giorgia meloni alfredo mantovano mario parente

TOH, IL “CORRIERE” SCOPRE OGGI IL FIGHT CLUB DEI SERVIZI – COME DAGO-DIXIT, SI COMPLICA LA SCALATA DI GIUSEPPE DEL DEO ALL'AISI - FRANCESCO VERDERAMI: “C’È LA PERPLESSITÀ DI SALVINI, CHE NON HA DIMENTICATO IL ‘CASO METROPOL’. È NOTO CHE IL VICE DIRETTORE DELL’AISI GODE DI BUONI RAPPORTI CON MELONI. TALMENTE BUONI DA AVER SUSCITATO ‘GELOSIE’ NELL’INNER CIRCLE DI PALAZZO CHIGI” – “UN RUOLO IN QUESTA PARTITA LO GIOCA ANCHE IL SOTTOSEGRETARIO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO, ALFREDO MANTOVANO…”

Articoli correlati

A PALAZZO CHIGI NON C\'E\' UNANIMITA\' SUL NOME DEL CANDIDATO FAVORITO GIUSEPPE DELDEO (PER ORA)...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Estratto dell’articolo Francesco Verderami per il “Corriere della Sera”

 

BRUNO VALENSISE - GIUSEPPE DEL DEO - SALVATORE LUONGO

Il «terzo uomo» è un classico delle spy-stories ma è anche l’ipotesi che aleggia sulla decisione di Giorgia Meloni, chiamata a scegliere il sostituto di Mario Parente alla guida dell’Aisi, l’Agenzia dei servizi segreti interni. La nomina del prossimo direttore dell’intelligence avverrà a cavallo tra le Europee e il vertice del G7. Tra le elezioni del 9 giugno e l’appuntamento internazionale del 13 giugno, la premier dovrà designare il nuovo direttore.

 

Tocca a lei per legge. Ma come sempre in questi casi nella scelta sono coinvolti i vertici delle istituzioni e gli alleati di maggioranza. E se già oggi la questione è tema di consultazioni, è perché va garantito un ordinato passaggio di consegne. Anche se questo non è l’unico motivo.

 

Secondo autorevoli fonti di governo, infatti, le polemiche e lo scontro sull’attività di dossieraggio interna all’Antimafia sarebbe «indirettamente connessa all’approssimarsi della decisione» e avrebbe fatto risaltare un’attività parallela tra Aisi e Aise, con la prima «troppo concentrata» sulla sicurezza del sistema economico nazionale, invadendo le competenze dell’agenzia estera. E il conflitto tra «cugini» avrebbe diviso anche le posizioni nell’esecutivo. Tanto basta per capire la delicatezza del passaggio.

 

meloni mantovano

Finora si era parlato di una corsa a due per il ruolo che ricopre Parente: il vicedirettore dell’Aisi Giuseppe Del Deo e il numero due del Dis, il Dipartimento delle informazioni per la Sicurezza, Bruno Valensise.

 

Su Del Deo c’è la perplessità di Matteo Salvini, che non ha dimenticato né il «caso Metropol» né la fuga di notizie sulla «missione diplomatica» che il leader della Lega avrebbe voluto compiere in Russia per risolvere il conflitto ucraino. I due si sarebbero incontrati più volte, ma le riserve del vicepremier sarebbero rimaste intatte. E di questo avrebbe informato Meloni.

 

mario parente

[…] A parte il Colle, altri dicasteri sono interessati alla scelta: Guido Crosetto, titolare della Difesa, sarebbe favorevole alla nomina di Valensise, mentre al Viminale è nota la vicinanza del capo della Polizia Vittorio Pisani con Del Deo.

 

È noto pure che il vice direttore dell’Aisi gode di buoni rapporti con Meloni. Talmente buoni da aver suscitato «gelosie» nell’inner circle di palazzo Chigi, come raccontano rappresentati del governo coinvolti nelle consultazioni: «Il fatto è che Del Deo parla direttamente con la premier e c’è chi è infastidito perché avverte di essere scavalcato». Un ruolo in questa partita lo gioca anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, al quale la premier ha chiesto il dossier sulla nomina ai Servizi interni per analizzarlo di persona.

 

bruno valensise

Da quel momento si è preso a parlare di una «rosa di nomi» che andrebbe oltre Del Deo e Valensise. «Nulla è scontato», è la risposta all’indiscrezione. Che indirizza l’attenzione verso Salvatore Luongo, generale di Corpo d’armata già in corsa per sostituire Teo Luzi alla guida dell’Arma dei Carabinieri. Come per gli altri candidati è iniziato il tiro al piattello: l’obiezione sollevata è che, siccome al vertice di Aise c’è il generale Gianni Caravelli, all’Aisi non potrebbe andare un altro generale dell’Esercito.

 

Ma a prescindere dal nome, se davvero la premier puntasse su un «terzo uomo» vorrebbe dire […] che «il cambio della guardia ai Servizi sarebbe più profondo, perché in quel caso difficilmente Del Deo resterebbe nel ruolo di vice». Si prospetterebbe così un imprevisto e radicale cambio di scenario. […]

bruno valensise 2mario parentebruno valensise 1

Ultimi Dagoreport

trump zelensky meloni putin

DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

salvini rixi meloni bignami gavio

I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….