donald trump sergey kislyak e sergey lavrov

AMERICA FATTA A MAGLIE - DACCI LA NOSTRA BUFALA QUOTIDIANA: IL PRESUNTO ‘TRADIMENTO’ DI TRUMP CHE PARLA CON LAVROV DI ISIS. PECCATO CHE IL DIVIETO DI LAPTOP IN AEREO SIA IN PIEDI DA MESI, E CHE USA E RUSSIA COMBATTANO INSIEME IN SIRIA - LA TENTAZIONE DEI DEMOCRATICI PER L’IMPEACHMENT: ECCO COSA DEVE ACCADERE PER DETRONIZZARE DONALD - IL MISTERO DELLA MORTE DI DAVID RICH

Maria Giovanna Maglie per Dagospia

 

DONALD  TRUMP  SERGEY LAVROVDONALD TRUMP SERGEY LAVROV

Dacci oggi la nostra bufala quotidiana. Già categoricamente smentita dal generale McMaster, consigliere della Casa Bianca per la sicurezza nazionale, che era presente all'incontro con la delegazione russa, l'ultima rivelazione tremenda del Washington Post sul presunto tradimento di Donald Trump, che avrebbe fornito delle notizie altamente classified, cioè riservate e segrete, una scelta che è peraltro nelle competenze di un presidente, ai russi, è fake news, o se preferite all'italiana, che è molto efficace, una bufala , pure se fosse vera, pure se il presidente degli Stati Uniti questa informazione  l'avesse veramente fornita a ministro degli Esteri e ambasciatore di Mosca.

 

Sapete di che cosa si tratta? Della storia che circola già da due mesi sul bando di computer laptop e tablet da tutti i voli provenienti da paesi arabi, bando che sta per essere esteso anche i paesi europei, perché c'è notizia dall'Arabia Saudita che l'Isis intenda piazzare delle bombe sui suddetti computer. Quindi eventualmente Trump avrebbe detto ai russi, impegnati – anche se facciamo finta che non sia così – a combattere Isis assieme agli americani in Siria, una cosa che sanno anche i bambini.

 

DONALD TRUMP SERGEY KISLYAK E SERGEY LAVROVDONALD TRUMP SERGEY KISLYAK E SERGEY LAVROV

Quattro anni così sono superiori alle forze di chiunque abbia un po’ di sale in zucca, e non so se saranno mai sufficienti a far fuori Donald Trump e non invece ad accompagnarlo se lo vorrà sul percorso di altri 4 anni da presidente, di sicuro distruggeranno definitivamente  la stampa e la sua credibilità, ma anche quell’esempio unico di istituzioni solide che gli Stati Uniti hanno sempre costituito.

 

 I democratici americani “nun ce vonno sta’*, nel senso che non intendono accettare le regole dell'elezione democratica del presidente Donald J Trump, e questo lo hanno capito anche le pietre, a meno che la malafede non li accechi.

 

I democratici, ovvero quella deliziosa gente che negli anni di Barack Obama ha perso voti a milioni ma ha guadagnato in arroganza, aspettano le elezioni del 2018, il metà mandato, e intanto ogni giorno accumulano accuse, più o meno pretestuose, collezionano opinioni di professori di Harvard  e Berkeley, che saccheggiano la Costituzione per attaccare Donald Trump, favoleggiano sulla scia di pessimi romanzi di spie di collusioni con la Russia del cattivo Putin, insomma preparano grazie alla complicità pressoché totale di media e tv, che va dal Washington Post all'ultimo dei giornaletti italiani, con due o tre lodevoli eccezioni capitanate dal Wall Street Journal, un impeachment del presidente per il 2019.

TRUMP MCMASTERTRUMP MCMASTER

 

Perché questo da fantasia diventi realtà, da disturbo quotidiano dell'attività politica diventi agenda politica, devono vincere alla Camera e al Senato le elezioni di midterm, quelle che si tengono ogni due anni, e nelle quali si rinnova l'intera Camera bassa e un terzo del Senato. Impresa che a oggi sembrerebbe più nei loro desideri che nella realtà, vedremo perché.

Di erosione delle norme democratiche parlano tutti, ma come scrive giustamente il Wall Street Journal, sarebbero più credibili se per primi loro non calpestassero le norme costituzionali nella goffa corsa per tentare di far fuori il presidente Trump.

 

donald trump sull air force one con il generale hr mcmasterdonald trump sull air force one con il generale hr mcmaster

Alcuni esempi concreti. Il senatore democratico Mark Warner ha appena dichiarato che l’attorney general Jeff Session non può mettere bocca nella nomina del prossimo direttore dell'FBI. perché  qualche tempo fa si è dovuto ricusare da un'inchiesta sulla Russia, e le due cose secondo il senatore democratico sono legate. Ma Sessions e’ l’attorney general in carica, e decide tutto ciò che riguarda la giustizia, compresa la nomina del direttore di un'agenzia di investigazione che dal Ministero della Giustizia dipende.

 

il new yorker su jeff sessions e sergey kislyakil new yorker su jeff sessions e sergey kislyak

E’ anche per aver dichiarato di aver fatto tutto da solo nella vicenda delle mail di Hillary Clinton, perché riteneva che l’attorney di allora Loretta Lynch, amica della Clinton, avesse dei conflitti di interesse, che Comey si è messo nelle condizioni di essere licenziato, avendo dimostrato di essere pronto ad abusare del suo potere.

 

Secondo esempio. Un attivissimo Lawrence Tribe, oggi professore ad Harvard, già esponente dell'era clintoniana, dice che Trump dovrebbe essere impeached anche solo perché ha licenziato il direttore dell’ FBI, il solito Comey perché non gli stava bene il suo modo di investigare sulla storia del ruolo dei russi nelle elezioni. E allora? I presidenti spesso licenziano persone e collaboratori con i quali non sono d'accordo, fa parte dei loro poteri.

 

E invece secondo Tribe un  direttore dell’Fbi o un ministro non possono essere mai licenziati, anche se stessero facendo un'indagine che danneggia il presidente. Insomma, la costruzione quotidiana è un tentativo di togliere all'esecutivo e al suo capo, direttamente eletto dagli americani, le proprie prerogative.

 

donald trump  jeff sessionsdonald trump jeff sessions

 Solo un processo di impeachment può portare a questo e, come scrive ancora il Wall Street Journal, se i democratici ritengono che ci siano prove per far cadere il presidente, devono portarle alla commissione Giustizia della Camera. È chiaro che intendono farlo quando avranno la maggioranza, e se la avranno, nel 2018, ma nel frattempo non dovrebbe essere loro consentito di tentare di piegare le istituzioni del governo ai propri scopi di parte. Anche per l’impeachment di un presidente vanno seguite le norme della democrazia americana.

 

A quelle benedette elezioni di metà mandato ci manca un anno e mezzo e se è difficile guadagnare la maggioranza alla Camera, e’ quasi impossibile al Senato. O almeno lo è seguendo le regole dell'opposizione sul programma e sull'agenda politica, perché a partire dagli accordi commerciali, a seguire con la riforma delle tasse in arrivo, passando per una situazione economica entusiasmante al momento, e persino ipotizzando un paio di risultati internazionali che diano orgoglio alla nazione, Trump sembra forte.

hillary e obamahillary e obama

 

Ecco perché il Comitato nazionale democratico con il suo nuovo presidente Tom Perez, ex magistrato federale, pensano di continuare con la pratica di accuse di cover up e di usare quelle in campagna elettorale, un dossier gigantesco messo insieme giorno per giorno, indipendentemente dalla veridicità delle accuse. Riusciranno?

 

La storia degli impeachment è andata perdendo vigore negli ultimi decenni. John Kennedy, che la storia continua a descrivere come un grande, quasi un divino, da una cacciata sicura per collusioni provate e pesantissime con la mafia si salvò morendo ammazzato a Dallas.

 

MONICA LEWINSKY E BILL CLINTONMONICA LEWINSKY E BILL CLINTON

Richard Nixon proprio dal Washington Post fu incastrato e oggi si può serenamente dire che la pressione mediatica superò l'analisi della realtà (la storia delle mail dirottate da Hillary Clinton quando era segretario di Stato è più grave di quella del Watergate), e che fini’ in quel modo perché fu lui a scegliere di dimettersi, personalmente e psicologicamente distrutto.

Con Bill Clinton ai professionisti del l'impeachment andò male, eppure le prove di menzogne pubbliche del presidente, su questioni peraltro private, c'erano tutte, ma c'era anche una situazione economica e sociale a favore del presidente, e la novità di un grande fastidio per certi metodi politici, cosa che dovrebbe far riflettere i democratici, oggi che da accusati passano ad ambire di essere accusatori.

 

Il 1998 potrebbe assomigliare al 2018, quando al procuratore Kenneth Starr risposero una valanga di voti a favore dei democratici nelle elezioni di metà’ mandato, e quella valanga travolse la pretesa di impeachment, anche perché allora i repubblicani avevano 55 voti su 100 al Senato e per l'impeachment occorrono due terzi di maggioranza, allora come oggi.

KENNETH STARRKENNETH STARR

 

Se vi raccontano che Donald Trump è debole, prestate attenzione a qualche dato. Il presidente continua ad avere un sostegno enorme da quelli che lo hanno mandato alla Casa Bianca e tra i quali ha raccolto milioni di dollari in piccole donazioni già per la rielezione, mettendo insieme il doppio del denaro che nei primi 100 giorni aveva raccolto Barack Obama, con tanto di Nobel per la Pace e beatificazione mondiale.

 

Questo denaro lo sta usando in Stati chiave per fare pubblicità ai risultati ottenuti criticare e rivali politici. Una recente indagine statistica di Abc e Washington Post, versione schizofrenica, dice che se le elezioni fossero tenute ora Trump non solo vincerebbe di nuovo il voto elettorale ma anche quello popolare.

 

 Conta non solo come l'elettore si sente su partito e presidente in carica ma anche come si sente rispetto all'alternativa, e la verità è che lo stato del Partito Democratico è terribile. Tolte le città delle due coste, è un'emorragia di voti negli ultimi 10 anni, e in questi giorni si capisce che non stanno ripensando la strategia, solo una tattica di guerriglia.

 

kennedy nixonkennedy nixon

La quale tattica di guerriglia ha naturalmente dei rischi di contraccolpi da parte dell'avversario, anche perché altarini ce ne sono parecchi in casa democratica da scoprire. Fox News ne serve subito uno.

 

Circa un anno fa Seth Rich, che faceva parte dello staff del Comitato nazionale democratico fu ucciso a Washington e da allora la famiglia cerca risposte sulla sua morte  Lo trovarono per strada e la polizia concluse che si era trattato di rapina finita male, ma ma la famiglia si disse subito non d'accordo.

 

seth rich omicidio democratic national committeeseth rich omicidio democratic national committee

Un investigatore privato pagato dalla famiglia ora dice che nel laptop di Rich c'è la prova che poco prima di morire aveva passato informazioni a Wikileaks di Assange. Come mai la polizia di Washington che ha condotto le indagini per 10 mesi ha invece insistito sulla rapina? L'investigatore con la famiglia denunciano la polizia e un tentativo di coprire la verità; sostengono di avere le prove che legano l'assassinio alle informazioni che Rich raccoglieva sul partito e sulla candidata e che intendeva passare a Wikileaks.

 

seth conrad richseth conrad rich

 

Ultimi Dagoreport

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DISGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO