conte berlusconi renzi

ANCHE “IL GIORNALE” DI BERLUSCONI CONFERMA DAGOSPIA DELL’11 APRILE - ''CONTE HA SÌ ATTACCATO SALVINI E MELONI, MA SI È BEN GUARDATO DAL FARE CENNO A BERLUSCONI, ANCHE QUANDO AVREBBE POTUTO. IL MOTIVO? SE DAVVERO RENZI ARRIVERÀ ALLO STRAPPO, I VOTI DI FORZA ITALIA, SOPRATTUTTO IN SENATO, POTREBBERO ‘’RISOLVERE’’ IN QUALCHE MODO IL PROBLEMA E FAR SÌ CHE CONTE CONTINUI A TENERE UNA MAGGIORANZA''

 

https://m.dagospia.com/come-mai-conte-ha-sparato-solo-contro-salvini-e-meloni-e-non-ha-menzionato-silvio-berlusconi-233140 - 11 APRILE 2020

 

 

Adalberto Signore per “il Giornale”

giuseppe conte furioso in conferenza stampa

 

Passati quasi quattro giorni dalla conferenza stampa in cui Giuseppe Conte si è evidentemente fatto prendere la mano dando addosso in maniera piuttosto scomposta alle opposizioni, Palazzo Chigi sente il bisogno di mettere agli atti un comunicato stampa in cui ci tiene a precisare che quello del premier è stato un intervento che si è svolto con «le consuete modalità», illustrando «i provvedimenti adottati» e spiegando «i fatti più rilevanti», rispondendo «a tutte le domande dei giornalisti», «tanto sull' emergenza coronavirus quanto sul Mes».

 

salvini e meloni

Una puntualizzazione che, quasi quattro giorni dopo, dà la misura di quanto la conferenza stampa del premier di venerdì sera - con le tv che ne hanno dato conto come fosse un vero e proprio messaggio a reti unificate - abbia inciso sugli equilibri politici nazionali.

 

Superfluo dire che l' affondo contro Matteo Salvini e Giorgia Meloni, cui Conte ha fatto esplicito e voluto riferimento, non è passato inosservato. E in molti si sono chiesti se la scelta del presidente del Consiglio è stata dovuta all' ennesimo scivolone comunicativo oppure ad una reale e scientifica volontà di puntare il dito contro due dei leader dell' opposizione.

 

Roberto Gualtieri

Passati ormai tre giorni, la (quasi) certezza è che Conte - sbagliando o no, questo lo diranno le settimane a venire - abbia scientificamente deciso di affondare contro i leader di Lega e Fratelli d' Italia e, altrettanto consapevolmente, abbia voluto non coinvolgere nella querelle Silvio Berlusconi e Forza Italia.

 

NICOLA ZINGARETTI DOPO IL CONTAGIO DA CORONAVIRUS

Un cambio di marcia dovuto al nervosismo. Perché sul Mes e sull' approccio alla trattativa in Europa il Pd ha una visione sì critica ma decisamente molto più dialogante di quella che vorrebbe e che immagina Conte, sotto assedio del M5s e frustrato dai paletti che mette il Pd.

 

Il segretario dem Nicola Zingaretti, d' altra parte, sulla questione è piuttosto chiaro. E in privato non fa mistero del fatto che «un punto di caduta va trovato». Per sintetizzare i dibattiti di questi giorni su Eurobond, Mes e recovery fund, il Pd non ha dubbi che l' Italia non abbia alternativa a «trovare un dignitoso punto di caduta».

 

bersani renzi

Su questo fronte, però, c' è Matteo Renzi che continua a veicolare un messaggio molto esplicito. Italia viva, fa infatti sapere l' ex premier nelle sue conversazioni riservate e non, avrà a cuore l' interesse nazionale ma solo fino a maggio. E Conte lo sa bene, tanto che questa è una delle ragioni del suo affondo di venerdì.

