elisabetta trenta (1)

HA FATTO TRENTA MA NON TRENTUNO - IL RITRATTONE DELLA MINISTRA DELLA DIFESA BY PERNA: ''È ARRIVATA LA RIFONDAROLA'', COSÌ HANNO ACCOLTO LA GRILLINA ALTE SFERE DELLA DIFESA. NON C'È FEELING. SECONDO GLI SPIFFERI, SEGUE LE ISTRUZIONI DEL MARITO, CHE LAVORAVA AL MINISTERO MA È STATO SPOSTATO DI SETTORE, SENZA CHE SIA CAMBIATO MOLTO - E POI QUEL PORTAVOCE IMPOSTO DA ROCCO CASALINO... 

 

Giancarlo Perna per ''la Verità''

 

«È arrivata la rifondarola», nel senso di donna sinistrorsa e pasticciona, come sottintende la desinenza «rola», riduttiva e liquidatoria. Così, hanno accolto la grillina Elisabetta Trenta le alte sfere della Difesa. Ormai, guida il dicastero da 3 mesi e il pregiudizio sembra confermato. Non c' è feeling tra il neoministro e i capintesta.

Elisabetta Trenta

 

Il primo a stroncarla, neanche insediata, è stato Marco Bartolini. È un generale pieno di mostrine, oggi nella riserva, che presiede l' associazione paracadutisti. Già scottato dall' affronto alle stellette rappresentato dalla piddina, Roberta Pinotti, quando ha appreso che un' altra gonnella avrebbe retto il ministero è sbottato: «Queste incompetenti allo sbaraglio completeranno la distruzione delle forze armate».

 

La povera Trenta, in realtà, ha sempre bazzicato il mondo militare. È capitano della riserva e ha soggiornato in luoghi caldi: Iraq, Libano, Libia. Ha una sola colpa vera: essere un nessuno spuntato dal nulla. Un modesto ufficiale di bassa forza che ora impera su tutti. Colpa imperdonabile negli ambienti chiusi. Inoltre ha un principe consorte, Claudio Passarelli, capitano pure lui, sospettato di intortare la moglie a suo pro e favorire cordate amiche.

 

DUE QUESTIONI SPINOSE

Primo a seminare zizzania fu il piddino Michele Anzaldi. Un deputato che parla spesso a sproposito ma talvolta azzecca. Ha accusato Trenta di conflitto di interessi per due questioni. Secondo Le Point, settimanale francese, il neoministro presiede una società, SudgestAid, che fornisce mercenari in teatri di guerra.

 

paolo savona elisabetta trenta

Al che, Anzaldi ha tuonato: «Com' è possibile nominare ministro una che assolda soldati privati? Che garanzia abbiamo che tuteli gli interessi dei nostri soldati e non invece quelli dei suoi mercenari?». Poi, sull' abbrivio: «A maggior ragione dal momento che il marito si occupa al ministero di appalti degli armamenti». Ossia, questa Trenta ha le mani troppo in pasta.

 

Da un lato, ha un esercito suo che potrebbe favorire a danno del nostro. Dall' altro, un marito che può indurla a favorire commesse di armamenti a scapito di altre.

Le bordate di Anzaldi, notorio polveronista, sono capziose ma hanno comunque messo Trenta in cattiva luce. Tanto più che le stanze che al ministero contano, e che avevano imbeccato il deputato, erano già prevenute. Il ministro si è affannato a smentire. Sui mercenari ha negato, spiegando che SudgestAid è una Onlus di aiuti umanitari. In ogni caso, l' ha abbandonata da tempo. Quanto al marito, mai si è occupato di armamenti. Appena insediata, lo ha però spostato di settore.

Carlo MAGRASSI

 

Passarelli era capo segreteria del generale Carlo Magrassi, segretario generale della Difesa, competente per gli armamenti. La moglie lo ha ficcato all' Ufficio Affari generali.

«Diretto da un dirigente civile. Questo taglia la testa al toro», ha sibilato Trenta piccata, sperando che la cosa finisse lì.

 

UN COLONNELLO ALLE COSTOLE

Non è così. Voci di corridoio dicono che il consorte è stato spostato di stanza ma resta nei paraggi e agli ordini di Magrassi. Questo generale, che appartiene all' Aereonautica, sarebbe inoltre il burattinaio della ministra. Già fiduciario di Matteo Renzi, suo consigliere a Palazzo Chigi, legato a Luca Lotti, Magrassi, pilota collaudatore, è l' uomo che ha scelto l' Airbus saudita dell' ex premier. Ha messo alle costole di Trenta un suo sottoposto, il colonnello Pasquale Izzo, amico pure lui di Lotti. Izzo occupa l' ufficio che fu del factotum di Pinotti e gestisce il gabinetto della ministra.

 

Grata per le premure che le ammannisce, Trenta vorrebbe adesso monumentare Magrassi. Lo desidera capo di stato maggiore della Difesa. L' attuale numero uno delle forze armate, Claudio Graziano, concluderà il mandato in novembre. Destinato a succedergli, era Enzo Vecciarelli. Ma la cotta magrassiana della ministra sconvolge ogni piano. A costo anche di forzare la legge, poiché il pilota di fiducia di Renzi ha superato l' età. Si vocifera che un decretino di qualche riga sia già allo studio per favorire il colpetto di mano.

elisabetta trenta

 

I RIMBROTTI DELL' ADDETTO STAMPA

Se Magrassi la copre sul versante militare, dal lato politico la ministra è presidiata dal portavoce, Augusto Rubei. È uno spigliato giornalista di 33 anni, consulente dei grillini alla Camera. Già collaboratore di Repubblica, l' Espresso, Micromega, si presenta scanzonato nel curriculum: «Scrivo di Islam, così non mi becco una querela per qualsiasi strzata». A tallonare la Trenta lo ha spedito Rocco Casalino, plenipotenziario 5 stelle per i rapporti istituzionali. Rubei la guarda a vista.

 

Un giorno, mentre la ministra parlava con un alto papavero dell' industria armigera, l' ha rimbeccata: «Questo non lo puoi dire. Non è nel contratto di governo».

Usciamo dagli spifferi del ministero per tornare all' aria aperta.

Elisabetta è di 51 anni, senza figli.

 

AUGUSTO RUBEI

Nata a Velletri, sui Colli albani, ha frequentato il liceo classico e si è laureata in scienze politiche alla Sapienza. Il papà era all' Enel, la mamma è insegnante elementare, ha un fratello e una sorella. Di fatto, non ha mai smesso gli studi. Presa la laurea, intraprendendo la carriera di soccorritrice umanitaria, ha collezionato furiosamente master e crediti culturali da fare sbiancare il premier Giuseppe Conte. Un profluvio di cose che per me sono arabo: intelligence, analisi, strategia, security, tecniche audiovisive, cooperazione internazionale. La si direbbe una replicante di Laura Boldrini.

 

LA PASSIONE SVANITA PER IL CAV

AUGUSTO RUBEI

Il grosso dei titoli, li ha acquisiti nelle aule della Link Campus, l' università dell' ex ministro dc, Enzo Scotti. Ateneo modesto ma di grande ascendente sui grillini. Vanta stage nella Cri, al Centro studi della difesa, ecc. Perfino alcuni seminari sui Diritti dei popoli alla fondazione Lelio Basso, tempio del terzomondismo. Di qui, la fama di sinistra.

 

La capitana è in realtà politicamente saltabeccante. A metà del decennio scorso, con il Cav in auge, si aggirò pure dalle parti del centrodestra in questua di incarichi. Al grillismo è stata convertita da Paolo, il fratello, antico militante e candidato lo scorso giugno a sindaco velletrano. Nulla da fare: è giunto in coda a Pd, Fdi e Fi, nonostante la parentela. La ministra non ha infatti presa popolare, confermando di essere un quidam calato dall' alto. Ha però temperamento musicale. Suona la chitarra e l' organo. Va matta per la danza. È provetta nel tango argentino e della salsa, in tutte le salse: cubana, colombiana, venezuelana, perfino New York style.

 

vincenzo scotti gianni letta

Nei primi due mesi al governo, è stata il contraltare del ministero dell' Interno, Matteo Salvini. Alla proposta del leghista di ripristinare la leva ha obiettato: «Idea romantica. Meglio l' esercito professionale». Sulla politica di freno all' immigrazione, ha ricamato: «La parola accoglienza è bella, la parola respingimenti è brutta».

 

Sul caso della nave Diciotti a Catania, ha taciuto di fronte allo zelo soccorrevole dei comandanti della guardia costiera (suoi sottoposti per la carriera). È parsa, insomma, assai boldriniana.

 

MUTAMENTO DI PELLE

vincenzo scotti luigi di maio

Le è bastato però andare una settimana fa al summit Ue a Vienna, sulla suddivisione degli immigrati, per affondare le mani disperata nei suoi capelli alla maschietta. «L' Europa non c' è», ha scandito, «vuole arrivare a Marte, si ferma a Catania.Faremo le nostre considerazioni». Che stia mutando la pelle rifondarola nella scorza dura del militare?

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…