matteo salvini giuseppe conte vladimir putin joe biden

LO ZIO SAM NON PERDONA LE SBANDATE PUTINIANE – LA DIPLOMAZIA AMERICANA CONSIDERA CONTE COME SALVINI: “DISSONANTE”. TRADOTTO: SONO ENTRAMBI INAFFIDABILI – L’INCARICATO D’AFFARI USA, THOMAS SMITHAM, HA INCONTRATO TUTTI I LEADER ITALIANI. L’UNICO A NON AVER AVUTO UNA PHOTO OPPORTUNITY È STATO IL SEGRETARIO DELLA LEGA. LA POSIZIONE DI PEPPINIELLO APPULO SULLE SPESE MILITARI È L’ENNESIMA PROVA CHE DEL FU AVVOCATO DEL POPOLO NON CI SI PUÒ FIDARE – LE ECCEZIONI GIORGETTI E DI MAIO

Simone Canettieri per “il Foglio”

 

putin conte

"E' dissonante". Dalle parti della diplomazia americana chiosano così la posizione di Giuseppe Conte sul dibattito che il M5s ha aperto sulla Nato e sull'incremento delle spese militari fino al 2 per cento del pil.

 

I commenti che trapelano da fonti Usa nella capitale sono molto felpati rispetto alla politica italiana. Quasi impalpabili.

 

Le accuse di ingerenze sono dietro l'angolo. Di fatto, da quando è scattata l'invasione russa in Ucraina l'incaricato d'affari Thomas Smitham ha ricevuto in ambasciata tutti i principali leader.

 

L'ultimo, martedì scorso, è stato Matteo Salvini. L'unico a non avere avuto una photo opportunity. Dettagli? No.

 

thomas smitham

L'ambasciata americana, con il presidente Biden in Europa, continua a essere più che mai attiva.

 

Ma al momento l'agenda di Via Veneto non prevede altre consultazioni ufficiali, anche se gli sviluppi parlamentari della prossima settimana sono seguiti con molta attenzione.

 

THOMAS SMITHAM GIUSEPPE CONTE

Conte è stato ricevuto - con tanto di foto diffusa dai profili social dell'ambasciata - lo scorso 10 marzo. Quando il tema dell'incremento della spesa per la difesa militare non era ancora centralissimo.

 

joe biden mario draghi

L'ex premier del M5s ha fatto parte di una lunga serie di incontri che si sono registrati in ambasciata: iniziati con Giorgia Meloni, proseguiti con Enrico Letta, Antonio Tajani e terminati con Matteo Salvini (ma senza testimonianza fotografica da condividere, appunto).

 

In mezzo: i presidenti delle commissioni parlamentari di Difesa ed Esteri, ma anche Nicola Zingaretti, governatore del Lazio ed ex segretario del Pd. Gli americani vogliono capire cosa ne pensi la politica italiana di quanto sta accadendo praticamente in Europa.

 

GIUSEPPE CONTE E VLADIMIR PUTIN

Allo stesso tempo, fonti Usa fanno capire di essere rassicurati da "due fari": Mario Draghi e Sergio Mattarella. L'ordine di citazione è alfabetico. Inoltre, con l'approccio di chi è costretto a mettere le mani nelle alchimie nostrane, sempre dalle parti di Via Veneto hanno notato, osservando la vita dei partiti, come Lega e M5s siano allo stesso tempo attraversati da posizioni diverse sulla politica estera.

 

Putin Conte - vaccino show

Non è la scoperta dell'America: ecco dunque il link che unisce gli atlantisti Giancarlo Giorgetti (con il quale "le interlocuzioni sono assidue, anche in presenza") e Luigi Di Maio, titolare della Farnesina. Sono i due ministri verdegialli che provano a bilanciare certe pulsioni che sembrano accomunare Salvini e Conte.

 

Il capo del M5s - che ieri ha telefonato al direttore della Stampa Massimo Giannini per esprimergli solidarietà dopo gli attacchi di Sergey Razov - continua a insistere: "Siamo a ridosso di una severa recessione. Non è stato fatto uno scostamento di bilancio sul caro energia e ora ci ingegniamo a realizzare un sostanzioso incremento delle spese militari? Il governo sia responsabile di fronte al Paese e ci ascolti". Dunque: giammai.

 

salvini putin

A dire il vero però, proprio l'allora premier Conte nel dicembre 2019, in occasione del vertice Nato a Londra, sottoscrisse con gli altri leader l'impegno "ad aumentare investimenti per rispettare le soglie del 2 per cento investendo in nuove capacità e fornendo più forze per missioni e operazioni". La situazione dei grillini, e questa non è una notizia, è abbastanza tesa.

 

I sondaggi non aiutano e nemmeno le pastoie dei tribunali in cui si è ficcato il Movimento. La settimana prossima il dl Ucraina approderà in Senato, bunker del contismo. C'è l'odg di Fratelli d'Italia che dice di aumentare la spesa militare fino al 2 per cento. Una mina per la maggioranza. Non a caso lunedì sera alle 20 il ministro per i Rapporti con il Parlamento convocherà i capigruppo per cercare "il dialogo".

 

SALVINI PUTIN CONTE DI MAIO

Altrimenti il governo porrà la fiducia, e buona notte. Intanto, gli ex grillini che ora formano il gruppo duro e puro L'Alternativa c'è sono pronti a presentare un odg in senso opposto a quello del partito di Meloni: stop all'aumento della spesa per le armi. Alla Camera il M5s si è astenuto. "Vedremo se Conte farà il Ponzio Pilato - dice Mattia Crucioli - finora i veri valori grillini li stiamo portando avanti noi. Conte a volte ci segue e altre meno". Ora spiegate agli americani queste dinamiche, please.

SALVINI PUTINMATTEO SALVINI CONTESTATO IN POLONIA CON LA MAGLIETTA DI PUTINgiuseppe conte vladimir putin

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?