rivolta partite iva artigiani

TARTASSATI ABBANDONATI DA TUTTI – TUTTI I PARTITI DI GOVERNO, COMPRESO SALVINI CHE AVEVA FATTO DELLA FLAT TAX IL SUO MIGLIOR CAVALLO DI BATTAGLIA, SE NE STRAFOTTONO DEI 4,5 MILIONI LAVORATORI AUTONOMI, MASSACRATI DAI MESI DI CHIUSURA DEL LOCKDOWN, ALLE PRESE CON LE 142 SCADENZE FISCALI DA SALDARE IN DIECI GIORNI - AL PD DI GUALTIERI E MISIANI, COME ALLA CGIL DI LANDINI, INTERESSANO SOLO I VOTI DEI DIPENDENTI STATALI E DEI DISOCCUPATI ASSISTITI, CHE HANNO SOFFERTO MENO LE CONSEGUENZE ECONOMICHE DEL BLOCCO DETERMINATO DAL VIRUS

1 - IL PD RINUNCIA AL POPOLO DEGLI AUTONOMI

Marcello Sorgi per “la Stampa”

 

Del grande scontro che si prepara sul rinvio (o sul diritto di pagare in ritardo con sanzioni minime) delle scadenze fiscali colpiscono prima di tutto due aspetti. Primo, il ritardo con cui ci arrivano tutti - dicasi tutti - i partiti, compreso Salvini, che aveva fatto della «flat tax» il suo miglior cavallo di battaglia.

roberto gualtieri

 

Ora invece c'è voluta la presa di posizione ufficiale dell'Ordine dei commercialisti, che ha ricordato come nei prossimi mesi di un anno eccezionale, come quello segnato dalla pandemia e dall'emergenza Covid, ci aspettino ben 250 scadenze fiscali, la maggior parte delle quali a carico di categorie di lavoratori autonomi che stanno attraversando la loro stagione peggiore, segnata dai mesi di chiusura del lockdown e da una rarefazione, quando non scomparsa, della loro clientela e degli introiti conseguenti.

 

Il secondo aspetto non del tutto inatteso, ma tuttavia sorprendente, è che i «no» più risoluti a qualsiasi tentativo di venire incontro a coloro che non sono in condizioni di pagare le tasse, o pagarle tutte, o pagarle in tempo, sono venuti dal ministro dell'Economia Gualtieri e dal suo vice Misiani, entrambi esponenti del Pd, motivati col fatto che il governo ha già fatto molto, in termini di sussidi e ammortizzatori sociali, per permettersi adesso di rinunciare a entrate fiscali preventivate in 8,4 miliardi.

antonio misiani giuseppe conte

 

Sarà anche vero, non c'è ragione di dubitare. Ma il punto è che così facendo (e dichiarando) il centrosinistra si conferma interessato a rappresentare quella metà di italiani - i lavoratori a reddito fisso e i disoccupati assistiti - che hanno sofferto meno le conseguenze economiche del blocco determinato dal virus.

 

Mostrare invece di essersi accorti che c'è un'altra mezza Italia che vive di attività autonome, la stessa Italia di piccole, medie imprese, artigiani, professionisti, di cui a parole hanno detto di voler ascoltare, nell'immediato della fine del blocco, il grido di dolore legato al rischio di fallimenti o mancate riaperture, e dare un segnale di ripensamento, sarebbe stata una grossa novità da parte del Pd.

 

Un partito che nelle sue varie forme e con i suoi vari nomi, è più di un quarto di secolo che inanella sconfitte perché il «popolo delle partite Iva», a ragion veduta verrebbe da dire, non lo vota.

LA RIVOLTA DELLE PARTITE IVA

 

2 - L'INFERNO DELLE IMPOSTE: IN DIECI GIORNI 142 VERSAMENTI

Domenico Di Sanzo per “il Giornale”

 

Continua lo stato d'emergenza, finisce la proroga delle scadenze fiscali. La corsa che è partita oggi e terminerà alla fine del mese è stata già ribattezzata come la «maratona» delle tasse. Uno sprint di 142 incombenze da saldare in dieci giorni. Coinvolti 4,5 milioni di contribuenti per un flusso di denaro verso le casse dello Stato pari a oltre 8 miliardi di euro. Soldi a cui non si può rinunciare, secondo gli uffici del Ministero dell'Economia, che hanno detto stop al rinvio degli obblighi fiscali.

 

Perché, spiegano dal Mef, un'ulteriore agevolazione peserebbe sull'elaborazione delle previsioni delle imposte autoliquidate della Nota di aggiornamento al Def (Documento di Economia e Finanza). Un testo che il governo dovrà presentare al Parlamento entro la fine di settembre.

 

partite iva 1

Proprio ieri è stata la giornata più difficile. Con ben 51 versamenti da fare. In scadenza l'Irpef (saldo 2019 e acconto 2020), l'Ires (saldo 2019 e acconto 2020), l'Irap (saldo 2019 e acconto 2020), il primo acconto 2020 e il saldo dell'anno scorso della cedolare secca, infine l'Iva periodica, il pagamento del diritto annuale alla Camera di Commercio, l'imposta di bollo sulle fatture elettroniche del secondo trimestre del 2020. Le partite Iva e i soci di società dovranno versare anche le imposte e i contributi previdenziali e assistenziali.

 

Il prossimo ostacolo della corsa è previsto per il 30 luglio, tra dieci giorni. Altre 65 tasse da pagare. Tra elenchi Intrast e imposte sulla base della dichiarazione dei redditi per i non titolari di Partita Iva. E ancora, entro il 31, c'è il canone Rai per chi non lo riceve in bolletta, il modello per i rimborsi Iva trimestrale e quello per le operazioni effettuate con l'estero relativo al secondo trimestre di quest' anno.

 

PARTITE IVA

Una gimkana di balzi e balzelli. Condita dalla protesta delle associazioni di professionisti e commercianti. Marina Calderone, presidente del Comitato unitario delle professioni, e Armando Zambrano, coordinatore della Rete delle professioni tecniche parlano del rischio di «un'emergenza sociale» che potrebbe essere provocata dalla mancata ripartenza economica accoppiata alla scadenza delle tutele.

 

Cup e Rpt appoggiano anche la protesta del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti. Per Roberto Capobianco di Conflavoro Pmi «si è venuta a creare una situazione inconcepibile e pericolosa». Matteo De Lise, presidente dell'Unione giovani commercialisti, invoca l'applicazione della «causa di forza maggiore» per la non punibilità delle violazioni tributarie.

PARTITE IVA

 

«I tributaristi sono invitati a svolgere gratuitamente a favore dei loro assistiti le attività collegate al ricalcolo dei versamenti», dice Riccardo Alemanno presidente dell'Istituto nazionale tributaristi.

 

Per i sindacati dei commercialisti non basta la concessione della possibilità di rinviare di un altro mese (al 30 agosto) i pagamenti, pagando 4 euro di maggiorazione ogni mille versamenti. I commercialisti chiedono di riaprire i termini senza sanzioni fino al 30 settembre e attaccano: «Il governo sta facendo una magra figura».

Ultimi Dagoreport

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”