SIENA, LA CITTÀ PIÙ PAZZA DEL MONDO! - ALTRO CHE FUGA DAI CONTI CORRENTI E RISCHIO ARRESTI, IL PANICO È SCATTATO SOLO QUANDO LA BANCA HA TOLTO I SOLDI ALLE CONTRADE DEL PALIO! - DALLA GUERRA FRATRICIDA DENTRO AL PD LOCALE FINO ALLE PRIMARIE FLOP DI DOMENICA SCORSA: DOPO LE ELEZIONI POLITICHE ARRIVERÀ LA RESA DEI CONTI, CON I RENZIANI PRONTI A FARE PIAZZA PULITA E PRENDERE IL COMUNE - LA SOLUZIONE DEI BERSANIANI? RIPROPORRE ANCORA L’EX SINDACO CECCUZZI…

Giorgio Meletti per "Il Fatto Quotidiano"

Sembra di rivedere "L'aereo più pazzo del mondo", film comico del 1980. Lì, nel momento culminante, con il velivolo del tutto fuori controllo, il panico tra i passeggeri esplode solo quando la hostess annuncia che è finito il caffè. A Siena il segnale che la festa è finita l'ha dato il presidente del Monte dei Paschi, Alessandro Profumo, cancellando con un tratto di penna i contributi della banca alle contrade del Palio.

Un dramma sociale. Ieri il Corriere di Siena, diretto dal potente massone Stefano Bisi, ha dedicato due pagine di pensosa intervista a Fiamma Cardini, priore della contrada dell'Aquila: "Spero vivamente che questa decisione venga rivista. Credo non faccia bene a nessuno un distacco dal territorio", ha scandito la pasionaria della cavalcata a pelo.
Più che di territorio bisognerebbe parlare di campo di battaglia. Lo spietato annuncio di Profumo è arrivato tre giorni prima delle primarie del centrosinistra per scegliere il candidato sindaco.

Le ha vinte Franco Ceccuzzi, sindaco uscente, già segretario dei Ds, già parlamentare Pd, già sodale nonché testimone di nozze del reprobo, Giuseppe Mussari. Ovviamente Ceccuzzi si propone come l'uomo del rinnovamento, e chi sennò? Ma il Pd è a dir poco sfasciato. Non solo perché alle primarie di domenica scorsa sono andati a votare in 2400, un terzo di quanti sono accorsi ai gazebo per il duello Bersani-Renzi. Non solo perché Ceccuzzi ha preso 1975 voti, meno dei tesserati Pd di Siena.

Ma soprattutto perché tutti sanno che il 25 febbraio, finita la disciplina da campagna elettorale nazionale, contro Ceccuzzi partirà l'assalto dei renziani.
In campo contro Ceccuzzi c'è già Bruno Valentini, 58 anni, renziano anomalo perché proveniente dal Pci, di cui è stato anche funzionario. È sindaco di Monteriggioni, uno dei pochi comuni d'Italia così sani da avere 14 milioni di liquidità in banca. Valentini ha cercato di candidarsi alle primarie di coalizione, ma per partecipare gli hanno chiesto di raccogliere 1500 voti in due giorni e mezzo. Ne ha raccolto 2200 (più dei voti presi da Ceccuzzi, esentato dalla raccolta firme come candidato ufficiale del Pd) ma fuori tempo massimo.

"Hanno chiesto 1500 firme in una città di 50 mila abitanti, in Lombardia Umberto Ambrosoli ne ha dovute raccogliere 3 mila su 9 milioni di abitanti", protesta Valentini, che aspetta il 25 febbraio per decidere la propria mossa insieme a Renzi. Due le ipotesi: o il Pd annulla le primarie e si rifanno, oppure avanti con la lista civica contro l'apparato del rinnovatore Ceccuzzi. Su questa ipotesi c'è già un'idea di alleanza con Rivoluzioni civile di Antonio Ingroia e con la lista civica senese di Laura Vigni
Tanto ormai nel Pd senese è rimasto poco da sfasciare.

La componente ex Margherita (cioè ex Dc) dei fratelli Alberto e Alfredo Monaci è già andata: Alfredo si candida al Parlamento con Mario Monti, dopo dieci anni di totale complicità con Ceccuzzi e Mussari. Sono i monaciani ad aver fatto cadere Ceccuzzi nel giugno scorso. Sono i referenti nazionali dei monaciani a essersi adoperati perché il governo Monti rinviasse all'infinito le elezioni senesi, che Ceccuzzi voleva subito, e adesso si capisce perché. Sono praticamente già fuori i cenniani, seguaci dell'ex sindaco Maurizio Cenni. Sono ormai fuori da anni i picciniani, seguaci dell'ex sindaco Pier Luigi Piccini, oggi segnalato dalle parti di Fli. Cenni e Piccini sono stati i potentissimi sindaci selezionati dalla Cgil tra i funzionari del Monte.

Ora è tutto cambiato. Ceccuzzi rivendicala sua natura di primo sindaco "laico" dopo i decenni dei bancari Cgil, e in versione "rinnovatore" si è guadagnato l'appoggio del capo nazionale dei bancari Cgil, il dalemiano Agostino Megale. Il capo dei bancari di Siena, Antonio Damiani, è contro Ceccuzzi e appoggia Valentini.

Ma pezzi della Cgil di Siena stanno con il cardiochirurgo Eugenio Neri, candidato sindaco contro Ceccuzzi, imbarazzato dalla decisione di un pezzo del Pdl, spaccato a sua volta, di appoggiarlo.
Si scannano sulla politica, i senesi, perché sul Monte l'unico che può parlare è il Papa straniero, Profumo. E gliel'ha cantata: il Monte perde sui prestiti alla clientela locale, ha detto, e negli ultimi cinque anni ha fatto dieci milioni l'anno di utili veri, distribuendone centinaia come dividendi. Un banchetto al quale pochi senesi possono dirsi estranei.

 

PROVE PER IL PALIO LA PARTENZA DEL PALIO DI SIENA mussari amato CECCUZZI BERSANI RENZI ballottaggio BIG ALBERTO MONACIALFREDO MONACI SIMONETTI ROBERTO PIERLUIGI PICCINIALESSANDRO PROFUMO E FABRIZIO VIOLA

Ultimi Dagoreport

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…

giorgia meloni incontra george simion e mateusz morawiecki nella sede di fratelli d italia sergio mattarella frank walter steinmeier friedrich merz

DAGOREPORT –LA CAMALEONTE MELONI NON SI SMENTISCE MAI E CONTINUA A METTERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE: IERI HA INCONTRATO NELLA SEDE DI FDI IN VIA DELLA SCROFA L’EURO-SCETTICO E FILO-PUTINIANO, GEORGE SIMION, CHE DOMENICA POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO PRESIDENTE ROMENO. UN VERTICE CHE IN MOLTE CANCELLERIE EUROPEE È STATO VISTO COME UN’INGERENZA – SABATO, INVECE, LA DUCETTA DEI DUE MONDI INDOSSERÀ LA GRISAGLIA PER PROVARE A INTORTARE IL TEDESCO FRIEDRICH MERZ, A ROMA PER LA MESSA DI INIZIO DEL PONTIFICATO DI PAPA LEONE XIV, CHE E' GIÀ IRRITATO CON L’ITALIA PER LA POSIZIONE INCERTA SUL RIARMO EUROPEO E SULL’AZIONE DEI "VOLENTEROSI" A DIFESA DELL'UCRAINA - MENO MALE CHE A CURARE I RAPPORTI PER TENERE AGGANCIATA L'ITALIA A BRUXELLES E A BERLINO CI PENSANO MATTARELLA E IL SUO OMOLOGO STEINMEIER NELLA SPERANZA CHE LA MELONI COMPRENDA CHE IL SUO CAMALEONTICO EQUILIBRISMO E' ORMAI GIUNTO AL CAPOLINEA (TRUMP SE NE FOTTE DEL GOVERNO DI ROMA...)

