la poop patrol di san francisco

FUGA DA SAN FRANCISCO – IL SOGNO AMERICANO SI È TRASFORMATO IN UN INCUBO: SPECULAZIONI EDILIZIE, CORRUZIONE, AUMENTI SMODATI DELLE TASSE COMUNALI E INCENDI INFERNALI HANNO OSCURATO L'ATTRATTIVITÀ DELLA CITTÀ E SPUTTANATO IL MITO, SGONFIANDO IL DESIDERIO DI ABITARCI - C’È CHI HA TROPPO E CHI NON HA NULLA: SAN FRANCISCO HA UNA DELLE PIÙ ALTE POPOLAZIONI DI SENZATETTO DEGLI USA… - VIDEO

 

Roberto Pellegrino per “Il Giornale”

 

san francisco 3

«Acropoli bianca e dorata contro il blu dell'oceano Pacifico, è l'immagine di un villaggio medievale italiano esistito soltanto nei sogni di un pittore». Così John Steinbeck, domiciliato a Salinas, duecento chilometri più a sud, descriveva la meravigliosa San Francisco. Città con pochissimi difetti, a parte le sue estati fredde e umide, tanto da ricordare l'inverno allo scrittore di Furore, Frisco è stato l'epicentro di infiniti cambiamenti e avvenimenti storici e sociali, dalle battaglie nazionali dei diritti civili alla protesta contro la guerra in Vietnam dei figli dei fiori, fino all'esplosione dell'economia informatica che, dagli anni Sessanta, ha coperto la metropoli di miliardi di dollari.

 

san francisco 10

Fu allora che tutti vollero abitarla e arrivarono, oltre agli ingegneri in camicia bianca, cravattino e medagliere di biro, molti artisti, musicisti e attivisti gay. I nerd della nuova disciplina dei pc, attratti da sostanziose offerte dell'attigua Silicon Valley, erano wasp, americani bianchi, progressisti, che, cinquant' anni dopo, tra successi e cadute, ora vogliono darsela a gambe, rapinati dalle tasse.

 

san francisco 1

Decenni di incontenibili speculazioni edilizie, gigantesche avidità immobiliari di emiri arabi, innumerevoli scandali di corruzione pubblica, aumenti smodati delle tasse comunali e frequenti incendi infernali ne hanno oscurato l'attrattività e sputtanato il mito, sgonfiando il desiderio di abitarci. Per non dire della costante e incombente promessa di morte del Big One: l'apocalittico terremoto da almeno due secoli, secondo i sismologi, ha un appuntamento con la città. Potrebbe, in soli dieci minuti d'ira, disintegrarla, sollevarla di trenta metri dal suolo e scaraventarla nel ventre del Pacifico con tutti i suoi 880mila abitanti. E, allora, bye bye Frisco, addio alla ragazza che tutti gli americani vorrebbero conquistare e che tutti i viaggiatori vorrebbero rivedere, prima di morire.

 

san francisco 6

La metropoli è passata da momenti di benessere per quasi tutti, alla macro e micro criminalità degli anni Ottanta di chi era fuori dal business dei computer. Ruspe selvagge, per volere dei palazzinari californiani, hanno piallato gli antichi quartieri degli immigrati europei e asiatici, con l'aiuto del devastante terremoto del 1989 che aprì la strada all'eliminazione di tutto ciò che non fosse antisismico. Al posto delle casette di legno, sorsero edifici di cemento armato, con le fondamenta elastiche, capaci di oscillare, come la famosa Transamerica Pyramid, il grattacielo costruito nel 1969 dall'architetto William Pereira, in grado di dondolare senza mai venire giù. E a castigare i portafogli dei suoi abitanti, ci pensa il Comune: la California non può ricostruire le case distrutte da sismi o incendi e quindi impone ai proprietari costosissime polizze sugli immobili (+250% dagli anni Ottanta) e chi non è in regola va in galera.

 

san francisco 9

Poi c'è la council tax, la gabella per acqua (costa venti volte più di Boston), l'immondizia, l'illuminazione. Si paga ogni mese e in alcune zone vale come uno stipendio medio italiano, tanto che negli ultimi due decenni, il 70 per cento dei pensionati ha dovuto vendere perché non era in grado di mantenere quel tenore di vita e di spesa. Dal 2000 sono stati creati oltre 676mila posti di lavoro, ma soltanto 176mila nuove abitazioni. E i prezzi sono schizzati in alto. Nella metropoli con le leggi più progressiste, la società è divisa tra chi ha troppo e chi quasi nulla. I prezzi hanno sfondato da anni il tetto massimo, più di Zurigo. Nel quartiere di Castro, il più ambito, quello che ancora conserva le casette di legno bianco e i tetti dipinti di azzurro, nel 1965 il 24 per cento dei residenti era afroamericano, oggi è il 5,5: i suoi chalet del XIX secolo, tre camere da letto, una cucina, un salotto e due bagni costano dai sei milioni di dollari in su.

san francisco 11

 

Il New York Times ha scritto che da almeno un decennio «San Francisco è pronta a esplodere, arricchendo tutti, ma nessuno ne è particolarmente convinto». I residenti che hanno abbandonato la città sono triplicati dal 2005 e ora a San Francisco una persona ogni 11mila abitanti è un milionario. Le agenzie immobiliari ti prendono in considerazione soltanto se dimostri di avere uno stipendio annuo, netto, di 590mila dollari. Poi, c'è la questione della popolazione: è la meno variegata a livello demografico in America, segno che qui per afroamericani, latini, arabi e asiatici i costi sono un tabù. I Democratici che la governano dal 1968, e male, hanno prodotto una gentrificazione selvaggia e ora San Francisco non è una città per il ceto medio, ma soltanto per giovani white liberals che hanno cacciato via i nuovi poveri. I Dem, colti a rubare, sono tutti riconfermati perché un san franciscan non voterebbe mai repubblicano.

senzatetto a san francisco 3

 

 San Francisco occupa un'area relativamente piccola, 120 km quadrati contro i 1.300 di Los Angeles. Sotto l'influenza dello sviluppo ed espansione della Silicon Valley, nella seconda ondata anni Novanta, le principali Internet Company si sono concentrate a sud della città: parchi industriali, atenei d'ingegneria informatica, contribuendo a un nuovo inarrestabile aumento dei prezzi. A San Francisco c'è una delle più alte popolazioni di senzatetto degli Usa: 7.500 homeless su 880mila residenti, quasi uno ogni 100 persone. Le attività commerciali storiche hanno chiuso perché gli stipendi sono troppo bassi per vivere in città: spesso vendono i locali ai fondi di investimento che ci costruiscono appartamenti di alta fascia.

 

san francisco 7

 Questo sviluppo non è stato sostenuto da adeguati piani per controllare i prezzi degli affitti e mantenere il numero di case a disposizione degli abitanti. Ex città di poeti e rivoluzionari, della cultura nera e della controcultura, ora tutto è in mano alla finanza virtuale che decide chi può abitarla, la parola d'ordine è leaving! Andarsene via.

 

senzatetto a san francisco 2san francisco 12La casa di Nancy Pelosi a San Francisco vandalizzatasan francisco 5san francisco

 

incendi californiasfratti san franciscoalloggi popolari san franciscosan franciscotrasporti san franciscotende per il distanziamento sociale dei senzatetto san franciscoimmondizia a san francisco 3feci a san francisco 2san francisco 2droga a san francisco 1senzatetto a san francisco 1senzatetto a san francisco 6san franciscosenzatetto a san franciscosenzatetto a san francisco 8SAN FRANCISCO - SENZATETTO BIVACCANO IN STRADALA POOP PATROL DI SAN FRANCISCOsenzatetto a san francisco 9san francisco 8san francisco 4san francisco 13

Ultimi Dagoreport

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?

pippo baudo senato

SI E' SPENTO A 89 ANNI IL MITOLOGICO PIPPO BAUDO - L’UOMO CHE HA SCOPERTO TUTTI (PER PRIMO SE STESSO), DEMOCRISTIANO DI FERRO, HA ATTRAVERSATO CRISI DI GOVERNO E CAMBIAMENTI IN RAI E VANTA IL RECORD DEI FESTIVAL DI SANREMO CONDOTTI (13) – QUANDO SFIORÒ LA CRISI INTERNAZIONALE, NEL 1986, PER LO SKETCH DEL TRIO SOLENGHI-MARCHESINI-LOPEZ SULL'AYATOLLAH KHOMEINI. E QUANDO LANCIÒ BEPPE GRILLO CHE PRONUNCIÒ LA CELEBRE BATTUTA SU BETTINO CRAXI: "SE IN CINA SONO TUTTI SOCIALISTI, A CHI RUBANO?" (VIDEO) - "LO SHOWMAN DELLA TRADIZIONE, IL SUPERCONDUTTORE, L’ORGANIZZATORE DI UN INTRATTENIMENTO SEMPRE SINTONIZZATO SUL PENULTIMO PARADIGMA DEL CONSENSO POPOLARE, SENZA SQUILLI REAZIONARI E SENZA STRILLI AVANGUARDISTICI: CLASSI MEDIE, PUBBLICO MEDIO, SENSIBILITÀ MEDIA. PERCHÉ BAUDO È IL CENTRO. CULTURALE, POLITICO, SOCIALE" (EDMONDO BERSELLI)

putin trump

DAGOREPORT - IL FATTO CHE PUTIN SIA RITORNATO A MOSCA CON L’ALLORO DEL VINCITORE, LA DICE LUNGA DI COME SIA ANDATO L’INCONTRO CON TRUMP. DEL RESTO, COME PUOI CONFRONTARTI CON GLI ESPERTI DIPLOMATICI RUSSI (SERGEI LAVROV E YURI USHAKOV), AFFIANCATO DA UN SEGRETARIO DI STATO COME MARCO RUBIO, NOTORIAMENTE A DIGIUNO DI GEOPOLITICA, E DA UN VENDITORE DI APPARTAMENTI COME STEVE WITKOFF? – PUTIN, SORNIONE, HA CERCATO DI CONVINCERE TRUMP DI TAGLIARE I LACCI E LACCIUOLI CON I LEADER EUROPEI - MISSIONE NON OSTICA VISTO I “VAFFA” ALLA UE, ULTIMO DEI QUALI LA GUERRA DEI DAZI - TRA VARI MOTIVI CHE MANTENGONO ACCESO UN INTERESSE DI TRUMP CON L’EUROPA, FA CAPOLINO L’EGO-SMANIA DI ESSERE INCORONATO, COME OBAMA, CON IL NOBEL DELLA PACE. ONORIFICENZA CHE VIENE PRESA A OSLO E NON A MAR-A-LAGO - E ADESSO COSA POTRÀ SUCCEDERE LUNEDÌ PROSSIMO NELLA SALA OVALE DOVE È ATTESO L’INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY? LA PAURA CHE IL LEADER UCRAINO SI PRENDA UN’ALTRA DOSE DI SCHIAFFI E SBERLEFFI DAL TROMBONE A STELLE E STRISCE INCOLPANDOLO DI ESSERE IL RESPONSABILE DEL FALLIMENTO DELLA SUA TRATTATIVA CON MOSCA, HA SPINTO MACRON A CONVOCARE I ''VOLENTEROSI'' -OBIETTIVO: PREPARARE ZELENSKY AL SECONDO ROUND CON IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA...