FONDI DA LEGA-RE - SCILLIERI (UNO DEI COMMERCIALISTI DEL CARROCCIO) PARLA DAVANTI AI PM DI CONTRATTO FITTIZIO TRA LE SOCIETÀ DEI CONTABILI, 170MILA EURO CHE SAREBBERO PARTE DEGLI 800MILA DRENATI DAI TRE PROFESSIONISTI ATTRAVERSO LA COMPRAVENDITA GONFIATA DEL CAPANNONE - I TRE CHIEDONO LA REVOCA DEI DOMICILIARI, MA IL PM LI AVREBBE VOLUTI ADDIRITTURA IN CARCERE

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1. FONDI LEGA: SCILLIERI DAVANTI PM PARLA DI CONTRATTO FITTIZIO

 (ANSA) - Ci sarebbe un elemento forte a sostegno dell'ipotesi accusatoria sulla presunta vendita gonfiata del capannone di Cormano (Milano) per la Lombardia Film Commission nel verbale reso dal commercialista Michele Scillieri davanti ai pm lo scorso 18 settembre e depositato per le udienze al Riesame di oggi per Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni, i due contabili della Lega anche loro finiti ai domiciliari.

 

scillieri scillieri

Da quanto si è saputo, infatti, Scillieri avrebbe spiegato agli inquirenti che un contratto di consulenza e un'annessa fattura sarebbero stati redatti apposta (e quindi erano fittizi) per giustificare un passaggio di denaro da oltre 170mila euro da Andromeda, società riconducibile allo stesso Scillieri, ad Sdc società riferibile a Manzoni e Di Rubba. Un flusso di denaro, quei circa 170mila euro, che per i pm rappresenta una tranche degli 800mila euro drenati dai professionisti attraverso la compravendita gonfiata del capannone. E dall'interrogatorio di Scillieri sarebbe arrivata una conferma di questa ipotesi.

 

Manzoni si era difeso con dichiarazioni davanti ai pm e poi nell'interrogatorio davanti al gip sostenendo di "non avere percepito alcuna somma, in relazione all'operazione immobiliare". Aveva detto che i circa 178mila euro versati dalla società Andromeda in favore della Sdc riguardavano "un'operazione immobiliare di un terreno in alta Val Seriana, intestato ai Testa, rientrante in un'operazione di ristrutturazione, di qualche anno prima, sul supermarket di questi Testa".

 

E che quindi non c'entravano con i soldi della vendita del capannone. Gli inquirenti hanno, però, fatto notare a Scillieri nel suo interrogatorio che quel terreno era stato venduto per 250mila euro e che quella vendita non poteva aver generato una consulenza da ben 170mila euro, ossia per un importo così alto e simile al prezzo di vendita. E che la consulenza era stata pagata addirittura dopo il preliminare di vendita del terreno. A quel punto Scillieri, messo di fronte alle contestazioni, ha in sostanza ammesso che quel contratto di consulenza e l'annessa fattura erano fittizi. E che, dunque, sarebbero serviti solo per giustificare un passaggio di soldi da Andromeda a Sdc.

 

 

 

2. FONDI LEGA: PM, 'PER CONTABILI ERA MEGLIO IL CARCERE'

ANSA

 

Ribadendo le esigenze cautelari, tra cui il pericolo di reiterazione dei reati, come già riportate nella richiesta d'arresto e che giustificano i domiciliari per i contabili della Lega Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni, la Procura di Milano nell'udienza davanti al Riesame ha fatto notare che le stesse esigenze avrebbero potuto anche essere meglio salvaguardate dalla custodia in carcere. I Pm chiesero questa misura per i tre commercialisti arrestati e il Gip decise per i domiciliari.

andrea manzoni alberto di rubba michele scillieri commercialisti della lega andrea manzoni alberto di rubba michele scillieri commercialisti della lega

 

 

    Nell'udienza, la difesa dei contabili ha parlato di congruità del prezzo del capannone, mentre i Pm hanno messo in luce gli elementi del quadro probatorio, tra cui il fatto che nella vendita, in pratica, venditori e acquirenti erano gli stessi soggetti.

 

   Sono iniziate, infatti, davanti ai giudici del Tribunale del Riesame di Milano le udienze per Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni, i due revisori contabili per la Lega in Parlamento finiti ai domiciliari lo scorso 10 settembre, assieme all'altro commercialista di fiducia del Carroccio Michele Scillieri, nell'inchiesta sul caso Lombardia Film Commission e su presunti 'fondi neri' raccolti dai tre professionisti per il partito. Difesi dal legale Piermaria Corso, Manzoni e Di Rubba hanno chiesto ai giudici la revoca della misura cautelare dopo essersi difesi anche nell'interrogatorio davanti al gip, sostenendo di non aver mai incassato soldi illeciti dalla presunta vendita gonfiata del capannone di Cormano (Milano) per la Lfc, che era presieduta proprio da Di Rubba.

 

Alle udienze non sono presenti i due professionisti, accusati di peculato e turbativa, mentre per la Procura c'è il pm Stefano Civardi per sostenere le esigenze cautelari che giustificano la misura dei domiciliari. Intanto, le indagini, coordinate dall'aggiunto Eugenio Fusco e condotte dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf, scavano su una lunga serie di movimentazioni finanziarie sospette per milioni di euro tra la Lega, imprese come la Barachetti service (l'imprenditore Francesco Barachetti è indagato), entità collegate al Carroccio e società riconducibili ai tre commercialisti. Indagini che si intrecciano con quelle genovesi sul presunto riciclaggio dei famosi 49 milioni della Lega spariti.

eugenio fusco eugenio fusco

 

Alle udienze al Riesame si è presentato anche il procuratore aggiunto Eugenio Fusco per la discussione. Nei prossimi giorni potrebbe esserci un incontro a Genova tra i Pm milanesi e i loro colleghi per fare il punto sulle indagini che presentano punti di contatto, tra cui proprio la presenza in molte operazioni sospette di società riconducibili ai contabili del Carroccio.

 

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