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin terre rare

FLASH! – L’EX COMICO ZELENSKY SI È RIVELATO MOLTO PIÙ ABILE DI TANTI DIPLOMATICI - LA POLIZZA SULLA VITA DELL’UCRAINA È STATA LA FIRMA DELL’ACCORDO SULLE TERRE RARE, CHE RAPPRESENTA UNA “GARANZIA DI SICUREZZA” DI AVERE TRUMP DALLA SUA PARTE - COME POTRANNO GLI AMERICANI PERMETTERE A PUTIN DI PRENDERSI IMPIANTI E MINIERE IN COMPROPRIETÀ USA-UCRAINA? L’INTESA SUI MINERALI HA SORPRESO "MAD VLAD": ERA CONVINTO CHE ZELENSKY NON AVREBBE MAI MESSO DA PARTE L’ORGOGLIO, FERITO CON L’UMILIAZIONE ALLA CASA BIANCA…

marina paolo berlusconi antonio tajani ursula von der leyen antonio angelucci

DAGOREPORT – GETTATA DALLO SCIROCCATO TRUMP NEL CESTINO DELL'IRRILEVANZA, MELONI ARRANCA IMPOTENTE, E SI SPACCA PURE LA FAMIGLIA BERLUSCONI: ALL’EUROPEISTA MARINA SI CONTRAPPONE IL TRUMPIANO ZIO PAOLO (TRA I DUE C’È STATO UN BOTTA E RISPOSTA TELEFONICO CON CAZZIATONE DELLA NIPOTINA: MA TU, CHI RAPPRESENTI?) – UNICO MINISTRO DEGLI ESTERI EUROPEO AD ESSERE IGNORATO DAL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO MARCO RUBIO, TAJANI E' IMPOTENTE DAVANTI ALLE SBANDATE ANTI-UE DI SALVINI (IN COMPAGNIA DI MARINE LE PEN) E AL CAMALEONTISMO-BOOMERANG DELLA ''GIORGIA DEI DUE MONDI", FINITA "ESPULSA'' DALL'ASSE MACRON-MERZ-TUSK – E QUANDO RICICCIA LA QUESTIONE DEL MES (L'ITALIA E' L'UNICO DEI 27 PAESI EU CHE NON L'HA RATIFICATO), SI APRE UNA NUOVA CREPA TRA FORZA ITALIA E LEGA – L’ASSALTO DI “LIBERO” E “TEMPO” A URSULA VON DER LEYEN (IL MELONIZZATO ANGELUCCI È TORNATO SALVINIANO?) - UNICA SODDISFAZIONE: FINCHE' L'ALTERNATIVA SI CHIAMA ELLY SCHLEIN, GIUSEPPE CONTE E FRATOIANNI-BONELLI, IL GOVERNO DUCIONI CAMPA TRANQUILLO...

donald trump - mohammed bin salman - netanyahu al jolani

DAGOREPORT - QATAR-A-LAGO! A GUIDARE LE SCELTE DI DONALD TRUMP, SONO SOLTANTO GLI AFFARI: CON IL TOUR TRA I PAESI DEL GOLFO PERSICO, IL TYCOON SFANCULA NETANYAHU E SI FA "COMPRARE" DA BIN SALMAN E AL-THANI – LA FINE DELLE SANZIONI ALLA SIRIA, LE TRATTATIVE DIRETTE CON HAMAS PER LA LIBERAZIONE DELL'OSTAGGIO ISRAELIANO, IL NEGOZIATO CON L’IRAN SUL NUCLEARE E GLI AIUTI UMANITARI USA A GAZA: ECCO COSA DARA' TRUMP AGLI STATI ARABI IN “CAMBIO” DEL FIUME DI PETROLDOLLARI IN DIREZIONE WASHINGTON - IL TYCOON MANIPOLA LA REALTÀ PER OCCULTARE IL FALLIMENTO DELLA POLITICA DEI DAZI: MA SE ENTRO IL 30 GIUGNO NON SI TROVA L'ACCORDO, L’UE È PRONTA ALLA RITORSIONE – APPUNTI PER LA DUCETTA: COME DIMOSTRA L’ISRAELIANO “BIBI”, SEDOTTO E ABBANDONATO, NON ESISTONO “SPECIAL RELATIONSHIP” CON IL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO MA SOLO CIO' CHE GLI CONVIENE… - CIRCONDATO DA YES MEN E MILIARDARI IN PREDA AI DELIRI DELLA KETAMINA COME MUSK, A FAR RAGIONARE TRUMP È RIMASTO SOLO IL SEGRETARIO AL TESORO, SCOTT BESSENT...