renzi pierino scuola asino

SLURP! SOAVE INTERVISTA AUTOPULENTE DEL “CORRIERE” A PADRONCINO RENZI: “L’OCCUPAZIONE SALE, LA CRESCIA HA SEGNO PIÙ, I CONSUMI SI RISVEGLIANO, L’EXPORT TIRA COME NON MAI. I RAPPORTI CON GLI USA? OTTIMI. IL COMUNE DI ROMA? NON VEDO ELEMENTI PER SCIOGLIERLO”

renzi e obama fotografati da filippo sensirenzi e obama fotografati da filippo sensi

Maria Teresa Meli per il “Corriere della Sera”           

 

Renzi è un momento complicato per l’Italia.

«No, è un bel momento, con buona pace dei gufi e dei profeti di sventura. L’occupazione sale di 200 mila unità. La crescita ha di nuovo il segno più, i consumi segnano un risveglio. Veniamo da un G7 dove non eravamo più il problema, ma parte della soluzione. La fame di Italia nel mondo tira l’export come non mai.

 

E l’Expo che doveva essere un disastro annunciato è un fiore all’occhiello. Potrei proseguire con esempi di tutti i tipi. Eppure il dibattito politico interno è incartato solo sulle cose che non vanno. Sembra che una parte della classe dirigente di questo Paese non viva senza ricorrere alla paura. Del diverso, dell’immigrazione, del futuro. Ma noi abbiamo scommesso sul coraggio, non sulla paura, e dunque avanti tutta».

g7 in germania   matteo renzi e horst seehoferg7 in germania matteo renzi e horst seehofer

 

Bè, l’immigrazione è una vera e propria emergenza.

«Guai a sottovalutarla. È un tema grave e — diciamolo chiaro — le risposte che l’Europa sta dando sono insufficienti. Redistribuire solo 24 mila persone è quasi una provocazione».

 

Ma se la Ue non vi ascolterà è vero che adotterete una linea più dura sull’immigrazione?

«Nei prossimi giorni ci giochiamo molto dell’identità europea e la nostra voce si farà sentire forte perché è la voce di un Paese fondatore. Se il consiglio europeo sceglierà la solidarietà, bene. Se non lo farà, abbiamo pronto il piano B. Ma sarebbe una ferita innanzitutto per l’Europa.

 

RENZI E PUTIN A EXPO 2015RENZI E PUTIN A EXPO 2015

Vogliamo lavorare fino all’ultimo per dare una risposta europea. Per questo vedrò nei prossimi giorni Hollande e Cameron e riparlerò con Juncker e Merkel. In Europa va cambiato il principio sancito da Dublino II e votato convintamente da chi oggi protesta contro il nostro governo.

 

La comunità internazionale è responsabile di ciò che accade in Libia in ragione dell’intervento di 4 anni fa e della scarsa attenzione successivamente dedicata al tema. Se la Libia non trova un assetto istituzionale, diventa la calamita per fanatici e terroristi e dunque ci stiamo giocando una partita di portata storica. La vogliamo affrontare con la serietà di un Paese che è una potenza mondiale o inseguendo chi fa tweet sulla scabbia e propone di sparare al primo che passa? Torniamo al buon senso».

RENZI E PUTIN A EXPO 2015  RENZI E PUTIN A EXPO 2015

 

Si riferisce a Salvini, presidente?

«Certo che mi riferisco a lui. Strillare di epidemie significa procurare allarmismo ma tutti i report medici dicono che non è così. Se volessimo fare polemica, potremmo criticare il fatto che la Lega a Strasburgo ha votato contro la proposta di aiutare l’Italia ridistribuendo le quote di immigrati: il colmo! Ma non è tempo di divisione: ieri ho chiamato Zaia e Maroni. Ho offerto e chiesto collaborazione istituzionale».

 

Intanto la Francia respinge i profughi e le Regioni non li vogliono.

renzi su chi e salvini su oggirenzi su chi e salvini su oggi

«La situazione è tesa, ma i numeri sono appena più alti dello scorso anno: al 13 giugno 2014 avevamo accolto 53.827 persone. Al 13 giugno 2015 siamo a 57.167. Numeri sostanzialmente simili. Senza contare che le persone che sono ferme nelle stazioni hanno un biglietto per lasciare l’Italia: il blocco di qualche giorno di Schengen li sta tenendo fermi qui, ma per loro non è l’Italia la destinazione. Il tempo della campagna elettorale è finito: noi stiamo aprendo un fronte in Europa difficilissimo, mi piacerebbe che l’intero sistema istituzionale – compresi i governatori leghisti – facesse il tifo per l’Italia.

 

Quando vado all’Expo vedo cittadini di tutto il mondo arrivare entusiasti e felici di Milano, dell’Italia. Apro i siti e sembra che Milano sia il sobborgo di una megalopoli malata. Gridare al lupo ti fa ottenere un voto in più, ma quando i quotidiani internazionali mettono in discussione la tenuta del sistema turistico come accaduto ieri, ci rendiamo conto che stiamo facendo danno all’Italia? Il problema c’è.

 

RENZI MARCEGAGLIA SQUINZI  RENZI MARCEGAGLIA SQUINZI

Ma quando vedo iniettare nel dibattito pubblico dosi di terrore verbale, temo la reazione istintiva, di pancia. In economia possiamo rilanciare solo se le aziende, i risparmiatori, gli investitori vivono una fiducia che è ben giustificata dalle riforme in atto. E nella vita di tutti i giorni abbiamo necessità di tornare a credere nelle istituzioni».

 

Squinzi si lamenta perché l’Italia è esclusa dai vertici europei sulla Grecia.

«Rispetto la sua posizione. Ma a quei vertici non vado. Non è un problema di inviti, visto che Tsipras mi ha più volte chiesto di partecipare. Solo che noi abbiamo una cultura europeista per cui i problemi si affrontano nelle sedi istituzionali, non nei caminetti. Alexis si è affidato alla Merkel e a quelli che hanno seguito la sua campagna elettorale spunta un sorriso, visto ciò che diceva allora.

 

renzi tsiprasrenzi tsipras

Ma se questo è ciò che vuole la Grecia, ok. Solo che l’Italia partecipa ai vertici istituzionali, non a quelli informali. Per spiegare ai greci che non possiamo pagare le baby pensioni a loro dopo aver fatto tanta fatica per toglierle agli italiani non serve una riunione. Tutti noi vogliamo la Grecia nell’Euro, ma devono volerlo anche loro: noi siamo pronti a dare una mano. È maturo il momento della svolta economica per l’Europa, puntando più sulla crescita che sull’austerità. Ma per arrivarci occorre aver completato il percorso delle riforme strutturali, a cominciare dalle nostre».

 

Voterete sì all’arresto di Azzollini?

«Leggeremo le carte. Se emergerà il fumus persecutionis voteremo contro l’arresto. Se tutto sarà in linea con la Costituzione e con le leggi, voteremo a favore dell’arresto, come abbiamo fatto anche con i nostri. Gli sconti si fanno nei negozi, non in Parlamento».

 

Quando sospenderà De Luca?

VINCENZO DE LUCA - MATTEO RENZIVINCENZO DE LUCA - MATTEO RENZI

«Sulla Severino faremo ciò che prevede la legge, senza interventi ad personam. Esiste una contraddizione, perché de Magistris e De Luca sono nella stessa situazione, non si capisce perché uno dovrebbe essere sospeso e l’altro no. Vedremo le decisioni dei giudici. Nel frattempo sto dialogando con De Luca sui dossier più importanti, a cominciare dalla nomina del commissario di Bagnoli che andrà in cdm venerdì assieme ad alcuni decreti fiscali e molto altro».

 

Dopo il suo incontro con Putin come sono i rapporti con gli Usa?

«Ottimi. Obama ha più volte espresso apprezzamento per le riforme italiane che al G7 ha definito “coraggiose”. Sull’economia gli americani sono punto di riferimento: più crescita, meno austerity. Sulla Libia, sono gli unici che hanno chiara la situazione e ci stanno fornendo tutto il supporto come noi facciamo con loro altrove. Sulla Russia abbiamo discusso in amicizia soprattutto nel vertice alla Casa Bianca, condividendo anche le sfumature. Il G7 è uscito con una posizione condivisa: si dia corso integralmente agli accordi di Minsk 2. Lo stesso Putin si è detto favorevole. Adesso lavoriamo per passare dalle parole ai fatti».

MATTEO RENZI E VINCENZO DE LUCA MATTEO RENZI E VINCENZO DE LUCA

 

Se l’inchiesta romana dovesse decapitare altri vertici del Pd in giunta e in consiglio comunale continuerete a dire «o Marino o morte»?

«Ho rispetto per Ignazio Marino. Non possiamo però sottovalutare il messaggio che viene da Roma. Ci sono due questioni differenti. Sul piano giuridico aspettiamo le carte, ma personalmente non vedo elementi per sciogliere il Comune per mafia. Non si tratta solo di una questione mediatica internazionale, ma di un giudizio basato su quello che ad ora abbiamo letto. Se — come credo — la questione scioglimento per mafia non esiste, dovremo affrontare politicamente (in sede Pd) la questione Roma.

IGNAZIO MARINO - MATTEO RENZI - VIGNETTA DI BENNYIGNAZIO MARINO - MATTEO RENZI - VIGNETTA DI BENNY

 

Il partito va rifondato come ha iniziato a fare bene Orfini. Migliaia di ragazzi vogliono fare politica in quella città e un Pd capitolino profondamente ripensato può accoglierli, valorizzarli, esaltarli. Possiamo studiare una grande campagna sui circoli, come propone lo studio di Barca. Possiamo inventarci il modello organizzativo del partito del nuovo secolo, prendendo dal male di questa situazione il bene.

 

Il governo è pronto a fare la propria parte ma è finito il tempo in cui si davano i soldi a Roma capitale con leggerezza. Se decideremo di andare avanti lo faremo solo se convinti, non per paura di perdere il Comune. Dobbiamo cambiare l’Italia e l’Europa, possiamo aver paura di Di Battista o dei delfini di Alemanno? Il mio Pd non può mai aver paura delle elezioni. Mai. Altrimenti diventa come gli altri».

 

marino renzi  foto mezzelani gmt325marino renzi foto mezzelani gmt325

Ma veramente crede di arrivare fino al 2018 con i numeri del Senato?

«Al Senato i numeri sono più solidi del passato. Credo che la maggioranza dei parlamentari non voglia interrompere questo percorso di riforme. Il mio governo oggettivamente ha fatto in 15 mesi cose ferme da anni: riforma elettorale, Jobs act, il pacchetto di interventi sulla giustizia. E siamo in pista su riforma costituzionale, diritti e terzo settore, pubblica amministrazione, fisco.

 

Gli interventi economici, dagli 80 euro al taglio Irap del costo del lavoro, hanno rilanciato l’economia italiana. Gli investitori internazionali tornano a credere in noi. Vorrei essere chiaro: si può sempre fare di più. E cercheremo di farlo. Se poi deputati e senatori si sono stancati di noi, basta togliere la fiducia delle Camere e vediamo chi prenderà quella dei cittadini. Ma non vedo praticabile questo scenario: a mio giudizio la legislatura andrà avanti fino al 2018».

ORFINI E RENZI GIOCANO ALLA PLAYSTATIONORFINI E RENZI GIOCANO ALLA PLAYSTATION

 

Sta per cambiare i vertici della Cdp?

«Bassanini e Gorno Tempini hanno fatto un buon lavoro. Nelle prossime ore decideremo le nuove tappe. Cassa depositi e prestiti è strategica per il futuro del nostro Paese e ci sono tutte le condizioni per fare un ulteriore passo in avanti».

 

Non la imbarazza sapere che Buzzi ha finanziato alcune sue iniziative? Restituirà quei soldi?

«La fondazione Open restituisce in automatico i denari ricevuti da realtà discusse. Il Pd ha uno statuto diverso. Ma troverà la strada per restituirli. Quello di cui sono fiero invece è il meccanismo all’americana che stiamo mettendo in atto per finanziare la politica. Superato il finanziamento pubblico, siamo l’unico partito che non ha licenziato il personale, ricorrendo a una seria spending e aumentando donazioni liberali e trasparenti. Meglio così che i diamanti in Tanzania o le lauree a Tirana del Trota, mi creda».

 

buzzi e marinobuzzi e marino

Non le sembra che sia cambiato il vento nei suoi confronti?

«Mi chiedono di inventarmi qualche colpo a effetto. Ma dopo anni di immobilismo in Italia l’unico colpo a effetto che può fare il capo del governo è governare quotidianamente con serietà e responsabilità. Il tasso di attuazione dei decreti è salito al 65%, tutti i dossier procedono, le aziende pubbliche, a partire da Eni, Enel e Finmeccanica, dopo il cambio dei vertici viaggiano più spedite.

 

Certo se il Jobs act lo avessero fatto quelli di prima, oggi staremmo meglio. Se si fosse fatta prima la legge elettorale, avremmo un sistema più stabile. Se avessero già fatto la riforma costituzionale non impiegheremmo mesi per approvare una legge. Chiunque può passare il tempo a piangere e rimpiangere. Ma noi siamo diversi da chi ci ha preceduto. Non vogliamo trovare alibi, ma trovare soluzioni.

 

Ora dobbiamo continuare sulla strada delle riforme, più decisi che mai. Ma la prima riforma, strutturale, è restituire orgoglio all’Italia e fiducia agli italiani. E in questo clima questa è la sfida più difficile. Però è anche la più bella. Dopo quindici mesi di governo sono più convinto di prima che il nostro Paese tornerà a guidare l’Europa. A noi toccherà sudare e lavorare molto. I nostri figli però staranno meglio di noi. Questo è il vero motivo per cui facciamo politica. Non per godere della rendita del passato, ma per costruire una speranza per il domani».

Ultimi Dagoreport

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO - LA VIGNETTA ANTI-CALENDA DI "OSHO": "A PROPOSITO DE UTILI, VOLEMO PARLA' DELL'UTILITÀ DI AZIONE?"

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO