CHE FARA' LA MELONI CON CHIARA VALCEPINA, LA TERZA PIU' VOTATA DI FRATELLI D'ITALIA A MILANO E SOSTENUTA DA CARLO FIDANZA, CHE TRA POCHI GIORNI SIEDERA' IN CONSIGLIO COMUNALE? HA PROMESSO FERMEZZA E BEPPE SALA GLIENE CHIEDE CONTO: "PROVO DISAGIO PERSONALE AD AVERE IN AULA CHI FA IL SALUTO ROMANO. LEGGO NELLE PAROLE DELLA MELONI QUASI LO STESSO DISAGIO, MA DEVE ESSERE CONSEGUENTE"...

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Alessia Gallione per repubblica.it
 

carlo fidanza chiara valcepina roberto jonghi lavarini carlo fidanza chiara valcepina roberto jonghi lavarini

Presto, si troveranno nella stessa aula. Lui, Beppe Sala, seduto al centro dei banchi riservati alla sua nuova giunta - sei donne sei uomini, e molti giovani comprese due assessore under 30 - presentata in tempi record, appena cinque giorni dopo una vittoria definita come "storica". Lei, Chiara Valcepina, tra gli scranni riservati all’opposizione, la terza più votata (903 preferenze) di Fratelli d’Italia.
 

chiara valcepina carlo fidanza lobby nera inchiesta fanpage chiara valcepina carlo fidanza lobby nera inchiesta fanpage

Perché la candidata sostenuta da Carlo Fidanza, che nell’inchiesta di Fanpage sulla lobby nera è stata ripresa a fare il saluto romano - "Saluto Covid", lo definiscono - insieme al “Barone nero” Roberto Jonghi Lavarini o ad accoglierlo con una formula di memoria fascista come il gesto gladiatorio, ormai è diventata consigliera comunale a Milano.
 
E il sindaco della città Medaglia d’oro della Resistenza è netto: «Provo disagio personale ad avere in Consiglio comunale chi fa il saluto romano». Una condanna, quella di Sala, che diventa anche una sfida politica diretta a Giorgia Meloni: «Se deve essere una stagione da cancellare, ci vuole molta fermezza».
 

beppe sala 9 beppe sala 9

Beppe Sala è sempre stato molto duro nel difendere quelli che, ha spiegato più volte, sono i valori fondamentali di Milano: «Chi non ha il coraggio di dichiararsi antifascista non è degno di guidare la città», aveva replicato al suo sfidante, Luca Bernardo, che diceva di «non distinguere tra fascisti e antifascisti, ma tra le persone».
 
Adesso, il sindaco torna a marcare una distanza. E lo fa rispondendo a chi gli chiede che cosa proverà a sedere nello stesso Consiglio comunale insieme a chi fa il saluto romano: «La Costituzione è precisa e il mio disagio è evidente», spiega. Ma qui, ecco la sfida: «Bisogna vedere che cosa succederà in quella parte politica», continua Sala. Perché la chiave di tutto, in fondo, è quella: che cosa farà Giorgia Meloni. «Leggo nelle sue parole quasi lo stesso disagio, ma deve essere conseguente».
 

beppe sala 8 beppe sala 8

La presidente di Fratelli d’Italia sarà, per usare le parole di Sala, "ferma" davanti a certi comportamenti? Una prima risposta, in realtà, arriverà già oggi. Ed è nei fatti: Meloni, anche rivestendo il ruolo di presidente dei Conservatori europei, da ieri è a Madrid dove oggi interverrà a “Viva 21. La Spagna in piedi”, l’evento organizzato dal partito di ultradestra spagnolo Vox di Santiago Abascal.

meloni meloni

 

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