davide casaleggio giuseppe conte

COSA FARÀ DAVIDE CASALEGGIO, CREERÀ UN NUOVO MOVIMENTO? I SUOI RIVELANO: “CI SARANNO NOVITÀ DOPO LE AMMINISTRATIVE DI GIUGNO” - BISOGNERÀ ANCHE CAPIRE DOVE ANDRÀ A PARARE ROUSSEAU: SERVIRÀ UN RILANCIO DELLA VECCHIA PIATTAFORMA CHE DECIDEVA LE SORTI DEL M5S - IN UN NUOVO “CONTENITORE” CI SAREBBE ANCHE ALESSANDRO DI BATTISTA? IL “CHE GUEVARA DI ROMA NORD” TIENE IL PIEDE IN DUE SCARPE: MANTIENE UN CANALE DI DIALOGO ANCHE CON CONTE E POTREBBE TORNARE NEL M5S DOPO LE ELEZIONI POLITICHE DEL 2023…

Domenico Di Sanzo per “il Giornale”

beppe grillo davide casaleggio giuseppe conte 3

 

Sabato a Milano alla tradizionale kermesse Sum, dedicata a Gianroberto Casaleggio, si è parlato di geopolitica, “transumanesimo”, pensiero digitale, futuro della rete, “platform society”. Mentre in un’intervista al “Corriere della Sera” Davide Casaleggio il giorno del lancio dell’evento non ha escluso la creazione di un contenitore politico oltre il M5s.

 

“Nei prossimi mesi concretizzerò i miei interessi”, ha spiegato. E il focus principale - come sempre - è la partecipazione, la democrazia diretta digitale da cui è partito il sogno di Casaleggio senior e Beppe Grillo. Il patron della Casaleggio Associati e della piattaforma Rousseau dice di non riconoscere più i Cinque Stelle.

DAVIDE CASALEGGIO

 

«Non hanno chiesto agli attivisti nemmeno l'indicazione di un candidato per il Quirinale e li avrebbero dovuti consultare anche sulle spese militari», si sfoga Davide. Un altro mondo, quello di Giuseppe Conte, rispetto alle visioni di Gianroberto Casaleggio. Ma che cosa farà il dominus di Rousseau? Sicuramente è alla ricerca di uno spazio politico, ma ancora non si capisce come si concretizzerà il suo progetto da qui ai prossimi mesi.

 

davide casaleggio enrica sabatini

«Dopo le amministrative di giugno ci saranno novità», annuncia al Giornale una fonte in contatto con Casaleggio. La strada della fondazione di un nuovo partito non è affatto esclusa, anche se è complicato capire dove andrà a parare Rousseau.

L'occasione per testare la fattibilità di un'avventura politica potrebbe passare dal rilancio della vecchia piattaforma che decideva le sorti del M5s. Casaleggio vuole diventare «l'ambasciatore della partecipazione», poi si vedrà.

DI BATTISTA CONTE

 

«Davide ha tanti progetti, le cose sono in fieri e non escludiamo nulla, vediamo come va il governo e come vanno le amministrative, comunque è stato importante far vedere all'evento Sum che lui è fuori da tutti i teatrini e alla fine è stato positivo che si siano presentati solo due politici, nonostante nel M5s tutti devano tutto a Gianroberto», prosegue il ragionamento di chi ha visto e sentito Casaleggio. I due esponenti politici presenti erano l'ex ministra della Difesa del Conte uno Elisabetta Trenta e il deputato ed ex giornalista Emilio Carelli, eletto con il M5s e passato a Coraggio Italia.

davide casaleggio enrica sabatini 2

 

Tra i relatori l'ex consigliera regionale grillina della Liguria Alice Salvatore. Assente Alessandro Di Battista, ma chi è vicino a Casaleggio assicura: «Ale non è venuto perché aveva degli impegni, ma i rapporti tra lui e Davide sono ottimi». Di Battista intanto mantiene un canale di dialogo anche con Conte e potrebbe tornare nel M5s dopo le elezioni politiche del 2023.

 

Di sicuro, invece, i rapporti tra Casaleggio e Conte sono pessimi. Negli scorsi giorni ha fatto discutere la forte presa di posizione di Enrica Sabatini, compagna del figlio del cofondatore e socia di spicco di Rousseau. Sabatini, in libreria con «Lady Rousseau», ha accusato il leader dei pentastellati di non rispettare gli impegni che avrebbe preso per il saldo dei debiti tra il Movimento e la sua vecchia piattaforma.

 

ALESSANDRO DI BATTISTA CONTESTATO

Dopo il divorzio Casaleggio chiedeva circa 400mila euro, mentre l'avvocato di Volturara gliene avrebbe dati solo 150mila. Alla fine si era parlato di un compromesso raggiunto. «Vi ricordate la frase "i debiti non si discutono, ma si onorano" sbandierata da Giuseppe Conte in ogni dove un anno fa? Ecco, ve lo dico nel modo più diretto possibile (perdonatemi il linguaggio poco elegante, ma è necessario): sono tutte cazzate», scriveva però Sabatini il 24 marzo smentendo ogni accordo sui debiti pregressi.

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