atac

SFASCIO CAPITALE – GLI ISPETTORI DI CANTONE ROVISTANO NELLE SPESE DELL’ATAC E TROVANO DI TUTTO – SPESI 15 MILIONI IN SEI MESI PER LA VIGILANZA E OLTRE UN MILIONE PER NOLEGGIARE 460 FOTOCOPIATRICI, AL COSTO DI 2.570 EURO L’UNA – IL MISTERO DI UNA MIRIADE DI APPALTI SOTTO SOGLIA

Fiorenza Sarzanini per “Il Corriere della Sera

 

«Servizio di vigilanza armata, portierato e ronda presso tutti i siti dal 16 febbraio 2015 al 30 settembre 2015 per 15 milioni e 460 mila euro: procedura negoziata senza previa pubblicazione».

raffaele cantoneraffaele cantone

 

«Fornitura ricambi autobus per 58 mila e 873 euro nel 2013: procedura negoziata senza previa pubblicazione».

 

«Potenziamento alimentazione elettrica depositi di Garbatella e Osteria del Curato per 208 mila euro nel 2013».

 

«Servizio relativo alla gestione degli asili nido aziendali nei siti Magliana, Tor Sapienza e Prenestina per un periodo di tre anni dal 2015 al 2018 per un milione e 872mila euro: procedura negoziata senza previa pubblicazione».

 

renzi cantonerenzi cantone

Eccolo il dossier dell' Anticorruzione sull' Atac, l' azienda dei trasporti di Roma, sugli appalti affidati negli ultimi cinque anni per oltre due miliardi di euro. Migliaia di contratti per servizi di fornitura e manutenzione che nella maggior parte dei casi sono stati siglati con trattativa privata e dunque violando il codice che regola i lavori pubblici.

 

In tutto sono oltre 13 mila pagine che il presidente Raffaele Cantone sta analizzando e trasmetterà poi alla Procura e alla Corte dei Conti. Perché è vero che l' azienda ha trenta giorni per presentare le proprie controdeduzioni, ma le prime verifiche hanno già dimostrato come la scelta di procedere senza pubblicazione dei bandi di gara abbia fatto alzare in maniera vertiginosa i prezzi. Provocando un danno economico a una società con il bilancio già disastrato.

MINIBUS ATACMINIBUS ATAC

 

I frazionamenti per stare «sottosoglia» È stato l' assessore Stefano Esposito a chiedere la verifica per il periodo compreso tra il 2011 e il 2015 «parliamo di cifre pazzesche, gli affidamenti a Buzzi e Carminati sono briciole a confronto e qualcuno si dovrà porre il problema del perché sono dovuto arrivare io per porre questo tema». E i sospetti dell' autorità Anticorruzione sono pesantissimi. Uno su tutti: per restare sotto la soglia potrebbero essere stati frazionati alcuni appalti.

 

ATACATAC

E in effetti a scorrere l' elenco dei lavori, soprattutto quelli affidati tra il 2011 e il 2012, ci sono alcune cifre che appaiono addirittura troppo basse rispetto alla media. E proprio questo ha alimentato il dubbio che si fosse deciso di dividere gli importi proprio per aggirare i controlli.

 

Si va dai 10 mila e 900 euro per la «sistemazione dei pali sulla linea Roma-Viterbo» ai 3 mila e 900 per la «fornitura del materiale informatico», ma anche ai 120 mila euro per la «fornitura di traverse e legnami per scambi in azobè». E poi ci sono gli oltre 10 mila euro per la «fornitura di acqua potabile nei siti aziendali» oppure le parcelle per prestazioni legali che oscillano tra i mille e i 41 mila euro. Sempre rigorosamente affidati con procedura negoziata.

francesco micheli ATACfrancesco micheli ATAC

 

Bagni, auto elettriche e fotocopie

Gli affidamenti che appaiono più interessanti per verificare la regolarità delle procedure avvengono nel 2015. Per oltre 162 mila euro si è deciso di attivare il «servizio di locazione con facoltà di acquisto di cinque veicoli elettrici per il progetto «Christmas Shopping».

Ben 1 milione e 182 mila euro sono stati invece spesi per il «servizio di noleggio operativo full service di 460 macchine fotocopiatrici digitali multifunzionali a colori e in bianco e nero collegato alla rete aziendale di Atac in configurazione base con opzioni per la durata di 50 mesi». A conti fatti ogni macchina costa all' azienda 2 mila 570 euro.

 

Per un milioni e 600 mila euro è stata invece aperta la procedura per «l' affidamento triennale dei servizi e lavori per la gestione, conduzione e manutenzione programmata di 91 servizi igienici automatizzati installati presso le stazioni della metropolitana» mentre le «toilette automatizzate» costano quasi 206 mila euro. E poi ci sono svariati appalti concessi per il «noleggio dei veicoli senza conducente», addirittura 4 mila euro spesi per effettuare «test e analisi sui tessuti per la gara per il rinnovo delle divise».

IGNAZIO MARINO AUTOBUS ATACIGNAZIO MARINO AUTOBUS ATAC

 

Capitolo a parte riguarda i servizi di «vigilanza armata, portierato e ronda presso tutti i siti Atac». A scorrere il dossier confezionato dallo staff di Cantone si scopre infatti che nel 2015 sono stati aperti diversi lotti, tutti con procedura negoziata per importi che vanno dai 67 milioni di euro ai 15 milioni di euro, ma poi si è deciso di affidare ulteriori incarichi della stessa natura e dunque dovranno essere i vertici aziendali a spiegare il criterio seguito nell' affidamento delle commesse.

IGNAZIO MARINO AUTOBUS ATACIGNAZIO MARINO AUTOBUS ATAC

 

Ieri con una nota Atac ha dichiarato che «con le gare on line ci sono stati ribassi del 26 per cento e affidamenti diretti sotto l' 1 per cento del totale».

Magistrati e Anticorruzione verificheranno se sia vero.

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO