ranucci terza dose report

RANUCCI, MA CHE DICI? - BUFERA SU "REPORT" PER IL SERVIZIO SULLA TERZA DOSE CHE SAREBBE IL "BUSINESS DELLE CASE FARMACEUTICHE" - I PARLAMENTARI PD MEMBRI DELLA COMMISSIONE DI VIGILANZA RAI: "DIFFONDE MESSAGGI ANTI-VAX PER LA RAI". ANCHE ITALIA VIVA ATTACCA: “QUESTO NON È SERVIZIO PUBBLICO” - IL CONDUTTORE PROVA A DIFENDERSI: "STUFO DI QUESTE ACCUSE, DEVO ESSERE LIBERO DI RACCONTARE DELLE CRITICITÀ" - INTERROGAZIONE A FUORTES…  VIDEO

Da www.lastampa.it

 

SIGFRIDO RANUCCI E IL SERVIZIO DI REPORT SULLA TERZA DOSE

«Ieri sera su Report è andato in onda un lungo compendio delle più irresponsabili tesi No vax e No Green Pass; chiediamo un chiarimento ai vertici Rai». Le parlamentari e i parlamentari Pd membri della Commissione di Vigilanza Rai, contestano il servizio «Non c'è due senza tre».

 

«Sedicenti infermieri, irriconoscibili e coperti dall'anonimato come se si trattasse di pentiti di mafia - dicono i parlamentari del Pd - affermano di essersi infettati per responsabilità delle aziende farmaceutiche. Un sedicente “collaboratore del Comitato Tecnico Scientifico”, anch'egli irriconoscibile e anonimo, denuncia la totale imperizia dell'organismo su cui poggiano le decisioni politiche a tutela della salute pubblica dall'inizio della pandemia».

 

SIGFRIDO RANUCCI DI REPORT

Questo e molto altro - osservano i parlamentari Pd - è lo spettacolo a cui hanno assistito ieri sera i telespettatori italiani su Rai Tre. L’elenco delle contestazioni ai temi affrontati è lungo: «Dubbi sull'efficacia dei vaccini, perplessità sulla durata della copertura degli anticorpi, affermazioni del tutto campate in aria sulla “larga frequenza di effetti collaterali”' dopo la somministrazione del vaccino, speculazioni dietrologiche sul “grande business della terza dose” detenuto da multinazionali del farmaco concentrate solo “ad accumulare enormi profitti con la perdita di efficacia della terza dose”, fino ai dubbi sulla efficacia del Green Pass e della sua eventuale estensione».

 

sigfrido ranucci

Stesse accuse arrivano da Marco Di Maio, vice-presidente del gruppo di Italia Viva alla Camera: «La tv pubblica – dice – dovrebbe sapere che la terza dose non è solo “il business delle case farmaceutiche”, ma prima di tutto l'arma più potente che abbiamo per proteggere le persone più fragili da un virus mortale».

 

Anche Matteo Renzi attacca Report su Twitter: «In queste ore ricevo l'ennesimo attacco. Per giudicare la trasmissione mi bastano le parole di Ranucci: la terza dose è il business delle case farmaceutiche. Il vaccino non è un business, è la salvezza dal Covid».

 

SIGFRIDO RANUCCI IN COLLEGAMENTO CON FABIO FAZIO

Secondo i parlamentari Pd «nel servizio “Non c'è due senza tre” firmato da Samuele Bonaccorsi e Lorenzo Vendemiale è andato in onda un lungo compendio delle più gravi e irresponsabili tesi antivacciniste».

 

«Un episodio molto grave di disinformazione su una rete del servizio pubblico radiotelevisivo, tanto più discutibile perché avvenuto proprio mentre operatori sanitari, giornalisti ed esponenti delle istituzioni sono obiettivo di manifestazioni No Vax e No Green Pass, spesso violente, che si alimentano proprio delle falsità contenute e diffuse dal servizio di Report».

REPORT RAI SIGFRIDO RANUCCI

 

Per questa ragione - concludono i parlamentari - abbiamo chiesto al presidente e all'amministratore delegato della Rai, insieme al direttore di RaiTre Franco Di Mare, se fossero a conoscenza dei contenuti del servizio, se ne avessero avallato la diffusione, e quali iniziativa intendono mettere ora in campo per ristabilire un livello corretto e veritiero di informazione sui vaccini anti Covid, sul lavoro del Comitato Tecnico Scientifico e sulle decisioni assunte dal Parlamento e dal Governo a tutela della salute pubblica dall'avvio dell'epidemia di Covid 19 e fino ad oggi».

 

carlo fuortes foto di bacco (3)

Secca la risposta del conduttore di Report, Sigfrido Ranucci: «Sono stufo di queste accuse. Sono vaccinato come tutta la redazione, ma come giornalista devo essere libero di raccontare delle criticità. Quali sarebbero i contenuti no vax? Credo che i parlamentari non abbiano visto il servizio».

 

Ranucci ribatte punto per punto alle contestazioni: «È da no vax dire che il 9 settembre Aifa si è sbagliata a scegliere con troppa fretta di iniettare il vaccino Moderna a dose intera quando la stessa azienda Moderna sei giorni prima aveva raccomandato metà dose? È da no vax chiedere che venga fatto il tampone più frequentemente agli infermieri che rischiano di contagiarsi perché cala l'efficacia del vaccino? È da no vax chiedere di sorvegliare con attenzione gli anticorpi per fare prevenzione?».

 

L'inchiesta di Report, puntualizza, «aveva come ospiti scienziati del calibro dei membri del Fda e ha portato come esempio virtuoso Israele che ha già vaccinato il 65% della popolazione studiando il comportamento degli anticorpi, mentre da noi non c'è traccia di uno studio dell'Iss annunciato un anno fa. Solo il laboratorio del Niguarda di Milano sta facendo uno studio volontario».

 

CARLO FUORTES

Ranucci precisa inoltre che «solo un infermiere non è apparso in video, ma gli altri, a cominciare dai sindacati, ci hanno messo la faccia», e che «non esiste nessuna infermiera che dice di essersi infettata a causa delle case farmaceutiche. Non so quale programma abbiano visto».

 

CARLO FUORTES

Sulla questione della proroga del Green Pass - dice ancora Ranucci - «non abbiamo fatto altro che riportare lo scambio dei i documenti intercorsi tra il ministro della Salute e il Cts. Sono no vax anche loro? Report è da sempre a favore del vaccino come migliore prevenzione, ma un fatto non ha colorazioni no vax. È un fatto, punto. Che piaccia o no. Cercare di nascondere degli errori è il miglior modo di alimentare chi non crede nel vaccino. Inoltre, la conclusione della puntata diceva che bisogna fare la terza dose, chiedendo attenzione però a farla ai giovani, e soprattutto che il Green Pass ha validità sei mesi non 12. Il contrario di quello di cui ci accusano».

 

Semmai, secondo Ranucci, «quello della trasmissione era «un messaggio etico: pensiamo anche a vaccinare chi nel Terzo Mondo non ha neppure la prima dose».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…