don riccardo ceccobelli e la compagna

“UNA MIA AMICA MI HA DETTO, MA CHE HAI FATTO? TI SEI RINCOGLIONITO PER UNA DONNA, HAI PROPRIO SCAPOCCIATO…” – PARLA DON RICCARDO CECCOBELLI, IL PRETE CHE HA MOLLATO LA TONACA PER AMORE: "HO SPERATO CHE LEI TROVASSE UN FIDANZATO, MA OGNI GIORNO CHE PASSAVA STAVO SEMPRE PIÙ MALE. UNA SERA HO PROVATO FORTE IL BISOGNO DI…" - POI RACCONTA COME HA CONOSCIUTO LA SUA LAURA E MANDA UN MESSAGGIO A PAPA FRANCESCO…

Fabrizio Caccia per il "Corriere della Sera"

 

don riccardo ceccobelli e la compagna

«Erano le 11,27 di domenica 11 aprile, piangeva il cielo e piangevo io. Stavo correndo in macchina sotto la pioggia verso Massa Martana per l' ultima messa della mia vita, l' ultima messa celebrata da me, voglio dire.

 

Avevo fretta, dunque, ma a un certo punto davanti mi si è parato un carretto che trasportava un albero d' ulivo. Il carretto andava piano e io avevo voglia di superarlo. Ma poi mi è venuta in mente la storia che imparai da piccolo al catechismo: la pianta che viene spostata, un giorno fruttificherà altrove. Ecco, io ora mi sento come quella pianta d' ulivo. Mi sto spostando. Per me è stato un segno di Dio».

 

Si ricorda anche l' ora esatta di quel momento: le 11,27. «Ho visto l' orologio. Beh, credo che almeno per me sarà indimenticabile».

 

Don Riccardo Ceccobelli, 42 anni, ha chiesto già a Gualtiero Sigismondi, vescovo della diocesi di Orvieto-Todi, la grazia della dispensa dall' obbligo del celibato e la dimissione allo stato laicale. Dice che non tornerà più indietro.

L' ha fatto per una donna.

 

don riccardo ceccobelli

Ci vuole raccontare, don Riccardo?

«Appena si è saputa la notizia, mi ha chiamato una mia amica. Mi ha detto: Ma che hai fatto? Ti sei rincoglionito per una donna, hai proprio scapocciato, come si dice dalle nostre parti in Umbria. E adesso tutti a pensare chissà che cosa, ma io dovevo farlo questo salto nel buio, perché è vero che ho smesso di fare il prete ma non di essere prete, che questo sia chiaro. E non potevo continuare perciò a tenermi questa cosa dentro di me. Lo dovevo a Dio, al mio vescovo, ai miei parrocchiani. Una questione di onestà, di libertà, di trasparenza».

 

Quando ha scoperto di essere innamorato di Laura?

«Noi ci conosciamo da quattro anni, perché io da sei sono, ero, il parroco di Massa Martana e ci siamo incontrati in parrocchia. Ma è da settembre scorso che è cambiato per sempre qualcosa dentro di me.

 

don riccardo ceccobelli

Ho cominciato a percepire dentro un' emozione, io però all' inizio ho fatto di tutto per tenere sotto controllo la situazione, ve lo giuro, ho sperato che trovasse un fidanzato, ma ogni giorno che passava stavo sempre più male. Una sera ho provato forte il bisogno di chiamarla al telefono.

 

Non riuscivo a dormire senza sentire la sua voce. Quando lei mi ha risposto, io le ho detto: "Pronto?Ciao, sono io". E subito dopo ho avvertito un benessere, una grande pace dentro di me. E mi sono addormentato. A gennaio ho presentato le dimissioni al vescovo».

 

Laura adesso è vicino a lui, ha 26 anni, fa l' infermiera e anche la catechista e per questo, dice, "noi comunque vogliamo restare nella Chiesa, se ci sono delle regole da rispettare vogliamo farlo, senza dare scandalo". Insieme sembrano davvero due ragazzi innamorati. Lo sono. Riccardo vuol condividere con noi un bel ricordo dell' inizio. Loro due si sono conosciuti così.

«Quattro anni fa, eravamo in nove sul pulmino della parrocchia sulla strada da Orvieto a Todi, un nostro amico aveva messo un cd di un rock metallico tremendo, allora io mettevo il dito sul volume per abbassarlo e lei lo rialzava, io abbassavo e lei rialzava, finché non mi ha rotto il dito. All' ospedale mi hanno dovuto mettere tre chiodi. Così di recente, stavamo parlando delle nostre eventuali nozze future, io un po' per scherzare le ho detto: "Che bisogno c' è di sposarsi, io la fede la porto già incastrata nel dito da quattro anni"».

don riccardo ceccobelli

 

Per adesso, però, non si parla nemmeno di fidanzamento.

«Stiamo aspettando la dispensa dall' obbligo del celibato», dice Laura. «Io non sono ancora mai andato a cena dai suoi genitori e già mi tremano i polsi solo al pensiero», aggiunge lui sorridendo. Però don Ceccobelli adesso sta soffrendo di nuovo moltissimo. Ha l' occhio sinistro bendato per quanto ha pianto in queste ultime tre notti, da quando la notizia è diventata ufficiale.

«Sì il tanto pianto, a causa delle lenti a contatto, mi ha fatto venire un' infiammazione. Il mio oculista s' è spaventato, gli ho dovuto dire il perché».

 

don riccardo ceccobelli

In un momento così, si sente di dire qualcosa a Papa Francesco?

«Gli chiedo di pregare per me, di pregare anche per tutti i parroci del mondo e per quelli in particolare che si trovano nelle mie condizioni. In questi giorni ho pensato molto a certe coincidenze: l' 11 aprile, cioè la data della mia ultima messa, nell' anno 1123 si chiuse il concilio lateranense con la dichiarazione dell' obbligo del celibato per i sacerdoti. E il 12 aprile, quando si è aperto il mio processo canonico, 388 anni prima fu processato Galileo Galilei.

 

Voglio dire che forse dietro tutto questo c' è il disegno di Dio. Il celibato è un dono ma è un dono anche quello che mi sta succedendo. Non spetta a me cambiare certe regole, ma forse è un invito a riflettere. Me lo ha detto anche il vescovo: questo sarà un tema della Chiesa. So già che il mio vescovo lo faranno santo».

 

Quanti pettegolezzi, quante cattiverie adesso dovrà sopportare.

don riccardo ceccobelli

«Niente mi spaventa con l' aiuto di Dio. Mi chiamano gli amici, i parenti, magari lo dicono con mille attenzioni, ma vogliono tutti capire se in questa storia c' è anche il sesso. E non sanno invece che io e lei non siamo ancora mai usciti una volta da fidanzati, mano nella mano».

 

Le chiederanno se intende sposarsi, avere dei figli...

«Sì se Dio vuole, ma io che ne so, potrebbe finire tutto anche tra una settimana. Da ragazzino ho avuto nove fidanzate ma da più di vent' anni non ho una storia. Lei poi è una donna forte: quante volte mi ha detto "se vuoi mi allontano, fai la tua scelta". E io adesso l' ho fatta. E mi sento libero».

 

Però ha attraversato anche una crisi profonda.

«Certo, ma non ho mai messo davanti al popolo di Dio i miei bisogni e le mie necessità.

Per questo ho dovuto lasciare, non potevo più continuare».

 

Don Riccardo è appena rientrato a casa dopo sei anni vissuti in parrocchia. La sua Polo nera è carica di bagagli, c'è dentro pure una carabina.

don riccardo ceccobelli

«Eh sì mi hanno messo tanto in croce i parrocchiani perché una volta l' ho utilizzata per spaventare un piccione. Ma la verità è che mi scagazzava sopra la tovaglia dell' altare e per pulire la tovaglia dell' altare in tintoria ci vogliono cento euro perché è larga 8 metri e lunga 3. Ahivoglia il Papa a dire di non fare offerte per i matrimoni! I soldi ai parroci servono eccome per mandare avanti la baracca».

 

Dalla Polo spuntano anche tutti i vangeli chiusi in una busta, la tonaca bianca, il materasso. Lui è scalzo, solo un paio di sandali ai piedi, malgrado il freddo dell' Umbria alle cinque della sera cominci a farsi sentire. Un pile nero, pantaloni tecnici da montagna, gli occhiali da sole a goccia per nascondere la benda.

 

Era un prete di strada, don Riccardo, sempre in mezzo ai giovani. Lo è stato fino all' ultimo giorno da quando fu ordinato sacerdote 12 anni fa. Adesso è molto provato, i capelli lunghi come la barba, fuma una sigaretta dopo l' altra, ma ha voglia di andare avanti.

«Non voglio spoilerare niente ma in giro m' hanno già offerto cinque lavori. Non ho paura di questo salto nel vuoto, sono pronto a prendermi tutte le mie responsabilità, ho il crocefisso al collo che mi accompagna».

 

don riccardo ceccobelli

I suoi genitori, Carlo e Mirella, ma anche il fratello Alberto e la sorella Carla sono vicino a lui. Tutti insieme nel salotto di casa guardano la televisione che sta parlando della vicenda. Il sindaco di Massa Martana, Francesco Federici, usa parole di grande umanità e comprensione verso il suo parroco. Ma tutto il paese ha solidarizzato subito, già domenica, quando c' è stato l' annuncio del vescovo in chiesa: don Riccardo Ceccobelli si è innamorato e ci lascia.

 

Che dicono papà Carlo e mamma Mirella?

«Loro due mi hanno sempre detto: se hai fatto questa scelta, hai fatto bene, se sei contento tu siamo contenti noi. Mio fratello Alberto all' inizio era contrario, ma poi ha letto la felicità nel mio volto».

don riccardo ceccobelli

Ultimi Dagoreport

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...

malago meloni abodi fazzolari carraro

DAGOREPORT - CHE LA CULTURA POLITICA DEI FRATELLINI D’ITALIA SIA RIMASTA AL SALTO NEL “CERCHIO DI FUOCO” DEL SABATO FASCISTA, È STATO LAMPANTE NELLA VICENDA DEL CONI - QUANDO, ALLA VIGILIA DELL’ELEZIONE DEL SUO CANDIDATO LUCIANO BUONFIGLIO ALLA PRESIDENZA DEL CONI, QUEL DEMOCRISTIANO IN MODALITÀ GIANNI LETTA DI GIOVANNINO MALAGÒ SI È FATTO INTERVISTARE DA “LA STAMPA” ANNUNCIANDO DI ESSERE UN “PATRIOTA” CHE “FA IL TIFO PER IL GOVERNO MELONI”, HA INVIATO AI MUSCOLARI CAMERATI DISDEGNOSI DELLE REGOLE DELLA POLITICA (DIALOGO, TRATTATIVA, COMPROMESSO) IL SEGUENTE MESSAGGIO: ORMAI È TARDI PER FAZZOLARI DI INCAZZARSI CON ABODI; DA TEMPO VI HO DETTO CHE AVETE SBAGLIATO CAVALLO QUANDO AVEVATE A DISPOSIZIONE UNO CHE È “PATRIOTA” E “TIFA MELONI”, CHE HA ALLE SPALLE IL SANTO PATRONO DEGLI INTRIGHI E COMBINE, ALIAS GIANNI LETTA, E DOPO DODICI ANNI ALLA GUIDA DEL CONI CONOSCE LA ROMANELLA POLITICA COME LA SUA FERRARI…(SALUTAME 'A SORETA!)

giorgia meloni matteo salvini difesa riarmo europeo

DAGOREPORT - SALVATE IL SOLDATO SALVINI! DA QUI ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, SARANNO GIORNI DA INCUBO PER IL PIÙ TRUMPUTINIANO DEL BELPAESE - I DELIRI DEL “BIMBOMINKIA” (COPYRIGHT FAZZOLARI) SU UE, NATO, UCRAINA SONO UN OSTACOLO PER IL RIPOSIZIONAMENTO DELLA DUCETTA VERSO L'EURO-CENTRISMO VON DER LEYEN-MERZ, DESTINAZIONE PPE – AL VERTICE DELL’AJA, LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” HA INIZIATO INTANTO A SPUTTANARLO AGLI OCCHI DI TRUMP: SALVINI È COSÌ TRUMPIANO CHE È CONTRARIO AL RIARMO E PROFONDAMENTE OSTILE AI DAZI... - MA SE DA AJA E BRUXELLES, SI SCENDE POI A ROMA, LA MUSICA CAMBIA. CON UNA LEGA SPACCATA TRA GOVERNATORI E VANNACCI, SALVINI E' UN'ANATRA ZOPPA. MA UN ANIMALE FERITO È UN ANIMALE PERICOLOSO, CAPACE DI GETTARE ALLE ORTICHE IL SUO GOVERNATORE ZAIA E TENERE STRETTO A SE' PER ALTRI DUE ANNI IL POTERE IN LOMBARDIA - IL BIG BANG TRA I DUELLANTI È RINVIATO ALL’ESITO DELLE REGIONALI (E CALENDA SI SCALDA PER SALIRE SUL CARRO DELLA FIAMMA...)