SFONDO MONETARIO! CHRISTINE LAGARDE CONDANNATA PER LO SCANDALO ADIDAS/TAPIE, MA LA PENA VIENE SOSPESA - LA CAPA DEL FMI, QUANDO ERA MINISTRO DELL'INTERNO CON SARKOZY, PERMISE CHE LO STATO FRANCESE VERSASSE LA CIFRA MONSTRE DI 400 MILIONI PER RISARCIRE L'IMPRENDITORE BERNARD TAPIE - C'ENTRA PURE STEPHANE RICHARD, BOSS DI ORANGE (EX FRANCE TELECOM), CHE NON SI È FATTO VEDERE IN UDIENZA

1. FMI: CONDANNATA CHRISTINE LAGARDE

christine lagardechristine lagarde

 (ANSA) - Il direttore del Fmi, Christine Lagarde, è stata condannata dalla Cour de justice de la République, il tribunale dei ministri di Parigi, per "negligenza" nel caso dell'arbitrato Adidas/Tapie ai tempi in cui era ministra dell'Economia di Nicolas Sarkozy. Il procuratore aveva chiesto l'assoluzione ma i giudici hanno detto no.

 

 

2. RIASSUNTO DEL CASO TAPIE/LAGARDE

Da www.ilsole24ore.com del 12 dicembre 2016

 

christine lagarde stephane richard jpegchristine lagarde stephane richard jpeg

Si apre oggi a Parigi – nella stessa sala dove nel 1793 Maria Antonietta venne giudicata per aver “dilapidato i beni della Francia” – il processo della Corte di giustizia della Repubblica (l'istanza che si occupa dei procedimenti nei confronti di ministri o ex ministri) alla direttrice del Fondo monetario internazionale Christine Lagarde. Accusata di «negligenza» in merito alla vicenda del contenzioso tra lo Stato e il finanziare Bernard Tapie tra il 2007 e il 2008, ai tempi in cui era ministro dell'Economia del Governo guidato da François Fillon, sotto la presidenza di Nicolas Sarkozy.

 

Christine Lagarde et Stephane Richard Christine Lagarde et Stephane Richard

Quando la Lagarde arrivò a Bercy, appunto nel 2007, il “caso Tapie-Lyonnais” (il finanziere contestava la correttezza dell'ex banca pubblica nella vendita della società Adidas) durava ormai da circa quindici anni, con esiti giudiziari contrastanti. E il suo predecessore, Jean-Louis Borloo, aveva già immaginato il ricorso a un arbitrato extragiudiziale per porre fine alla storia, affidandone la gestione al capo di gabinetto Stéphane Richard, attuale ceo di Orange (l'ex France Télécom).

 

lagarde e sarkozy su un tapie in fiamme lagarde e sarkozy su un tapie in fiamme

La Lagarde - peraltro avvocato d'affari negli Stati Uniti, dove queste procedure erano del tutto abituali – non aveva avuto nulla da ridire, dando il proprio via libera all'arbitrato. Nonostante il parere nettamente contrario dell'Ape, la struttura del ministero che si occupa della gestione delle partecipazioni pubbliche, secondo la quale c'era il rischio di una decisione contraria agli interessi dello Stato. E così in effetti sembra essere andata. Secondo la sentenza arbitrale, a Tapie venne riconosciuto un indennizzo di oltre 400 milioni di euro, più 45 milioni a titolo di danni morali. Una cifra enormemente superiore a quelle circolate fino ad allora.

 

Il caso si è clamorosamente riaperto un anno e mezzo fa, quando il Tribunale ha cassato la decisione arbitrale, avviato un'inchiesta per truffa allo Stato nei confronti di alcuni protagonisti (tra cui Richard) e imposto a Tapie di restituire la somma percepita. Parallelamente alla procedura giudiziaria ordinaria, si è appunto aperta quella della Corte di giustizia nei confronti della Lagarde, che secondo la commissione d'indagine avrebbe peccato di leggerezza (da cui la «negligenza») prima per aver avallato la decisione di affidarsi all'arbitrato (senza peraltro verificare l'affidabilità degli arbitri) e poi per non aver presentato ricorso contro la sentenza.

 

BERNARD TAPIEBERNARD TAPIE

La Lagarde - che ha sempre ribadito la propria correttezza, pur riconoscendo una certa disattenzione rispetto al dossier, scaricando sostanzialmente la responsabilità su Richard – chiederà un rinvio, in attesa che si concluda l'inchiesta sulla truffa. Qualora non dovesse ottenerlo, chiederà comunque l'assoluzione piena. Se ritenuta colpevole, rischia la condanna a un anno.

 

lagarde sarkozy tapie locandina lagarde sarkozy tapie locandina

Ma soprattutto di dover a quel punto lasciare molto probabilmente la guida del Fondo (alla quale è stata confermata un anno e mezzo fa) , già scosso dalle vicende giudiziarie che hanno coinvolto i due predecessori della Lagarde: lo spagnolo Rodrigo Rato e soprattutto il francese Dominique Strauss-Kahn, per lo scandalo sessuale del Sofitel. La sentenza è prevista per il 20 dicembre.

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