julian assange mike pompeo donald trump

WIKI-COMPLOTTO! - LA CIA AVEVA UN PIANO PER UCCIDERE JULIAN ASSANGE: SECONDO UN'INCHIESTA DI "YAHOO NEWS" NEL 2017 L’ALLORA DIRETTORE DELL’AGENZIA MIKE POMPEO E LA SUA VICE GINA HASPEL AVEVANO CHIESTO PIANI PER RAPIRLO DALL’AMBASCIATA DELL’ECUADOR – LA CIA SI ERA PREPARATA A TUTTO PUR DI IMPEDIRE UNA FUGA DEL FONDATORE DI WIKILEAKS A MOSCA, INCLUSA UNA SPARATORIA NELLE STRADE DI LONDRA. MA NULLA DI TUTTO QUESTO È MAI ACCADUTO (ANCHE PERCHÉ ASSANGE È RIMASTO TRANQUILLO A LONDRA...)

Paolo Mastrolilli per "la Stampa"

 

julian assange ripulito per l'udienza preliminare

Rapire Julian Assange, o anche ucciderlo, per punirlo di aver rivelato "Vault 7", cioè gli strumenti usati dalla Cia nelle attività di hackeraggio. Sono i piani considerati nel 2017 da Langley, che si era spinta a valutare l'ipotesi di una sparatoria nelle strade di Londra, pur di impedire la sua fuga in Russia.

 

A rivelarli è un'inchiesta di Yahoo News, condotta da Zach Dorfman, Sean Naylor e Michael Isikoff, giornalista che aveva scoperto il caso Lewinsky. L'operazione non era mai scattata perché illegale.

mike pompeo

 

La sua premessa, che il fondatore di WikiLeaks fosse un agente al servizio dell'intelligence di una potenza ostile, resta la questione centrale. Assange aveva attirato l'attenzione nel 2010, quando aveva pubblicato gli oltre 250.000 dispacci diplomatici sottratti dall'ex soldato Chelsea Manning.

 

mike pompeo donald trump

L'amministrazione Obama era stata colpita, ma aveva deciso di riconoscere a WikiLeaks il diritto alla libera espressione garantito dal Primo Emendamento della Costituzione. La situazione si era complicata nel 2013, quando i collaboratori di Assange avevano aiutato Edward Snowden a fuggire in Russia, dopo che aveva rivelato le tecniche di spionaggio più sofisticate della National Security Agency.

 

vladimir putin donald trump

Nell'estate del 2016, poi, WikiLeaks aveva pubblicato le mail di Hillary e del Partito democratico, che secondo i servizi americani erano state rubate dall'intelligence militare russa GRU. Assange aveva negato di averle ricevute da Mosca, ma la Nsa aveva intercettato scambi di comunicazioni tra i suoi uomini e Guccifer 2.0, considerato un agente del Cremlino.

 

Trump, impegnato nella campagna presidenziale contro Clinton, aveva approfittato delle mail, esprimendo ammirazione per Julian: «Amo WikiLeaks». L'amministrazione Obama a quel punto si era svegliata, ma troppo tardi per salvare Hillary. Trump era diventato presidente sotto l'ombra di essere manovrato da Mosca, poi all'origine del Russiagate. L'indagine non aveva confermato un rapporto organico col Cremlino, ma neanche aveva sciolto tutti i dubbi.

julian assange ripulito per l'udienza preliminare 2

 

All'interno della nuova amministrazione, però, c'erano membri assai più duri di Donald nei confronti di Putin, a partire dal capo della Cia Pompeo. Proprio lui aveva rotto gli argini, quando il 13 aprile 2017 aveva definito WikiLeaks «un servizio di intelligence ostile non statale, spesso agevolato da attori statali come la Russia».

 

hillary clinton

Con quelle parole aveva dichiarato guerra, ponendo le basi legali per azioni dure contro Assange. In quello stesso periodo il suo sito aveva pubblicato "Vault 7", e quindi Pompeo e la vice Gina Haspel avevano deciso di vendicarsi. Avevano chiesto piani per rapirlo dall'ambasciata dell'Ecuador a Londra, dove si era rifugiato dopo le accuse di stupro dalla Svezia, o anche ucciderlo.

 

ASSANGE PUTIN TRUMP

Nel dicembre del 2017, poi, l'intelligence Usa aveva scoperto che i rivali russi pianificavano di far scappare Julian a Mosca, la notte di Natale. Gli ecuadoregni li avrebbero informati di averlo lasciato in strada, o avrebbero "scordato" la porta dell'ambasciata aperta. La Cia quindi si era preparata a tutto per fermarlo, inclusa una sparatoria nelle strade di Londra, o contro le ruote dell'aereo con cui sarebbe decollato. Nulla di tutto questo era accaduto.

 

Aveva prevalso il segretario alla Giustizia Session, che era contro Julian, ma voleva incriminarlo per chiederne l'arresto e l'estradizione, tuttora in discussione. Trump ha smentito: «È falso. Anzi, io penso che Assange sia stato trattato male». Sulle sue dichiarazioni però pesa il velo dei rapporti irrisolti con Putin, che poi sono anche al centro del giudizio storico sul fondatore di WikiLeaks. I suoi sostenitori lo considerano un eroe della libertà di informazione, ma se è un agente di Mosca tutto cambia.

putin trumpsupporter di assange fuori dal tribunale di westminsterjulian assange ripulito per l'udienza preliminare 1

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA…