte

Anche tra i grillini, nel gruppo parlamentare di solito fedele al premier, sta montando l'esasperazione per le sue resistenze. Al di là delle dichiarazioni di facciata, nei colloqui con i colleghi del Pd si interrogano sulle soluzioni a più facile portata. I dem spingono per un Conte ter senza parlamentarizzare prima la crisi, cioè senza il dramma in aula di una sfiducia, ma pilotando le trattative fino alla nuova fiducia, dopo il passaggio al Quirinale (Conte dovrebbe salire al Colle e mettere sul tavolo le proprie dimissioni).

giuseppe conte e luigi di maio

 

I 5 Stelle preferirebbero un intervento più chirurgico: Ettore Rosato, coordinatore di Iv, alle Infrastrutture o, ancora meglio, all'Interno al posto di Luciana Lamorgese, e la delega agli 007 affidata a un uomo indicato dal premier. Senza stravolgere troppo la squadra, per scongiurare la crisi, i grillini non si opporrebbero a qualche cambio in più per garantire nuovi ingressi ai democratici.

 

GIUSEPPE CONTE - MATTEO RENZI

Scegliere una delle due strade avrebbe un effetto catartico e, secondo M5S e Pd, neutralizzerebbe Renzi. Conte però non si fida e sente forte le tensioni che sembrano preludere a uno dei due epiloghi più drammatici, o un governo tecnico o il voto.

 

Le elezioni anticipate restano l'opzione politicamente più improbabile, anche se nelle interlocuzioni con il Quirinale il premier ha capito che anche il Capo dello Stato Sergio Mattarella considera davvero minime le possibilità di trovare un governo politico alternativo. Che sia con un dem, Dario Franceschini o Lorenzo Guerini, o con un grillino, Luigi Di Maio, tanto per fare i nomi che in questi giorni sono transitati nei discorsi di Renzi.

ETTORE ROSATO

 

 

di maio guerini

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…