 

Il premier, infatti, ha sì attaccato Lega e Fratelli d' Italia, ma si è ben guardato dal fare cenno a Berlusconi, anche quando avrebbe potuto. Se davvero Renzi arriverà allo strappo - che lui lo teorizzi non significa che abbia veramente il coraggio di farlo - i voti di Forza Italia - soprattutto in Senato - potrebbero «risolvere» in qualche modo il problema e far sì che Conte continui a tenere una maggioranza.

 

matteo renzi a quarta repubblica 4

L' alternativa, il premier ne è ben consapevole anche perché lo scenario è noto e oggetto di dibattito da tempo in tutti i Palazzi che contano, è quella di un governo di unità nazionale dal quale il premier si è di fatto chiamato fuori con il suo affondo di venerdì sera. Un approccio non unificante, che ha sostanzialmente dato fiato a chi sostiene la bontà di un esecutivo Draghi, in grado di trattare con l' Europa da una posizione di maggior forza.

 

Anche in questo scenario Forza Italia (e pure la Lega, quasi certamente non FdI) sarebbe in prima linea. Non è un caso che chi abbia avuto occasione di sentire in queste ore Silvio Berlusconi lo abbia trovato, politicamente parlando, di buon umore.

 

Ultimi Dagoreport

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...

troisi papa leone carocci monda

CIAK! LA MESSA È FINITA: ANDATE IN PACE AL CINEMA "TROISI", COSÌ FATE FELICI IL SUO DOMINUS VALERIO CAROCCI E QUEL DISOCCUPATO A CACCIA DELLA BIENNALE VENEZIANA, ANTONIO MONDA - MENTRE LA SETTIMA ARTE IN ITALIA, SOTTO IL DOMINIO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI, STA VIVENDO UNA DELLE SUE FASI PIÙ COMATOSE, TRA SALE VUOTE E “SINISTRI” TAGLI AL TAX-CREDIT DEL MINISTRO GIULI-VO, PAPA LEONE XIV RUGGISCE IN FAVORE DELLE SALE CINEMATOGRAFICHE (MA DA QUANDO IN QUA IL PONTEFICE SI OCCUPA DI RIEMPIRE LE SALE, ANZICHÉ PREOCCUPARSI DI RIEMPIRE LE CHIESE?) - L'UNICO CINEMA CHE BENEFICIA DELLA GLORIA DI PREVOST È IL "TROISI", GESTITO DA CAROCCI CHE, IN DUPLEX CON ANTONIO MONDA, HA CONVINTO IL CARDINALE JOSE' TOLENTINO DE MENDONÇA NELLA DIVINA MISSIONE DI ORGANIZZARE AL CINEMA "TROISI" NOVE INCONTRI CON REGISTI E ATTORI INTERNAZIONALI, SOTTO IL PATROCINIO DEL SANTA SEDE - GRATIS? MANCO PER NIENTE. PER ACCEDERE ALLA SALA BISOGNERÀ SBORSARE 8 EURO. E COSÌ SIA - CAROCCI E LA NOTA STAMPA DEL "PICCOLO AMERICA" CHE RILANCIA LE PAROLE DEL PAPA...

pier silvio marina berlusconi marta fascina arcore

FLASH! - COL PRETESTO DI DARE UNA RIVERNICIATINA A VILLA SAN MARTINO (CHE HA SPESE DI MANUTENZIONE E SERVITU’ DI 220 MILA EURO ALL’ANNO), MARINA & PIER SILVIO SONO FINALMENTE RIUSCITI A FAR SLOGGIARE MARTA FASCINA E IL SUO PAPA’ ORAZIO, CHE NON L’ABBANDONA MAI, DALLA REGGIA DI ARCORE - ORA LA VEDOVA MORGANATICA E’ CONFINATA IN UNA DÉPENDANCE DEL VILLONE DI 130 METRI QUADRATI, DOVE PROBABILMENTE ALLA FINE RESTERÀ IMPEGNATISSIMA A CONTARE I 100 MILIONI DI EREDITA’ OTTENUTI DALLA BUONANIMA DI PAPI SILVIO…

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…