maximilian krah xi jinping

CHE STRANI 'STI POST-NAZISTI: SI FANNO FINANZIARE DAI COMUNISTI – UN’INCHIESTA GIORNALISTICA SVELA I LEGAMI NON PROPRIO TRASPARENTI DI MAXIMILIAN KRAH, CAPOLISTA DEL PARTITO DI ESTREMA DESTRA AFD ALLE PROSSIME EUROPEE, CON PECHINO. LE DICHIARAZIONI FILO-CINESI CON CUI KRAH SI È DISTINTO IN QUESTI ANNI NON SAREBBERO STATE GRATUITE: POCO DOPO L’ELEZIONE, QUATTRO ANNI FA, È STATA FONDATA UNA SOCIETÀ DI LOBBY CHE…

Estratto dell’articolo di Giulia Pompili per “il Foglio”

 

maximilian krah

L’estrema destra ha un problema con i dittatori, commenta ironicamente un utente anonimo su X, l’ex Twitter. Il nuovo caso di cui […] si è discusso molto in Germania riguarda […] il capolista del partito AfD alle elezioni europee del prossimo anno, Maximilian Krah, molto vicino alla Russia di Putin, contro le sanzioni a Mosca e l’invio di armi a Kyiv come del resto il partito che rappresenta.

 

Solo che adesso iniziano a venire fuori anche le sue chiare connessioni con il Partito comunista cinese. Con la Repubblica popolare […] Krah ha una consuetudine di lunga data, ha studiato tra Hong Kong e Shanghai, dice spesso che non bisogna credere alle “bugie occidentali” sulla repressione cinese degli uiguri nello Xinjiang, che la questione di Taiwan non è affar nostro e invece “le buone relazioni con la Cina sono vantaggiose per l’Europa”.

 

maximilian krah matteo salvini

Nel 2019, l’anno in cui l’AfD vince 11 seggi al Parlamento europeo e aderisce al gruppo Identità e Democrazia, lo stesso della Lega e del Rassemblement National di Marine Le Pen,  Maximilian Krah porta la sua battaglia pro Cina nelle istituzioni europee.

 

Secondo un’inchiesta del quotidiano tedesco t-online, oltre alle sue regolari apparizioni sui media statali cinesi e ai suoi viaggi in Cina pagati dalle aziende di stato […] come Huawei o la China National Petroleum Corporation, i pettegolezzi sulle relazioni fra  Krah e Pechino iniziano soprattutto quando, nel 2020, viene chiuso il “gruppo di amicizia Europa-Cina”  di cui faceva parte perché faceva pressioni per intensificare le relazioni economiche con il paese asiatico con metodi non del tutto trasparenti.

maximilian krah lorenzo fontana

 

Al centro dell’indagine dei giornalisti di t-online c’è soprattutto la rete che si muove attorno al parlamentare, e in particolare il suo assistente, Jian G.

 

G. […], di origini cinesi, […] a un certo punto chiede addirittura ai parlamentari europei di evitare il boicottaggio occidentale e di partecipare alle Olimpiadi invernali di Pechino nell’inverno del 2021. 

 

xi jinping

Jian G. avrebbe organizzato diversi viaggi di  Krah in Cina, e avrebbe avuto regolari incontri con funzionari del Dipartimento internazionale del Partito comunista cinese (Idcpc). Poi ci sono i soldi: poco dopo l’elezione al Parlamento europeo di  Krah viene fondata una società di lobby pro Cina da Jian G. e alcuni personaggi legati a Krah, che in una serie di scatole cinesi finiscono sempre per fare capo a qualche rappresentante del Partito comunista cinese.

 

maximilian krah

[…]  per l’intelligence tedesca il problema fondamentale adesso restano i legami tra Krah e il Dipartimento internazionale del Partito comunista cinese: nel luglio scorso è stato pubblicato un documento in cui l’Ufficio federale per la protezione della Costituzione tedesca scrive che l’Idcpc è parte attiva nel sistema di influenza politica della Cina all’estero.

 

Il suo scopo è “di  influenzare i decisori e le istituzioni straniere e utilizzare le reti di contatto esistenti per ottenere informazioni”: per l’ufficio federale tedesco  “l’Idcpc fa parte dell’apparato dei servizi di intelligence cinesi” e già a luglio chiedeva a tutti i membri della politica e delle istituzioni di esercitare estrema cautela in caso di interazioni con un membro dell’Idcpc. Un approccio a dir poco diverso da quello italiano, che poche settimane prima di quell’avvertimento, a fine giugno, accoglieva a Roma Liu Jianchao, capo dell’Idcpc, ricevuto, tra gli altri, dal presidente del Senato, Ignazio La Russa, dal vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani e dalla segretaria del Pd Elly Schlein.

 

MATTEO SALVINI ALL AMBASCIATA CINESE

[…] a essere sorprendente è la virata dell’estrema destra europea a favore del Partito comunista cinese: Matteo Salvini, che nel 2019 era contrario all’ingresso dell’Italia nella Via della seta, ora sembra in una fase completamente opposta e brinda alla Cina al ricevimento dell’ambasciata di via Bruxelles per la festa nazionale. Il 26 luglio scorso, Maximilian Krah era alla Camera dei deputati italiana in compagnia dell’ultrasovranista vice di Salvini, Lorenzo Fontana.

maximilian krah 7maximilian krah maximilian krah 3maximilian krah 5maximilian krah 9maximilian krah maximilian krah 6maximilian krah 8

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?