le foto dei delfini a venezia

SPARITE LE NAVI, E' TORNATA LA NATURA - DUE DELFINI A VENEZIA SI SONO IMPROVVISATI VISITATORI SPINGENDOSI FINO AI CANALI DEL CENTRO STORICO - L'INSOLITA QUIETE DA LOCKDOWN POTREBBE AVERLI TRATTI IN INGANNO MA GLI ANIMALI ERANO UN PERICOLO PER LA NAVIGAZIONE: COSÌ SONO STATI FATTI TORNARE AUTONOMAMENTE IN MARE… - VIDEO

Costanza Francesconi per “Il Messaggero

 

LE FOTO DEI DELFINI A VENEZIA

In una Venezia da una settimana in zona rossa, silenziosa e senza traffico, la natura riprende il sopravvento. Le acque limpide e calme del bacino di San Marco hanno accolto ieri mattina due delfini, arrivati per sbaglio, e presumibilmente nella notte, dal mare aperto. Ad avvistare i cetacei a nuoto in pieno centro storico, ci hanno pensato gli abitanti. Alcuni in vaporetto, altri a passeggio in riva di punta della Dogana.

 

DUE DELFINI A VENEZIA

Tutti ugualmente affascinati dalle pinne dorsali dei due esemplari, subito immortalate da foto e video, e ripostate sui social. «Una segnalazione eccezionale, per cui diversi cittadini fin dall'alba hanno contattato la nostra sala operativa» raccontano dalla capitaneria di porto di Venezia, subito accorsa sul posto con un'imbarcazione. La coppia di delfini si sarebbe accidentalmente inoltrata nella laguna, tratta d'inganno dall'insolita quiete dell'ambiente se non dall'appetito.

 

A PESCA IN LAGUNA

DELFINI AVVISTATI A VENEZIA

«In questi giorni il moto ondoso è pressoché nullo rispetto al solito, quando la vita urbana rende l'acqua in città decisamente più rumorosa e meno invitante per un delfino - spiega Luca Mizzan, biologo e direttore del Museo di storia naturale di Venezia -. Oltretutto, in questa stagione le seppie vengono qui a depositare le loro uova, e questi mammiferi, proprio delle seppie, vanno ghiotti. Il punto è capire di che tipologia di delfino si tratti: se fossero dei tursiopi, delfini con il naso a bottiglia, di taglia più grossa e carattere confidente, sarebbe certo strano trovarli in laguna ma non improbabile, in passato è già successo, nel 2012, nel 2015 e nel 2017. Ma la pigmentazione di questi e le loro piccole dimensioni, mi fanno piuttosto pensare di più alla stenella, il che renderebbe la loro presenza in acque così basse e confinate assolutamente straordinaria».

 

DELFINI A VENEZIA

I SOCCORSI DA PADOVA

Riconoscimento di specie a parte, la priorità delle forze accorse tra canale della Giudecca e l'imbocco del Canal Grande, è stata quella di non spaventare gli animali e farli tornare quanto più possibile autonomamente in mare.

 

«I rumori forti li impauriscono, motivo per cui l'ideale suggerisce Mizzan è monitorarne lo spostamento restandone alla larga, nonostante chiunque come d'altra parte è accaduto alla vista di un delfino ritorni bambino e lo voglia assolutamente vedere da vicino». E mentre il fazzoletto d'acqua tra la Salute e Vallaresso si è popolato di occhi curiosi, dal Cetacean emergence response team dell'università di Padova sono arrivati i rinforzi.

 

delfini

L'INTERVENTO

«Una volta verificato lo stato di possibile incolumità dei delfini ci siamo subito messi in moto chiarisce Sandro Mazzariol, professore associato di Anatomia patologica dell'università di Padova e responsabile dell'unità d'intervento italiana del Cert Cinque medici veterinari si sono coordinati con tutti i corpi di polizia in azione per il supporto nautico, e attraverso un sistema di segnali acustici hanno allontanato delicatamente i due animali dal centro. Questo metodo serve per evitare spiaggiamenti attivi, o che il delfino possa ad esempio finire nelle reti di un pescatore - precisa il professor Mazzariol -. Dopo due ore il soggetto adulto accompagnato dal più piccolo sono stati spinti oltre i giardini di Sant'Elena, dopodiché se ne sono perse le tracce. L'obiettivo era infatti quello di levarli da situazioni di pericolo per loro e per la navigazione».

 

delfini

La manovra di soccorso attuata del Cert - con l'aiuto di polizia, carabinieri, guardia di finanza e capitaneria - rientra anche nel progetto di pronto soccorso per balene, capodogli e delfini Lifedelfi, di cui il centro è parte dal 2020, pronto a intervenire su tutto il territorio nazionale.

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…